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Il dilemma

Gennaio 27
16:52 2013

Nell’intervento del Prof. Monti a “Porta a porta” del 14/1/2013 relativamente alle promesse fatte e non mantenute, mi sembra di aver capito che gli è successo ciò che aveva già denunciato il “pifferaio” (Berlusconi) nella trasmissione di “Servizio pubblico“.

Mi spiego meglio: il Professore Monti ha detto che non ha potuto fare alcune riforme – come l’eliminazione delle Provincie ed altre – perché non glielo ha permesso il PDL e non ha potuto agire diversamente su pensioni e lavoro perché non glielo ha permesso il PD. Ugualmente Berlusconi, qualche giorno prima, ha detto che non ha potuto realizzare parte del suo programma per la negazione una volta di Casini, poi di Follini, poi ancora di Fini. Allora che si deve pensare: pari e patta? No! Una differenza forse c’è perché diverso è come suona il “pifferaio” da come suona il Professore alla platea, più o meno informata sui vari retroscena che alimentano lo stato incancrenito della nostra politica ad opera di politicanti di professione che pensano ciascuno al proprio portafoglio fregandosene di noi poveri italiani.
Ritengo che il Professore, appositamente chiamato, doveva portare i problemi e le riforme essenziali in Parlamento senza il preventivo benestare o meno dei partiti che lo sostenevano, solo allora gli italiani avrebbero avuto la prova provata di chi voleva le riforme nell’interesse dell’Italia. Siamo daccapo a dodici con il dilemma da quale parte votare. Una via d’uscita ci sarebbe: chi è di destra votasse il partito più forte di destra e chi è di sinistra votasse il partito più forte di sinistra; avremmo così due schieramenti che in caso di vittoria dell’uno o dell’altro, senza i tirapiedi dei partitini, potrebbe provvedere a quelle riforme necessarie al nostro paese. Quanto auspicato è piuttosto utopistico e difficilmente in Italia potrà verificarsi almeno a breve termine perché ogni partitino con il 2-3% di voti ha un capo che è pronto a incassare milioni di soldi pubblici. D’altronde anche il nostro Professore ha dato vita a un suo partitino con una sua lista, e se veramente è portatore di principi liberali come credo che sia, poteva capeggiare questo o quel partito che già esiste senza spezzettare e disorientare ancora di più gli elettori che non sanno più dove andare. È possibile che andiamo a votare con 30/40 liste e listini? Chi ci capisce qualcosa sarà pur bravo.
Penso che noi elettori dovremmo essere tanti altri professorini per riuscire a distinguere tra le righe sia i concetti più o meno ampollosi dei nostri politicanti di professione che le promesse dei veri cattedratici scesi in campo. Siamo alla frutta, giocano sulla nostra titubanza e poca determinazione. Quindi per noi ancora più dilemma. Oggi tutti salvatori della Patria! Si sono dimenticati di tutti i soldi che si sono intascati senza mai accorgersi del debito che si accumulava. Per fortuna però ci ha pensato il professor Monti: con tutte le tasse che ci ha messo il debito pubblico è aumentato in un anno di circa 100 milioni di euro.

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