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Il giovane Werther – 3

Giugno 10
22:00 2010

Il giovane Werther non sa trarre piacere dalle sue passioni, non sa tradurle in azione. Dinanzi alla possibilità di vivere da uomo non riesce a trasformare in saggezza il suo ardore giovanile e a portare a termine quel percorso che permette di diventare quel che si è e si riconosce di essere. I “dolori”, ossia l’irrequietezza interiore e l’insoddisfazione di sé, sono del giovane Werther, il quale si nega la possibilità di abbandonare la purezza e di coinvolgersi con l’imperfezione del mondo, non accettando di sporcarsi le mani per diventare il signor Werther. Il suo nobile animo è lacerato da due demoni: lo spirito, origine di sofferenza quando capace di alto sentire e l’intelletto, fonte delle lodi della società. Anziché trovare il giusto compromesso fra queste due fazioni del suo vero sé e diventare un essere completo, Werther si sforzava di raggiungere la perfezione. Un mese e mezzo prima della sua morte, quando si sente abbandonato anche dal suo cuore, l’unica parte di sé che aveva saputo preservare integra, a dispetto delle altrui considerazioni, Werther già non esiste più. Sembra presagire ironicamente il suo amaro destino: «A questo mondo l’incomprensione e la pigrizia causano più errori dell’astuzia e della malvagità. O perlomeno, queste ultime sono di certo più rare».
Charlotte S. aveva un triste presagio la sera prima che il giovane mettesse in atto i suoi propositi. Eppure è lei che gli manda le pistole e che non ha il coraggio di chiedere al marito di recarsi da Werther e di dissuaderlo. Pigrizia? In cuor suo sapeva, ma non trovò la forza per impedire che una storia ormai conclusa potesse riscrivere la sua trama. Malvagità? Werther rischiava di mettere a dura prova la sua tanto decantata purezza, la sua tanto amata razionalità. Incomprensione? Albert credeva che il giovane non avesse mai avuto intenzioni serie riguardo alla sua volontà di compiere tal gesto. Astuzia? Farsi vedere tanto ostile nel giudicare coloro che si arrendevano alla vita poteva avere il benefico effetto di rafforzare la decisione del giovane Werther, il quale, certamente, voleva apparire, agli occhi dell’amata, completamente diverso dal suo rivale. Il signor Werther, essendosi riempito di mondo, avrebbe dato credito all’ipotesi dell’astuzia e della malvagità, ma noi abbiamo dinanzi il giovane Werther, più presso il nulla che non presso l’essere, ed egli non poteva non propendere che per l’incomprensione e la pigrizia. (Fine)

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