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Il Palazzo Municipale di Bracciano

Marzo 04
23:00 2009

Bracciano ebbe il suo Palazzo Municipale verso la metà del XVII secolo. L’esigenza di tale edificio fece seguito ad un’emanazione dello statuto concesso alla comunità di Bracciano da parte del cardinale Guido Ascanio Sforza di Santa Fiora, nonché tutore dell’ancora minore duca Paolo Giordano I. Fino a quel momento il Consiglio della comunità braccianese si era sempre riunito nella “saliera della piazza” o in casa di Candida Pagnotta nel “Granaro”, ma la concessione dello statuto fece sorgere l’esigenza di un luogo più consono alle riunioni pubbliche. Di conseguenza nel 1619 venne acquistato dai frati di Santa Maria Novella un terreno fuori dalle porte del paese, attiguo al Borgo e sul quale iniziarono i lavori di edificazione grazie alla collaborazione delle maestranze locali. L’edificio venne progettato da Orazio Turriani, che scelse di dare alla facciata un andamento classicheggiante e reso armonioso soprattutto grazie alla presenza di aperture rettangolari aventi paraste sovrapposte. Lo stemma posto a coronamento del palazzo è quello della città e fu realizzato dal pittore Francesco Rossi.
Il 5 maggio del 1636 ebbe luogo la prima adunanza pubblica all’interno del palazzo municipale che, nel corso del tempo, venne ampliato e perfezionato. Nel 1696 la famiglia Odescalchi acquistò il ducato di Bracciano e apportò sostanziali miglioramenti all’intera comunità. Inoltre la stessa famiglia, per volere di Livio Odescalchi, fece costruire un teatro all’interno dello stesso municipio. Realizzato nel XVIII secolo e oggi non più esistente, il teatro venne affrescato nel 1724 da Francesco Celoni. Nel corso del tempo il palazzo subì modifiche e restauri ad opera di Carlo Buratti, Nicola Faggioli e Pietro Bacci che lavorò anche a Santa Maria Novella e che con il Faggioli fece chiudere l’arco posto sul retro con un cancello in ferro. Il palazzo ha al suo interno anche un degno apparato decorativo. Si pensi alla Sala del Consiglio con i suoi affreschi dell’inizio del XX secolo e i busti raffiguranti i cittadini benemeriti, come quello di Dante Alighieri scolpito da Temperoni nel 1873.

Bibliografia: Carla Michelli Giaccone, Bracciano e il suo castello, Fratelli Palombi Editori, Roma, 1990

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