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Il Leader atteso (2a parte)

Aprile 25
15:35 2011

Già dalla sua nascita il Messia comincia a “ribaltare” le attese che si erano sedimentate nei cuori degli ebrei circa il Leader e la sua missione. Sicuramente il popolo d’Israele avrebbe potuto prevedere che il Messia sarebbe stato indicato da una “stella”, ma nessuno avrebbe mai e poi mai immaginato, per esempio, che il Grande Leader inviato da Dio sarebbe nato in una “stalla” , e venisse da un luogo sconosciuto e disprezzato come Nazareth. Fin dalla nascita Gesù di Nazareth fa capire che il vero leader non guarda l’apparenza, ma il cuore. Il Leader di Nazareth ha le idee chiare su che cosa vuole perseguire. Il suo programma è chiaro e preciso: La gloria di Dio! E siccome la Gloria di Dio è l’Uomo vivente, fin dall’inizio della sua leadership, Gesù di Nazareth fa esplodere la sua potenza di vita! I ciechi vedono, gli zoppi camminano, i morti risuscitano. Ma Gesù, che “vede” quello che c’è nel cuore dell’uomo, sa che la sorgente di morte è situata nel più profondo dell’essere umano, nel suo cuore: il peccato! «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo». (Mc. 7,21-23).
Tutte queste cose cattive vengono dal di dentro e rendono l’uomo un fallito. Per questa ragione, in occasione della guarigione di un lebbroso, Gesù, restituendolo pienamente riabilitato alla società, gli consiglia: non peccare più perché non ti accada di peggio. Gesù è l’unico che ha il potere sulla terra di “decontaminare” il cuore dell’uomo: «Che cosa è più facile dire, al paralitico, i tuoi peccati sono perdonati, o alzati prendi il tuo lettuccio e va a casa tua?». La difesa, allora, della vita umana nella sua completezza: corpo e anima – dall’inizio del concepimento fino alla morte naturale – diventa la sua passione quotidiana. Il vero Leader sa che se vuole cambiare il mondo deve cambiare l’uomo. Il mondo non cambierà mai se non cambia l’uomo. Il vero leader, Gesù insegna, deve portare la vita e portarla in abbondanza, è solo quando la vita “vince” la morte, che la Giustizia di Dio trionfa. Fin dall’inizio della sua missione Gesù di Nazareth fa capire che il male non si vince con il male, ma con il bene. Un vero leader, Gesù di Nazareth dimostrerà, sa scegliere il suo team. Proprio perché non guarda l’apparenza, ma il cuore, il vero leader sa che per vincere la partita contro il male non serve il look esteriore ma una grande personalità. Coloro che danno importanza al look esteriore riempiono i tabloid, le grandi personalità riempiono i libri di storia, fanno la storia. Per questo nella scelta della sua squadra Gesù non guarda l’aspetto esteriore, il grado di istruzione, il conto in banca, ecc. ma fa nascere e crescere nel cuore degli apostoli atteggiamenti fondamentali che “costruiscono” una forte personalità: desiderio di conoscere la verità tutta intera, ricerca della Giustizia di Dio, entusiasmo per rivoluzionare il mondo con le armi del bene (cercando il bene comune). Il vero leader non vuole “robot” attorno a lui, ma persone “responsabili” che danno il loro contributo alla trasformazione del mondo, per questo “partecipa” loro il suo potere: «Chiamati a sé i dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d’infermità … Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demoni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date» (Mt. 10,1 ss.).
Gesù Cristo, dopo la sua mirabile vittoria sulla morte ai discepoli di Emmaus, che sono confusi e disorientati dalla sua apparente “sconfitta” sulla croce, fa capire che un vero leader vince sempre ma, paradossalmente, vince soprattutto quando “perde” la sua vita per amore: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria? E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino. Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l’un l’altro: Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture? E partirono senz’indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone» (Lc. 24, 25-35).
L’apostolo Pietro nel suo primo discorso alle folle, dopo la Pentecoste, così si esprime: «Uomini d’Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nazareth – uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso operò fra di voi per opera sua, come voi ben sapete -, dopo che, secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, fu consegnato a voi, voi l’avete inchiodato sulla croce per mano di empi e l’avete ucciso. Ma Dio lo ha risuscitato, sciogliendolo dalle angosce della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere … Questo Gesù Dio l’ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato pertanto alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo che egli aveva promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire … Sappia dunque con certezza tutta la casa di Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso!… All’udir tutto questo si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: Che cosa dobbiamo fare, fratelli? E Pietro disse: Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro. Con molte altre parole li scongiurava e li esortava: Salvatevi da questa generazione perversa. Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno si unirono a loro circa tremila persone» (cfr. Atti, cap. 2).
(2 – Fine)

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