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E il tempo si portò via…

E il tempo si portò via…
Ottobre 10
22:00 2010

angeletti-E-il-tempoWLa bellezza di molti attori e stelle del cinema se ne va con il passare degli anni. Infelicemente, il tempo è crudele e non perdona. Neanche il progresso tecnologico – i miracoli prodotti dall’industria cosmetica – riescono a eliminare i segni dell’invecchiamento. Quelli che ricordano il viso di Elisabeth Taylor all’auge della sua carriera, si spaventano a vederla com’è ridotta oggi a settantanove anni d’età, così come Brigitte Bardot, settantasei anni, che con la sua ammaliante bellezza brillava e sprizzava sensualità a fior di pelle! Bisogna pur dire che, da contro altare, ben invecchiano mantenendo lo charme di un tempo la nostrana Sophia Loren e la francese Catherine Deneuve. Uno dei migliori momenti di Elisabeth Taylor, fu nel classico “Cleopatra” del 1963, dove conobbe Richard Burton che diventò poi suo marito. Il gran successo del film “Dio creò la donna” del 1956, rivoluzionò il mercato cinematografico e trasformò Brigitte Bardot in una stella internazionale, che nel film impersonava una donna di diciotto anni assetata di piacere. Nella “Donna del fiume” del 1954, Sophia Loren si consacrò come superstar e nella “Bella di sera” di Luis Bunuel del 1967, Catherine Deneuve dimostrò che non aveva solo un bel viso, ma aveva anche talento, interpretando una ricca borghese che nei liberi pomeriggi lavorava in un bordello. Il tempo è stato implacabile, anche con i mostri sacri della settima arte. Uno dei casi più impressionanti è quello di Marlon Brando, che diventò obeso a settanta anni, rimanendo così fino alla sua morte e difficilmente ricordiamo, oggi, quel viso selvaggio che fu protagonista nei film d’azione e western del settantenne Clint Eastwood. Come regista, i suoi film sono ben accetti dalla critica, premiato già con quattro Oscar, due come primo regista e due come miglior film. Lui è l’unico attore nella storia del cinema a brillare ancora nei film di successo per cinque decadi consecutive! La figura di Robert Redford è ben distante da quella che nella decade del settanta rappresentava il sex simbol del cinema americano. Come attore, una delle sue migliori interpretazioni è ricordata nel film “La Stangata”, dove lavorò con il già morto, cinematograficamente, Paul Newman. Come direttore è definitivamente lontano dalla scena, nonostante il riconoscimento quale miglior regista, premiato con l’Oscar per il film “Ordinary People” del 1980. Il francese Alain Delon, settantacinque anni, è un’altra icona del cinema. La sua bellezza l’ha trasformato in un simbolo sessuale degli anni sessanta e settanta, lottando non poco, comunque, per esser riconosciuto come un grand’attore diretto da famosi cineasti. Questi, sono alcuni esempi di attori e attrici che, segnati comunque dal tempo, meritano rispetto e ammirazione per il legame creato con il pubblico, nei brillanti percorsi delle carriere raggiunte grazie al talento e non certamente alla bellezza fisica.

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