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IL GIARDINO FORMALE ITALIANO

IL GIARDINO FORMALE ITALIANO
Aprile 04
07:35 2022

Frascati- Ciclo di lezioni “Conversazioni Tuscolane” (otto nel totale), si è tenuta a Villa Falconieri, in data 01/04/2022, dalle ore 17.00, la lezione “Note storiche e figurative sulla genesi e le specializzazioni geografiche del giardino formale italiano”. L’iniziativa delle Conversazioni è stata ideata per “promuovere la conoscenza approfondita della straordinaria stagione delle Ville Tuscolane”. L’evento è iniziato con un canto tratto dall’Ars Amatoria di Ovidio (Accademia Vivarium Novum): non basta la bellezza fisica del corpo, bisogna costruire un animo tramite cultura, studio, letteratura (il coro composto da ragazzi che ogni anno cambiano e di tutto il mondo che considerano l’umanità come un unico corpo accomunati dallo studio del latino e dei classici). I giardini, in generale, hanno bisogno di restauro e conservazione. Comunque, il giardino formale italiano, cultura mondiale, non ha una definizione definitiva: la cultura, le mode, il clima, i gusti del proprietario ne ha condizionato nel tempo i caratteri e, inoltre, non ci sono state fasi storiche del giardino ma relazioni da non ricollegarle a un ordine. Fino all’800 si riportava l’ordine del Vignola che comunque è basato sulle sue scelte del preesistente giardino romano. Pertanto, si può asserire che il giardino ha dei “modelli”. Il modello Bramante è il giardino Belvedere (oggi diventato due cortili, quindi non esiste più in Vaticano) che è comunque un modello fondamentale caratterizzato da: geometria, simmetria, tre terrazze (superiore, centrale, inferiore) collegate da scale monumentali e asse ortogonale (cinque elementi). Storicamente, le tombe dell’antico Egitto riportano raffigurazioni di giardino, dove è presente la geometria, la simmetria ma le singole parti non sono collegate da terrazze e scale e gli spazi sono interclusi (più vicino al concetto di labirinto). Il Ginnasio di Pergamo invece, non presenta scale esterne ma interne, per passare da una terrazza all’altra. I giardini dell’antica Roma, delle Domus, mancano le terrazze e gli assi ortogonali. La connessione delle parti è importante (es. no corridoio di servizio in casa ma si passa da una stanza all’altra). La Villa Tuscolana di Plinio ha generato interpretazioni ma nel suo giardino non esistono connessioni tra le parti. Nel medioevo e nel rinascimento c’è un accenno di simmetria, geometria e il passaggio in divenire tra horto (funzionale) e giardino. In tutte le religioni, le croci nel giardino (quadripartizione) e al centro l’albero della vita, la fontana, dove es. i giardini medio-orientali sono quadripartiti. Per quanto riguarda i documenti storici, che si riferiscono al giardino, il problema è la mancanza d’immagini, ossia i testi non sono corredati dal disegno. Bramante risolve la descrizione di Plinio cercando nei santuari dell’antico Lazio che utilizzavano gli assi ortogonali. Il modello di Bramante non è un tipo ma un’idea che viene seguita. Poi ci sono le deroghe al giardino bramantesco.  Con Luigi XIV diventa, il modello bramantesco, il cuore della struttura del giardino con degli accorgimenti, la linea piatta indica staticità e la linea obliqua vivacità, come l’introduzione dell’acqua, il colore e il terreno che diventa infinito perché si perde alla vista. Il modellino del Belvedere, passando per la Francia, viene adottato in Europa.

(IRVIT, Associazione Culturale Manacubba)

Foto: particolare del giardino Villa Falconieri, Frascati.

 

 

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