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Un  mondo  nascosto  dei  Castelli  Romani

Gennaio 23
07:51 2019
                  Sabato 19 gennaio alle ore 16 presso la Biblioteca B.Martellotta a Grottaferrata si è svolto l’incontro, alla presenza di un foltissimo pubblico,l’incontro organizzato dall’Associazione ANTEAS I CASTELLI dal titolo “ Un mondo nascosto dei Castelli Romani”. La narrazione e le immagini del vivere nei Castelli Romani agli inizi del ‘9oo ,rivisitati attraverso i libri della scrittrice Santangeli Maria Pia.
In apertura dopo i saluti e i ringraziamenti di rito, il dott.Mario Galli, presenta ai partecipanti l’Associazione ANTEAS I CASTELLI di cui è Presidente e che è la sede territoriale a Grottaferrata dell’ANTEAS NAZIONALE.

L’ANTEAS I CASTELLI ha come missione principale la “solidarietà”,rivolta prevalentemente al sostegno degli anziani e delle fasce più deboli e disagiate della popolazione.Ogni giorno i suoi volontari offrono il loro contributo di compagnia e di trasporto sociale agli anziani che hanno bisogno di essere accompagnati negli Ospedali,negli Ambulatori,negli Uffici abilitati al disbrigo di pratiche sanitarie e amministrative.L’attività di trasporto è effettuata gratuitamente con auto proprie dei volontari o con un automezzo particolarmente attrezzato per il trasporto di persone con  handicap .L’automezzo è fornito in comodato d’uso dal Comune di Grottaferrata, che con grande sensibilità sociale, dà all’ANTEAS  un piccolo contributo economico a copertura delle spese vive del Servizio.

Oltre a questa importante attività sociale l’ANTEAS I CASTELLI organizza e promuove attività ricreative e culturali con l’obiettivo di combattere la solitudine e l’emarginazione, in particolare degli anziani, ma anche per fare crescere la cultura e i valori civili e sociali della collettività in cui essa opera.

Dopo questo intervento Mario Galli ringrazia della presenza e invita a parlare il Sindaco di Grottaferrata Luciano Andreotti .

Il Sindaco dopo avere ringraziato la scrittrice Santangeli Maria Pia e il Presidente Mario Galli per avere organizzato l’incontro,ha sottolineato le eccellenze culturali del territorio di cui la Santangeli,residente a Rocca di Papa,è una significativa rappresentante.

Evidenzia poi che lo studio e la conoscenza del passato del territorio dei Castelli Romani,delle trasformazioni che ha subito negli ultimi decenni,della vita di tante uomini e donne che hanno vissuto nel territorio nei primi anni del ‘ 900,delle loro gioie e dolori ,di in vivere fatto di valori,di lavoro ,di sacrifici,spesso di stenti,deve essere per tutti noi un modo per ricordare e non dimenticare,ma anche un istruttivo esempio e insegnamento per il vivere disordinato di oggi.

Dopo l’intervento del Sindaco Andreotti il Presidente Galli riprende la parola spiegando come è nata l’idea di organizzare questo incontro : dopo avere letto alcuni libri della Santangeli in particolare “ Boscaioli e carbonai dei Castelli Romani” e “Streghe ,spiriti e folletti del Castelli Romani”.

Dopo queste letture Galli ha sentito il dovere di fare conoscere,soprattutto ai non nativi nel territorio e ai più giovani, alcuni aspetti legati al modo di vivere,al lavoro,alle tradizioni degli uomini e donne che hanno vissuto nei primi del ‘900 nei Castelli Romani.Un mondo oramai quasi completamente scomparso,nascosto e cancellato dalle profonde trasformazioni socio.economiche e demografiche del territorio : l’abbandono e la scomparsa dei terreni agricoli e degli operatori agricoli,il forte aumento della popolazione in gran parte immigrata da Roma e da altre Regioni,la cementificazione selvaggia del territorio.

Alla fine del suo intervento Galli lascia la parola alla scritrice Santangeli.La quale inizia a raccontarci con grande vivacità alcuni aneddoti e costumanze degli abitanti di Rocca di Papa.

Racconta, con affascinanti e interessanti riferimenti storici, le vicende di intere famiglie provenienti dall’Abruzzo e dalle Marche per far fronte alla grande richiesta di lavoratori stagionali per l’agricoltura .Famiglie che arrivavano nei Castelli Romani a piedi ,percorrendo anche grandi distanze, talvolta accompagnati da qualche mulo,con al seguito i beni di prima necessità, ma anche con le loro usanze,le loro tradizioni,il loro dialetto.

La Santangeli si è particolarmente soffermata sui lavori dei boscaioli e carbonai provenienti dall’Abruzzo e dalle Marche.I primi dediti prevalentemente al taglio dei boschi e del legname,i secondi più specializzati alla lavorazione del legno allora largamente impiegato nelle costruzioni,per i pali della luce,per i tralicci delle vigne.

La Santangeli ha illustrato la suddivisione dei compiti all’interno di queste famiglie, alloggiate per alcuni mesi in capanne di fortuna,dove anche i più giovani avevano compiti e responsabilità precise.Ha raccontato il loro modo di vivere,cosa mangiavano,come si riscaldavano nei mesi invernali,i racconti e le storie condivise accanto al focolare,le superstizioni,le credenze religiose.

Al racconto della Santangeli si è alternata la voce narrante di Massimo Onesti che ha letto brani dei libri della Santangeli e poesie popolari.

Un incontro di straordinaria suggestione  e anche di grande insegnamento morale per tutti presenti.

 

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