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Conferenza dei Servizi per il Riesame dell’A.I.A relativa alla discarica di Roncigliano

Conferenza dei Servizi per il Riesame dell’A.I.A  relativa alla discarica di Roncigliano
Dicembre 05
16:03 2015

Regione Lazio – 1° dicembre.  Conferenza dei Servizi per il Riesame dell’A.I.A  relativa alla discarica di Roncigliano. La solita farsa per aggiustare tutto in casa

Il 1° dicembre 2015 in mattinata si è svolta presso gli uffici regionali in via del Giorgione – Dipartimento Territorio, Area Rifiuti – la tanto attesa Conferenza dei Servizi per il riesame dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) relativa  agli impianti della discarica di Roncigliano,  disposta dalla Regione Lazio in seguito alle ripetute segnalazioni circa le fetide e venefiche esalazioni emesse dall’infernale discarica.
Una discarica fuorilegge e fuori controllo che impunemente si sta mangiando territorio e vivibilità, nella piena acquiescenza di quanti avrebbero il diritto/dovere di tutelare Ambiente e salute pubblica.
Chi temeva il peggio non si poteva aspettare tanto. Ecco in sintesi il resoconto amaro/ironico riportato da una persona presente alla Conferenza.

“Si è tenuta martedì scorso la prima puntata della Conferenza del riesame, voluta fortemente dalla dirigente Flaminia Tosini per prolungare, contro ogni evidenza e buon senso, la vita del TMB (Trattamento Meccanico Biologico), della discarica di Roncigliano e in particolare del VII invaso.
Erano presenti il responsabile tecnico ing. Mauro Zagaroli  per Pontina Ambiente; il responsabile della Semia Green Srl che gestisce i due impianti a biogas; il sindaco Marini e il delegato ai rifiuti Luca Andreassi per il Comune di Albano;  il dott. Valentini per la Asl RMH; Silvana De Nicolò e Federica Nobilio per il M5S; due rappresentanti del Coordinamento No Inc solo come auditori. Assente ingiustificata l’ARPA Lazio.
Si è assistito al classico gioco delle parti, con la Tosini pervicacemente intenzionata a concedere lunga vita a Roncigliano, l’ingegner Zagaroli che dispensava dati tranquillizzanti quanto falsi. Il sindaco di Albano che si risentiva per le puzze. Ancora il Zagaroli che cadeva dalle nuvole perché le puzze lui non le ha sentite e se anche le sentisse non cambierebbe nulla visto che la Regione non ha mai fissato limiti normativi.
La mole impressionante di dati analitici anomali nelle acque di falda, di prescrizioni violate e calpestate in tutti gli impianti della discarica, scritte nero su bianco dall’ARPA Lazio in decine di relazioni, non ha trovato alcuna eco vista l’assenza dei diretti interessati, a cominciare dall’ing. Fabio Ermolli (Responsabile del Settore Rifiuti dell’Arpa Lazio ed ex dipendente di Manlio Cerroni, ndr).
Ciò ha liberato le briglie alla dirigente regionale secondo cui gli sforamenti del ferro, dell’alluminio, del manganese sono in fondo poca cosa e quelli degli idrocarburi sono saltuari e quindi forse trascurabili, al massimo serve una ripulitina al pozzo F1B.
Inoltre ciò ha permesso al sindaco Marini di accusare l’ARPA di aver sostanzialmente impedito la chiusura della Conferenza dei servizi di Albano convocata nel 2013 a seguito della presenza di benzene in falda (pozzi C e D).
Dopo di che il sindaco, superata la discordia per le puzze, ha concordato con Zagaroli che il VII invaso ha ancora una lunga vita (252 mila tonnellate ancora da abbancare) tant’è che le loro misure coincidono!
Conclusioni della giornata: forse si farà la caratterizzazione idrogeologica e ci penserà il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche, ndr); si farà la ripulitina al pozzo F1B; si farà una sperimentazione per misurare le puzze.
Ma le misure non le farà un Ente terzo (Zagaroli si sarebbe stranito) ma un laboratorio di fiducia della Pontina Ambiente!”

Esattamente quello che si temeva: la solita farsa per aggiustare tutto in casa, nel silenzio complice di una società asservita e assoggettata alle leggi del profitto senza scrupoli e senza regole. E intanto che il Burattinaio manovra i suoi fantocci di vecchia e nuova serie,  piegandoli al suo volere e potere esaltati all’ennesima potenza, le patologie vanno al galoppo a medio e vasto raggio dalla fonte d’inquinamento, un’immensa buca gonfia di veleni che alita tossicità per tutto il territorio e non solo castellano, preparando un futuro catastrofico per le nuove generazioni.  E non ci sarà modo di rimediare.

Scritto da Maria Lanciotti

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