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Questione "Parco Regionale Castelli Romani"

Agosto 11
05:04 2009

L’attuale presidente del Parco, Gianluigi Peduto e Consiglio Direttivo con Del. N. 23 del 21 maggio 2009, ha adottato la proposta del Piano Di Assetto del Parco, riconfermando la così detta “riperimetrazione Ravaldini”.
In sostanza la superficie del Parco Castelli Romani verrebbe più che raddoppiata.
I comuni che vedono il proprio territorio interessato da tale provvedimento sono 15, di cui 1 è Montecompatri.
Cosa è il Piano di Assetto ?

Una sorta di grande Piano Regolatore Sovra comunale per la così detta tutela ambientale di tutta l’area protetta e l’area contigua individuata, che costringerà tutti i comuni a rivedere i propri P.R.G. per adeguarli ai vincoli del Piano di Assetto che una volta approvato dal Consiglio Regionale Lazio diventerà valido a tempo indeterminato e sarà vincolante per le amministrazioni Pubbliche e per i privati.

Cosa contiene ?

All’interno del Piano di Assetto ci sono : prescrizioni – indirizzi tecnici specifici – direttive di carattere generale – regolamenti – criteri utilizzazione patrimoni forestali – piani di gestione – regolamenti edilizi e di igiene – regolamenti dei monumenti naturali – prevenzione rischi idrogeologici – tutele varie, per giustificare una serie innumerevole di divieti, limitazioni ed obblighi.
Tutto ciò detto esautora i Sindaci e le amministrazioni comunali dal loro ruolo e funzione, eliminandone la podestà e l’autonomia comunale sul territorio, in contrasto con il “titolo V della Costituzione Italiana art.118” .
Tutto questo a venticinque anni dalla sua istituzione, 25 anni che hanno profondamente modificato l’assetto del territorio dei Castelli Romani, scontando la vicinanza alla CAPITALE, e che lo stesso studio di analisi contenuto nel Piano di Assetto mette in evidenza, uno per tutti : lo studio antropico e della mobilità.
Fenomeni che hanno fatto venire meno e hanno compromesso quei valori del territorio determinati da due principi: tematismi, grandi attrattori culturali, a cui faceva riferimento la proposta Ravaldini.

Il 30 luglio 2009 era il termine ultimo stabilito per la presentazione di eventuali osservazioni scritte da parte di comuni, associazioni, società, privati, al Piano di Assetto da presentare all’Ente Parco ; cosa molto singolare “controllore e controllato ” e su moduli predisposti dallo Stesso Ente Parco !!!. Il circolo F.I.D.C Monte Compatri ne ha prodotte due.

Si è assistito e assisteremo ancora ad una serie di querelle sui giornali, polemiche senza fine tra Ente Parco, Sindaci, Comitati, Onorevoli e Pseudo-Politici di varie razza e colori, strumentalizzazioni dei più disparati personaggi, dietrofront improvvisi e inaspettati, una competizione tra buoi e asinelli, con spesso confusione di identità, non sapendo di chi fossero le corna.. Si è arrivati a veri e propri dictat di sedicenti VERDI del tipo ” il Piano di Assetto non si discute: si approva e basta ” , alla faccia della democrazia !!!
Sviluppo socio economico del comprensorio, salvaguardia e valorizzazione del territorio, queste le dichiarazioni di alcuni sostenitori di sinistre fattezze , facile a dirsi ma non saranno vere nei fatti.
Basta ripercorrere all’indietro l’attività svolta fino ad oggi dall’Ente Parco : rifiuti abbandonati e dilagare di discariche abusive, mancata tutela della fauna e della flora presente, inadeguate attività antincendio, realizzazione di progetti fallimentari vedasi ” Parco Educa e Produci ” , modificazione dello stato dei luoghi vedasi ” Macchia Piantato” , con l’eliminazione del sottobosco meccanicamente effettuata per costituire una natura a misura d’uomo e per finire creazione di vere e proprie attività commerciali (tra l’altro previste nel Piano di Assetto in modo più corposo e particolareggiato) con la scusante culturale e conoscitiva della flora e della fauna non certo selvatica. E’ questo lo sviluppo??? In piena crisi economico finanziaria globale da fronteggiare. Certo è che questo è lo strumento per l’accesso a fondi e finanziamenti pubblici e privati attraverso nuove tasse, balzelli per i cittadini, mascherati da burocratiche nuove procedure (rilascio nulla osta). Semplicemente un carrozzone più grande.
Miopi e meschini conti da retrobottega della politica, che soggiogando la libertà, la democrazia, il diritto di tutti ad usufruire del territorio e a goderne dei benefici, favoriscono il piccolo interesse particolare in nome di un ambientalismo strumentale, nella prospettiva di un facile ritorno in chiave elettorale, che però la storia recente ha già condannato.
Ai cittadini Castellani, agli artigiani, ai commercianti, alle piccole imprese, ai professionisti, agli agricoltori, molto distratti forse per il periodo di caldo e di ferie, ma anche per apatia congenita, rivolgiamo questo appello provocatorio : interessatevi di questo vostro problema, dite la vostra, non lasciate che altri decidono per il vs futuro, ponendo limiti, divieti, o obblighi alla vs attività, alle vs case, alle vs terre, al vs vivere.
Per ultimo il problema dell’esercizio dell’attività venatoria, riconosciuto e sancito dallo Stato Italiano con la Legge 157/92 e L.R. 17/95.
Ambedue le leggi sanciscono la percentuale di territorio agro-silvo-pastorale regionale e provinciale da destinare alle aree protette, minimo 20% – massimo 30%, ad oggi la percentuale è 38% che con l’adozione dei nuovi confini del Parco diventerà ancor più elevata,, in palese violazione delle due leggi sopra citate.
Una piccola polemica. Qualche simpatico e sprovveduto novello politicante, uno dei tanti malati di protagonismo, su un volantino circolato di recente sulla piazza dichiarava : ” il Piano di Assetto del Parco coniuga salvaguardia e sviluppo, consolida i giusti livelli di tutela del territorio e delle specie animali che lo popolano (con particolare riguardo per le specie protette e migratorie) rappresenta un punto di equilibrio…” A proposito di equilibrio è cosa difficile da trovare di questi tempi, le specie protette sono protette dalle legge dentro e fuori dal Parco, quelle migratorie si spostano continuamente in tutto il territorio e sono cacciabili secondo le norme. Brutto parlare per partito preso, manca la lucidità necessaria che dimostra limiti nella conoscenza. Cerchiamo di essere seri !!!. La tutela ambientale e la salvaguardia del territorio passa attraverso una battaglia globale all’inquinamento articolata nei piccoli e medi comprensori, ma per fare ciò ci vuole coraggio in abbondanza, niente ipocrisia, niente condizionamenti ideologici e la consapevolezza di doversi scontrare con poteri forti, vere e proprie lobbies industriali, finanziarie, economiche.

Circolo F.I.D.C. Monte Compatri
Il Presidente Pietro Mastrofini

 

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