Notizie in Controluce

 Ultime Notizie

13 pensieri da letto

Ottobre 21
06:27 2011

Prima serie

L’ispirazione è surreale, immaginaria e l’oggetto principale è il cosmo, la natura stessa dell’uomo e dei fenomeni sensitivi quali la luce, il riflesso, l’odore, il colore, il pensiero etc… in contrapposizione anche alle esperienze personali dell’autore. Qualsiasi riferimento a fatti o cose della vita reale è puramente casuale. In questi 13 pensieri vi è un messaggio ben preciso che ogni individuo trova a modo suo.

Sono stati scritti in nel periodo che va dal 10-02-05 al 25-02-05

0

Qualcosa

Contorto protrae i tentacoli
per ogni spiraglio rimasto accessibile
e attento quindi sorveglia le radici del sogno.
Lontana catena presentata a spiraglio sovente continua
disperata come si sentisse forzata a pensare
di essere davvero lei il pilastro ove poggia la colonna
fulcro indispensabile di quell’istinto.
Un ramo traduce la sua esistenza prendendo quella forma
cosi fa la catena
ipnotizzata dal suo ego interno che non se ne va.
Rimasto in cima all’odio non sente che il nulla
dispiegato attorno come esercito prima della guerra.
Anche lui ha preso posizione
all’interno della culla vitale di quel posto
il nulla attrezzato si aspetterà forse la prima mossa.
Rimasto a contare anche quel poco
residuo tra un tocco e un altro cosa ancora conterà?
Perché perdere tempo?
Ricomincia a ridere dal passato
mentre qualcuno gli solletica i tentacoli
da qualche parte
tra quella fitta rete di tunnel sotterranei.
Un centro indispensabile per quella natura (istinto).
Vole convincersi di poter vincere anche questa
e giungere a conclusione che magari si poteva anche evitare.

1
Tanto regnava che dimenticò

Torna alla vetta il pallido sguardo.
Racchiudo con gli occhi gli intenti.
Emerge poi cosi alto dal profondo
gli occhi velati e un sorriso che non esiste.
Sento nutrire la circonferenza
rumori e spilli affollati in piena nostalgia.
Ruba attenzione sedendo felice
nella posizione dritta cosparge curiosità.
A cosa serve mentire, lui conosce l’attimo
e le regole del gioco lo trattengono dal resto.
Si, ti ascolto mentre parli disteso
e ghiaccio guarda tra nubi di deserto la tua angoscia.
Piccola meravigliosa sensazione.
Luccica, balugina il metallo argentato
e ogni volta i pensieri si fondono in dolci caos.
Tempo scorre e la vetta è vicina come la fede.
Il sipario cala solo a notte fonda.
Lunga, retta, brillante, timida grandezza
il bianco bruma tra gli occhi.
Un caldo tenue palco e le memorie svaniscono.
L’istante è la dove ormai sorgeva prima
l’ammasso di vecchie ossa incenerite.
Tu hai chiesto di essere visto
io ti ho visto.

2
La sera a pensare

La sera eccomi qui tra le coperte
la posizione laterale, l’orologio, il lume.
Tanto faccio durante il giorno
che alla fine sono sempre qui, inesorabile!
Mi spengo, mi accendo, mi spengo, mi accendo.
Una sorta di interruttore biologico
un resoconto alla quale non posso disobbedire.
Non devo preoccuparmi di sentirmi automa
è cosi che deve essere per tutti…
dato però che faccio parte di questo
devo accettarlo e comunque mi piace.
Poi nel sonno essere coscienti di girarsi
e rigirarsi tante volte.
Ogni volta la posizione sembra nuova
nuova e confortevole, gratificante.
Vedere l’ora diviene il più pigro dei gesti
ma alla fine trovi energia.
La penna in mano, lo sguardo perso e i pensieri.
Disordine sul comodino, forme rimaste li
immobili nella loro posa.
Sono degli oggetti che non tocco da decine di mesi.
È divertente come perdano interesse.
Sono li come io qui.
Non noto tanta differenza in fondo.

3
Accanto alla finestra i loro sguardi

E’ triste sapere che non puoi cambiare ciò che danno.
Quel sincero e spontaneo modo di sorridere
di guardarti… ti accarezza dentro
fino alla remota radice, quella che non pensavi avere.
Ti accorgi, mentre loro si illudono, che non puoi uscire
e gridare la tua diversità.
Il tuo piccolo segreto nascosto come fosse sacro
aggrappato con forza al petto ti pesa
un macigno sempre più pesante, sempre più confuso…
…c’era l’istante in cui tempo sorgeva al diluvio dei venti
torvi e cupi, ma pieni di gioia, pieni di vita.
Ora sorge e vede arido il suo spazio
ove dovrebbe muoversi prendendo forma.
Sa che è inutile, sa che è vano
sinuosi arrancano scambiandosi precisi pensieri.
Gli sguardi sentono, parlano, trasmettono e ricevono.
So che se fossi voi mi perderei in sofferenti amori.
Ciò che giudicavo stupido e inutile ora mi urla contro
mi chiama, mi invita a disperdere le memorie
a dimenticare e ad iniziare a vivere come gli altri.
La finestra geme l’attimo del mio sguardo
riflette ora il passato
come volevo che sarebbe stato l’istante
ora angoscia.

4
Altro ancora

Prova a dimenticare un pensiero che da anni ti opprime?
Ridi di gioia ma dentro che dice la consapevolezza?
Cerchi di correre
trovando tempo di rubarne un po all’istante che sai arriverà
lo sai.
Supponi nel passato cercando ancora “cosa” ti abbia bloccato
mostrare felicità è l’unico modo forse.
Gli altri osservano la tua tranquillità
non si fanno troppe domande.
Potrebbero invadere l’intimità, la apparente calma.
Allora cosa fare? Finire spalle al muro ora è semplice.
Lampo passa, e se fossi consapevole del tempo
mi ci aggrapperei come via di fuga.
Luce: fermo immutato velo splendente sulle scure pareti
tra noi due solo il mio esterno materiale ci separa.
Ugualmente riesco a sentirti.
Ritraggo in me minuti intensi del giorno volato.
Sento in me suoni e pensieri di istanti trascorsi.
Sento anche la forza di poter incenerire tutto questo
e ciò, un canto sotto altra forma ma confortevole insieme di parole.
Grigio lo vedo muoversi
tra i confortevoli rami di questo fitto bosco astratto.

5
Rumore di luna

Lunghe tende e un mare al chiarore.
Intercetto frammentarie ombre muoversi ancora.
Torna, fastidioso rumore a scavare nell’anima.
Torna prima questa volta, sinuoso, ambizioso, freddo.
Ambra, rame, argento, oro e ruggine
colori mutevoli alle brezze onde dei pensieri.
Eleganti, solitari sprazzi di luce tra la buia follia.
Ricordi le gioie e le frenetiche corse?
Quante volte hai vinto?
Il sudore, la fatica, l’ansia di stare li disteso ad aspettare il via.
I tuoi amici con l’angoscia in gola gridano il tuo nome.
Rammenti? Ricordi? Non scordartelo mai.
Gira il vortice dei senza regno, gira veloce
promontorio verde, un palo e la sua ombra al centro.
La luce di questo cambia ogni volta
cosi anche il colore.
Torna tardi ma non farmi aspettare.
Non sono il destino che decido di bloccarti se voglio.
Rumore, un sordo cieco, ma con una mira unica.
Anche lui conosce ansia e angoscia.
Il solo pensiero di stare zitto un minuto
spegne la sua luminosa follia.

6
Buio complice

Come onde si dilatano su tutta la superficie
permettendo a pochi di essere decifrate
rallenta il battito procedere
accovacciato in penombra di un antico acero.
È sereno e molto stellato questa sera
perfetto complice indispensabile per la riuscita del piano.
L’occhio non perde il mutare degli eventi
sembra un guardiano acuto sulla cima di una piramide.
Vorrebbe farsi acqua e scivolare indisturbato
tra le controllate serrature.
Preferirebbe invece essere leggera brezza
piacevole sollievo notturno
sui volti stanchi dei depressi guardiani.
Il corpo esanime della pazienza non imputridisce mai
con una mente diabolica e molto acuta.
Le scure sagome possono fare ronda tutta l’eternità
lui, è capace di starsene rannicchiato in semioscurità
ad attendere e pianificare
uno sguardo nel blu, cade cenere, cenere di cosa?
Si amalgama con la lieve pioggia del momento.
Piccoli ruscelli brillano alle luci
riflettendo il grigio avanzare di qualcosa che è stato.
Rimane solo l’azione di quando agire.

7
Risorse

Lontano, di un altro universo o forse vita.
Trovare passioni andate disperse da millenni.
Ridicolo, sciocco pensare ad altri volti fuori di qui
ad altre usanze, nuove forme d’arte, lingue.
Forse non è più assurdo che il simile nostro
debba combattersi e uccidersi per scopi personali?
L’inutile nasce dall’utile come è vero il contrario
è naturale evolversi delle sfere.
Bioritmi in crescita, perpetuamente indisturbati
anche loro si combattono per la sopravvivenza.
Rigidi schemi, oltre il quale l’assurdo assume forme indesiderate
e personali varianti schematiche
mai con ordine analogo al precedente.
Routine universale: la spontaneità.
Biondi riccioli e azzurri astri
due guide tra il nefasto bosco.
Acquitrini all’improvviso sul sentiero
completamente consci di ciò che riflettono.
Mai abbandonare di colpo i pesi del passato
ci potrebbero spingere troppo avanti
e chissà, l’utile è inutile come tu vuoi conoscerlo ora.

8
Quadralonia

Quel tipo cosi formale comprende tante e tante linee dritte
tanti quadratini dall’alto. Ogni singolo quadrato
è un insieme di quattro chilometri circa
sembra tutto cosi uguale.
Che inutile spreco di materiale
per dar vita a una cosa cosi monotona.
Ma a cosa gli serve il cambiamento?
Non hanno bisogno di vederlo o toccarlo, sentirlo
ha il semplice scopo di esistere come habitat.
Il diverso risiede nel loro modo di agire
li ammiro molto in questo.
Riescono a vedere luce, molta luce.
Mi dicono che tutto questo chiarore è un bene.
Io non riesco a vederla
i loro occhi guardano diversi strati dell’esistenza.
Mi dicono “ti vediamo chiaramente
la tua pelle emana luce, altra luce”.
Giuro non sono poi cosi cieco, li vedo quasi a malapena.
Sarebbe più semplice chiudere le palpebre e tirare dritto.
Lento lo spostamento sotterraneo
gli serve a mantenere un certo livello caratteriale.

9
Xenomorfo

Fortunato essere, scolpito torpore di piombo.
Giganti e pesanti lastre grigie, marroncine.
Fortunato, sei unico; in realtà sei l’unico rimasto.
Trattenuto dalle strette morse della vita
ora vaghi per i luoghi, tra le svariate forme.
Ti accorgi di non essere solo, e questo ti diverte.
Puoi sfogare il tuo istinto agendo sempre di sorpresa
muovendoti nell’ombra degli altri
puoi senza dubbio creare deserto in poco tempo.
Non hai nemici perché non conosci paura
non hai sorte perché non conosci la vita
sei assente di sentimentale presenza
rimuovi ogni ricordo, i progressi in te non esistono!!
veloce sulle pareti insegui, chi si accorge di te?
Dov’è la tua dimora? Chi ti ha dato la vita?
Come sei giunto silenzioso tra noi?
Leggi involontariamente gli elementi
ma sei conscio del loro significato.
Se al seguito recuperi i tuoi bozzoli, vedrai
ti verrà da pensare “ma chi se ne accorgerà?”
tanto chi è rimasto per capire la tua esistenza?
La natura ti ha fatto un dono
quello di non poter parlare.

10
Guardandoti

Si percepisce un aspetto strano, odori di anni
odori di un’antica pazienza rimasta li in attesa
come se stesse ancora aspettando.
L’insieme di una somma è il risultato di un’ esistenza.
Trattenuto non agisce, altrimenti sarebbe diverso per tutti
per ogni cosa.
Rigido è lo schema derivante
il flusso dal quale nasce e si sviluppa all’unisono
con la dimenticanza degli altri.
In questo caso una linea di confine è sufficiente.
Non servono mura, recinzioni o guardie armate
qui ognuno sa dove deve andare.
Noto un passaggio austero parecchio sotto il confine
chi può accorgersi di me? Non vi è vento
l’aria è anzi quasi completamente rarefatta, ma arranco.
Litigo con i pensieri passo dopo passo
accidenti che macello che ho dentro.
Nonostante tutto ho ancora la ragione.
Rimango attratto dall’idea dell’unisono silenzioso
che gli altri non sanno, è come rubare l’oro sotto il naso
nel giardino di qualcuno senza che se ne accorga.
Torno dai riflessi dello specchio, immobile
ad attendere chi tra me i il mio altro faccia la prima mossa.

11
Specchio di vita

L’una guarda l’altra.
Il giardino in fiore, le onde circolari dei passi lenti
nel laghetto sul retro il sole accentua perfino
il sottofondo parlare dei boschi.

L’una guarda l’altra.
Il giardino in fiore
le onde circolari dei passi lenti nel laghetto sul retro
il sole accentua perfino il sottofondo parlare dei boschi.
Scende l’umana immagine rispecchiarsi sull’acqua
limpida a tal punto da non sembrare lei.
Sempre dal castello
ecco si vede nel lago il complice di tutto
anche di aver deturpato quell’atavico silenzio.
E’ cosi che deve essere
perché anche lui fa parte di quel millesimo di secondo
che è la vita sbocciata nella storia del suo misterioso pianeta.
Rimarrà comunque una virgola quando tutto questo
sarà finito forse nel prossimo secondo.
E dove cadranno le leggere rosse foglie?
Dove posso ancora vedere quei prati di faggi
castagni, aceri, querce…?
dove l’odore della terra
fa nascere il dubbio che non sia mai esistito?
Elimino ogni incertezza vedendo come l’acqua
scorrere dopo scorrere
inesorabilmente modella qualsiasi cosa.
Ciò che non può consumare lo aumenta, o lo sostituisce.

12
Due realtà

Come ombra risplende nei meandri del tempo
come luce gioca a creare buio tra gli spigoli della materia.
Gioca, trascinato dalle meraviglie dei pensieri
guarda nascere e si chiede chi è?
Mostrando sempre lunghe attese fasi, di istanti momenti.
Libera dei pensieri, anche loro hanno un peso
col tempo grava, può ridurti in cenere soffice.
Sole e luna, due presenze immutate
come fuochi irradiano passioni e dubbi.
È talmente ardente il primo che ti ferisce a guardarlo
e non vi è notte alla vista dell’orizzonte che può far fronte.
La seconda è cosi dolce
quasi fosse una stalla per i nostri selvaggi occhi.
Non vi è giorno e ne completa notte alla sua figura
lei, lascia anche intravedere i lontani astri
è cosi equilibrato il suo potere.
Mi guardo attorno: buio, luce, crepuscolo… oscurità.
Però non trovo un momento che mi lasci il dubbio di essere
di vivere in quell’istante di assenza di entrambi.
Lontananza dal cuore e dall’anima, come si cerca, dov’è.
Chissà quali altri sentimenti sono legati ad essa?
Lontano può anche non esserlo.

13
Linea di confine

Linea, tardi o per sempre mi guardi, mi giudichi
e nel sentirti altrove osservi e alimenti
ogni fardello che ti accompagna.
Sussurrandoti trovi anche posto per nutrire il tuo essere
degli aggiornamenti necessari.
Come potrei se tu, altrove, non guardassi sempre me?
Rimase la gioia in quel tempo quando tutto
pareva complice del momento e sempre a nostro vantaggio.
Correndo nelle nubi spoglie di ambra viola e la lontana caverna
ove ghiaccio genera insani mali creati dal tuo dentro.
Richiama le tue guardie, a chi stai dando la caccia ora?
Chi ti governa non conosce l’anima
che sempre ti salvasti dal nasconderla.
È lontano, non potrà mai averti tra le sue sporche serve.
Tu sai trovare l’armonia da ogni fonte e stato di esistenza
ricordati cosa sono per te
se un giorno mi vedi attratto dall’oblio
cronica ascesa lenta o tremendamente veloce in quei vasti posti.
Ricordi? È li che ti incontrai e fu diverso:
quel desolato tugurio per due come noi era ben altro.
Due presenze che da un altro luogo
rimangono impresse altrove senza mai esserci state.

 

Condividi

Articoli Simili

0 Commenti

Non ci sono commenti

Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?

Scrivi un commento

Scrivi un commento

MONOLITE e “Frammenti di visioni”

Categorie

Calendario – Articoli pubblicati nel giorno…

Maggio 2024
L M M G V S D
 12345
6789101112
13141516171819
20212223242526
2728293031  

Presentazione del libro “Noi nel tempo”

Gocce di emozioni. Parole, musica e immagini

Edizioni Controluce

I libri delle “Edizioni Controluce”