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Andata & Ritorno, iniziativa de “I Fiori del Bene”

Andata & Ritorno, iniziativa de “I Fiori del Bene”
Settembre 01
02:00 2006

Una foto che ritrae i 14 autoriPiacevole e ricco di spunti su temi della contemporaneità, il volume intitolato Andata & Ritorno è il recente contributo della Associazione I Fiori del Bene alla vita culturale del nostro territorio. L’anniversario dell’inaugurazione della linea Roma-Frascati ha costituito l’occasione per una elaborazione letteraria e artistica sul tema del treno e della ferrovia. Poesie, prose, disegni, grafiche e fotografie: questa la pluralità di produzioni scritturali e per immagini. Il volume raccoglie i contributi di 14 Autori, espressione del territorio dei Castelli Romani. Lo scrittore Riccardo Agrusti ha curato la stesura della introduzione, nella quale sono presenti richiami alle opere di grandi poeti e scrittori italiani e stranieri. Nell’ultimo capitolo del libro, intitolato Viaggiando per l’Arte: il treno, tra pittura e poesia, Riccardo Agrusti ha anche svolto alcune riflessioni, arricchite da riferimenti di natura storica, estetica e filosofica, sul famoso dipinto del Turner Pioggia, vapore e velocità, esposto alla National Gallery di Londra, e sulla celebre composizione del poeta nordamericano Walt Whitman A una locomotiva d’inverno. Convincenti i disegni di Maurizio Bettelli, nei quali rinveniamo nitidezza di linea e maturità di composizione, con emersione del grottesco nell’opera intitolata Ritardo. Con la sua serie fotografica, Ezio Bocci, partendo dalle immagini della Stazione di Frascati, sino a quelle della Stazione Termini, ha trovato, lungo il percorso della linea ferroviaria, lo spunto per proporre all’osservatore fotografie di situazioni, spazi e luoghi della quotidianità. Su un impianto dialogante che alla fine si condensa nella ricerca dell’identità, nel suo racconto Perdersi e ritrovarsi in galleria Lorenzo Brunelli propone, con una visione riflessiva e coinvolgente, il conflitto tra caos generatore e lo sforzo dell’umanità di giungere all’armonia. Ancora sul piano dell’immagine, il pittore Mauro Brunetti ha fornito 5 rappresentazioni dal ciclo intitolato Il viaggio: assistiamo qui alla contrapposizione e alla tensione di forze che sublimano il materiale trattato nella essenzialità di un ambiente spirituale che reca impresso il segno dell’origine. Dalla materia di un comune cavo elettrico di una linea o di un impianto ferroviario, l’artista ha saputo cogliere l’impulso creativo cui la persona si attesta nel viaggio dell’esistenza. Con l’utilizzo di una diversa strumentazione video-sonora, ma con risultati non minori sul piano della ricerca artistica, la sceneggiatura (con rinvio all’apposito sito per la visione del video) di Agata Chiusano dal titolo Viaggio Sentimentale. Questo lavoro della Chiusano offre non solo una particolare rivisitazione di luoghi familiari (quali: la stazione, le vie, le piazze, i giardini, le fontane delle Ville di Frascati), immersi in un ambiente che potremmo definire crepuscolare, ma soprattutto presenta uno svolgimento figurativo sul tema della solitudine e dell’incertezza dell’individuo: c’è, in questo video, l’emersione di valori simbolici; c’è la speranza, la rinascita del sentimento d’amore. Nelle poesie di Claudio Gargano il paesaggio, visto dal treno durante un viaggio post lauream in Paesi stranieri, si fa contemplazione; c’è, in queste composizioni di Gargano (Doppio sogno), una delicatezza di tono e dominio del colore nel verso, che ne modula e ne sospende magicamente il ritmo, definisce e condensa l’espressione verbale in visione. D’impatto differente il racconto Un giorno come un altro di Federico Gentili: qui il tema dell’immigrazione e quello della vita di una giovane donna confluiscono nelle storie e nelle riflessioni di due personaggi (Rachid e una ragazza senza nome), che in un vagone ferroviario s’intravedono senza incontrarsi, senza comunicare, diversi, se si vuole distanti, ma sapientemente posti da Gentili in un unico contesto, in una situazione che potremmo definire di parallelo, espediente questo che non si traduce in un rituale confronto, ma nel messaggio potente della diversità e della complessità della vita: diverse sorgenti luminose, eppure nessun errore. Gusto, padronanza della scrittura, personaggi che s’intagliano dalle pagine di uno svolgimento narrativo che ne diviene diretta emanazione, attrazione per il lettore che scivola senza accorgersene dentro la storia, capacità inventiva e divertente verosimiglianza: questi alcuni tratti del racconto (Il graal) di Nicola Leonzio. Comicità, linearità di uno svolgimento impostato sotto il profilo di una bonaria ricostruzione delle antiche vicende tra romani e tuscolani: queste le caratteristiche de Il treno di Frascati di Rosanna Massi, che offre al lettore un messaggio di pace ed esprime l’apporto di avvicinamento tra comunità offerto dalla ferrovia. Ritmo, originalità contrassegnata da una scrittura nervosa e precisa, distribuita per immagini veloci, espressioni dialettali e situazioni attentamente studiate non solo ai fini della struttura e dell’economia del racconto, ma soprattutto nei termini di una espressività accresciuta da un utilizzo sonoro di termini: questo il lavoro (Altra corsa) di Marco Orlandi il quale, partendo dall’idea di un ciclico ritorno, esplora nuovi orizzonti di rappresentazione scritturale. Lidia Riviello, con il suo Tuscolano express, presenta invece una piacevolissima introspezione memoriale, che, affondando nella adolescenza invasata dal mito della Capitale, si rivela un luccicante intarsio di intelligenza e di fine umorismo: quella della Riviello è una scrittura che dalla linfa del ricordo offre al lettore la sensazione della rievocazione, di un passato cioè che continua a vivere tra le righe del nostro presente. La censura e la libertà, il racconto di Danda Tavani, è trasposizione scritturale di un flusso di coscienza, operazione che segna il passaggio dal narratore onnisciente allo scrittore-personaggio. Non è tanto la soggettivizzazione di ambienti, la loro collocazione nella complessità dell’io che traspare nella veste ricomposta di un’intima, segreta verità: c’è qualcosa di più, in questo nudo brillio di realtà: c’è il gusto dell’esperienza dell’arte, che all’Autrice si svela subito dopo la lettura di una frase di Miller. Chiude la serie degli Autori Angelo Tobia, con la sua poesia Ma tu non scendi da questo treno, ritmica dialettica di immagini che promanano dalle cose, come profumo di spine, nell’attesa della donna amata.

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