Notizie in Controluce

Venerdì 20 maggio 2016 alle ore 18:00 nella sede di Monte Compatri ‘ControlucePoint’, nell’ambito dei tradizionali ‘Venerdì culturali’ di Controluce, si è svolta la presentazione del libro Testimone l’orizzonte di Lina Furfaro e Rita Gatta, alla presenza delle autrici. L’evento è iniziato con la prima di una lunga serie di letture di brani stralciati dal libro eseguite con particolare efficacia interpretativa da Alfredo Piacentini. Ad ogni lettura è seguita una esibizione di Paolo Valbonesi che, accompagnandosi con la chitarra, ha cantato numerosi brani ‘insoliti’ del repertorio castellano e romano. Le autrici hanno commentato le diverse ‘immagini’ rappresentate dalle letture fornendo un quadro esauriente del lungo e impegnativo lavoro che nel corso di quasi quattro anni le ha condotte alla pubblicazione finale.
Personalmente, sono stato particolarmente felice di condurre la presentazione del libro di Lina Furfaro e Rita Gatta. L’incontro ‘culturale’ che alcuni anni fa ho avuto con Rita e poi con Lina ha confermato, con questo romanzo, il valore delle due autrici e ha arricchito il mio personale bagaglio di conoscenza riguardo l’uomo. Il linguaggio (parlato, scritto e figurativo) sta alla radice dei processi mentali che regolano i rapporti fra gli uomini e da ogni piccola frase esposta nelle loro opere, sia in prosa che in poesia, emerge un incessante canto alla vita, e il desiderio di ‘sentire l’altro uomo’ che è negli altri.
Nel corso della mia privata lettura delle loro opere, mi son trovato a riflettere che non stavo affatto esercitando un amorfo passatempo, ma che stavo usufruendo di uno strumento con il quale facevo riemergere anche in me… e così riconoscere… le mie passioni. Come per incanto mi ritrovavo e mi ‘rimettevo in gioco’. Sovente, infatti, si ha la sensazione dell’impossibilità di rivivere il passato. Si percepisce che la memoria progressivamente si sfalda. Troppo devastante sembra la forza del tempo che incalza. Ma è luminosa la meraviglia quando un autore, vivendo l’illusione del ricordo, fa trasformare in noi il nostro passato… facendoci scoprire, di nuovo, l’armonia dell’uomo con la natura, facendoci scoprire la comune umanità che lega tutti gli esseri al di là della distruttività degli eventi. Lina e Rita – preziose collaboratrici della nostra rivista “Controluce” – in Testimone l’orizzonte hanno descritto uno spaccato di storia che si apre in un arco di tempo che va dal 1830 al 1960. Hanno rivisitato quel periodo di circa centotrenta anni riassorbendo stimoli e informazioni, viaggiando attraverso la storia passata – come in una linea inesauribile tracciata dalle loro penne – che ha costituito la spinta per tramutare in pagine scritte le percezioni e le suggestioni vissute. In questa dimensione si muovono i ricordi e le considerazioni su una generazione provata da conflitti e enormi modificazioni sociali… ma affacciata con forza sul futuro.
Una serie di “immagini” vissute da una donna – Menichina – nei luoghi di Rocca di Papa e dei Castelli romani. La fantasia narrativa si coniuga con la realtà del contesto di quei tempi attraverso ricordi diretti e ricerche d’archivio sui fatti che hanno formato più marcatamente il modo di essere dei rocchigiani di oggi. La vasta e ricca storia della gente di Rocca di Papa è quasi un pretesto per riflettere sulla complessa natura umana.
Ne esce un romanzo che, pur trattando valori locali riguardo luoghi, arte, tradizioni e idee, rappresenta in pieno i valori universali dell’uomo:

«Se vuoi essere universale parla del tuo villaggio»
Leone Nikolaievic Tolstoi

Coloro che, come me, non sono stati protagonisti diretti di quelle storie… ottengono suggerimenti esterni per rendere più vive le proprie ambientazioni e le proprie storie.

Rita Gatta, nata a Rocca di Papa, una laurea nel cassetto, lavora da più di trent’anni nella scuola primaria e con i suoi bambini ha curato la piccola fiaba Avventure nel castello dello spazio (Fiori di Campo, 2003). Ama scrivere poesie e sonetti sia in italiano che in dialetto. Ha pubblicato il libro Svrìguli Svrànguli (Controluce, 2010), raccolta di brani e sonetti in dialetto rocchegiano e Fruscii del silenzio (Controluce, 2012), silloge di poesie in italiano. Alcuni suoi brani e poesie sono stati inseriti in diverse raccolte letterarie. Nel 2001 ha vinto il primo premio al Concorso Letterario Città di Ladispoli con la poesia Ombra chiara.
Nel 2009 è risultata prima classificata ex-aequo al Premio Etrusco Norman Academy per la poesia e la prosa nella città di Civita Castellana con Sposi immortali. Primo premio anche al Concorso ‘Vivere il Parco Nazionale dell’Aspromonte’, Gerace. L’autrice, che collabora come pubblicista in alcune riviste locali, fa parte dell’Archivio Castelli di scrittori, istituito presso la Biblioteca comunale di Frascati, che raccoglie le opere degli scrittori nati o residenti in uno dei comuni dei Castelli Romani. La sua pagina facebook ‘Svrìnguli Svrànguli’ raccoglie versi e aneddoti in vernacolo e in lingua, frutto di testimonianze e ricerche sul territorio.

Lina Furfaro, insegnante, è nata a Locri. È stata corrispondente de “Il Quotidiano della Calabria”. Attualmente, pubblica articoli di vario genere su alcune riviste dei Castelli Romani. Le sue opere sono conservate nell’Archivio Scrittori Castelli Romani, fondo istituito presso la Biblioteca comunale di Frascati. I riconoscimenti sono stati: Premio ‘Montesacro-Roma’ 1986; Premio ‘Gioia di vivere per…’ in occasione del Centenario Don Bosco (Locri, 1988); Premio Concorso Nazionale di Ladispoli, 2001; Premio Letterario ‘Amaro Silano’ 2010; 1° Premio artistico-letterario internazionale ‘Antonio Proviero’ Città di Trenta, 2012 (Sez. Edito). Le sue pubblicazioni sono: Gerace. Il Monastero di Sant’Anna (Corab, 1998); Gocce (Pellegrini, 2006); La maestra Tita (Pellegrini, 2009); Giuditta Levato. La contadina di Calabricata (Falco Editore, 2012).