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Si è tenuta martedì 22 giugno 2021, dalle ore 15:00, la conferenza “IL DIRITTO ALL’ACQUA NEGLI ARBITRATI INTERNAZIONALI IN MATERIA DI INVESTIMENTI”, via webinar e organizzata dall’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Dipartimento di Giurisprudenza Dottorato di ricerca in Diritto Pubblico. Gli investimenti stranieri, l’appalto dell’acqua e i problemi sollevati in ambito nazionale e internazionale. L’acqua come bene pubblico e la tendenza degli Stati a riappropriarsi di questo diritto essenziale. Nel 2011 si tenne in Italia il Referendum sulla privatizzazione. Il diritto internazionale degli investimenti, il diritto del commercio internazionale e gli arbitrati internazionali. Il diritto all’acqua, la Dichiarazione universale dei diritti umani, i Patti e la scarsità hanno visto l’acqua prima come un bisogno, poi un diritto derivato da altri diritti di natura pattizia e poi da consuetudine. Estensione del diritto alla vita (Dichiarazione), Gli art. 11 e 12 del Patto internazionale dei diritti economici, sociali e culturali lo riconosce in riferimento alla necessità, abitazione, cibo, vita, qualità, disponibilità, accessibilità, no onerosità… In mano pubblica, il gestore non può non garantire l’accesso all’acqua potabile: interferenze di terzi, regolamentazioni, controlli di fornitori per garantire quindi il diritto. Il commento generale n.15 è accolto dagli Stati che hanno accettato l’essere vincolati in forza di un accordo successivo al Patto. La Commissione Internazionale delle Nazioni Unite stabilisce che un modo per accertare il rispetto di un accordo sull’interpretazione di un Patto è accertare se la Risoluzione dell’Assemblea Generale costituisce un accordo delle parti sull’interpretazione da dare al Trattato. Pertanto, il diritto all’acqua ha natura di diritto derivato e ciò implica che muta al mutare della “fonte”. Se derivasse dalla natura consuetudinaria invece, sarebbe stabile. Comunque, il diritto è stato riconosciuto in diversi Trattati (internazionali e regionali e in ambito UE c’è il Protocollo del diritto all’acqua). La condotta degli Stati è in riferimento alle Risoluzioni dell’Assemblea Generale (ONU) e in almeno una sessantina di Stati è prevista nella Costituzione e ciò implica l’esistenza del riconoscimento degli Stati del diritto umano all’acqua ma il contenuto è almeno un obbligo di astensione per il godimento. L’impatto del diritto all’acqua nelle controversie, il diritto all’acqua per giustificare le politiche degli Stati è stato invocato, rispetto alle società investitrici, influenzando le decisioni degli arbitrati ma non sempre e comunque i tribunali internazionali sugli investimenti hanno riconosciuto il diritto umano all’acqua in riferimento alla dottrina dei poteri pubblici dello Stato (indennizzo a seguito di esproprio legittimo ma non sempre) alle clausole del trattamento giusto ed equo (obbligo dello Stato a diritto internazionale e Costituzione) e clausole sulla protezione della sicurezza dell’investimento (sicurezza fisica e no giuridica). I tribunali internazionali possono comunque far ricorso all’interpretazione autentica. La decisione di ogni tribunale arbitrale non vincola le decisioni successive, non fa giurisprudenza. Tutela investitori e obblighi degli Stati. Inserire clausole di tutela di diritti umani in trattati d’investimento? Clausole di subordinazione? Clausole di salvaguardia? Rapporto trasversale tra obblighi e norme di diritto internazionale e la tutela del servizio idrico del fruitore rispetto alla gestione dell’investitore. Investimenti, tariffe idriche, necessità, espropriazione, indennizzo, diritto: azione dello Stato a tutela delle realtà locali per tutelare il diritto all’acqua.