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Il gioco d’azzardo patologico – Perdersi e perdere tutto  di Serena Corio, Alessio Giampà e Simona Paciotti, L’Asino d’oro edizioni, di prossima uscita

«In quel momento eravamo solo io, la slot machine e l’adrenalina nel mio corpo, una sensazione esaltante, simile a una droga ma che non fa male».

Il gioco d’azzardo, di per sé, è un’attività innocua e fonte di svago; quando è che si trasforma in un abisso in cui il giocatore precipita, diventando un comportamento patologico? Cosa significa per coloro che ne diventano vittime e quali sono le cause? È ‘solo’ un vizio eccessivo da cui liberarsi con uno sforzo di volontà o il sintomo grave di una malattia? In questo caso, come si affronta? Attraverso un linguaggio semplice e diretto, gli autori spiegano come il gioco d’azzardo possa diventare una vera e propria dipendenza senza sostanza, in grado di rovinare la vita di una persona e di quelle che le sono vicine, con gravissime conseguenze psicologiche, ma anche sociali, economiche e legali. Il gioco patologico, che ha acquisito una sempre maggiore diffusione tra i giovani e le donne, è da considerare la conseguenza di un malessere sottostante e più profondo che va affrontato e curato, soprattutto con la psicoterapia, per potere uscire dalle maglie della dipendenza. Il gioco d’azzardo patologico è il tredicesimo titolo della collana Bios Psychè | Adolescenza de L’Asino d’oro edizioni.

AUTORI – Serena Corio, psicologa clinica e psicoterapeuta, ha lavorato presso servizi pubblici di salute mentale. Svolge attività clinica privata e progetti di prevenzione nelle scuole. È socia NetforPP (network europeo per la ricerca e la formazione in psichiatria psicodinamica).

Alessio Giampà, psichiatra e psicoterapeuta, è dirigente medico nel Dipartimento di salute mentale di una ASL di Roma. È autore di pubblicazioni su riviste specialistiche e coautore, per questa collana, di Urgenze in psichiatria. Come e quando intervenire.

Simona Paciotti, psicologa clinica e psicoterapeuta, ha lavorato nei servizi territoriali per adolescenti del Lazio e in un reparto di doppia diagnosi in una clinica privata, occupandosi di dipendenze. È autrice di varie pubblicazioni in riviste specialistiche.

Considerata la particolare situazione di emergenza la quale impedisce la realizzazione di molti eventi pubblici, la Redazione, in maniera commisurata alle proprie forze ed a  propria insindacabile scelta, rende noti i titoli in uscita  di cui riceve notizia.

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