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In punta di spillo

Luglio 17
22:00 2013

Che finezza, solo che la messa sarebbe stata quella che poco dopo avrebbe solitamente celebrato il vescovo, mentre la precedente evidentemente ‘valeva’ di meno se poteva subire … il disturbo! E, a proposito di piazza perché quasi sempre davanti alla fontana monumentale viene piazzato qualche gazebo o quant’altro. Forse per farla fotografare ai turisti di passaggio?
Pedoni e parcheggi
Sempre più spazi e marciapiedi vengono invasi da tavolini e sedie cartelli pubblicitari o meno di locali pubblici e quant’altro nonché da auto in sosta (vedi via L. Bonaparte, ecc.) senza contare che in certe strade nemmeno le cunette possono fare da…salvagente (si pensi a via Sciadonna …). D’altronde perché le automobili dovrebbero stare nei parcheggi a pagamento, quando si può usufruire gratuitamente delle vie in cui vistosi cartelli indicano il divieto di sosta e addirittura di fermata o anche sostare tranquillamente sulle strisce pedonali (pure quelle sui dossi)?
Domenica è sempre domenica
Se pensiamo alle battaglie fatte a fine Ottocento e ai primi del Novecento da cattolici e socialisti per ottenere un giorno di riposo dal lavoro, ottenuto poi solo negli anni ’20 e coincidente con la domenica (come proposto dal movimento cattolico di allora), oggi che – almeno per la maggioranza di chi ha un lavoro – i giorni di riposo sono due (sabato e domenica), la liberalizzazione dei negozi da parte del precedente governo Monti, ha giustamente suscitato anche le proteste di molti commercianti, non solo perché la domenica la vogliono anch’essi libera dal lavoro, ma anche perché l’apertura incondizionata favorirebbe il grande commercio (ed inoltre non è con questi mezzucci che la gente può essere indotta a comprare, specialmente oggi che soldi non ce ne sono!). Ma sotto sotto ci potrebbe essere anche un altro fine: svalutare quella che è una festa cristiana (ma di cui usufruiscono tutti!), non per niente da noi da qualche tempo, anche il giorno di Natale e quello di Pasqua viene vengono ‘aperti’ a un certo tipo di consumismo volto a soddisfare, come si dice in dialetto, solo la ‘panza’! Ci sarebbe poi da recuperare anche un aspetto non secondario: quello religioso, perché ormai se nella nostra società multietnica giustamente nelle scuole o in altri siti pubblici si rispettano le diverse fedi religiose e certe specifiche festività, ( e per questo si diversifica anche il vitto nelle scuole, e tante altre attenzioni …) sarebbe incongruente che la cosiddetta ‘maggioranza’ cattolica non rispettasse (come del resto già avviene) quella che è la propria religiosità (se non vogliamo parlare di fede).
Storia di un lampione
In una via di Frascati, un vecchio palo della luce, non di legno come quelli di una volta, ma in ferro, fa ‘bella’ mostra di sé da circa 50 anni! Inservibile da almeno un trentennio, perché nel frattempo, sia pur sul marciapiede dirimpetto ne erano stati messi degli altri nuovi (mentre a lui avevano tolto…la luce). Ma anche i ‘nuovi’, durati circa un ventennio, anch’essi, sono stati recentemente sostituiti (o meglio ad essi ne sono stati aggiunti degli altri). Alla fine di lampioni in questa via ce ne sono tanti, e il vecchio lampione resta sempre là, inservibile e forse un giorno, attaccato dalla ruggine, un giorno si abbatterà… su chi o che cosa, si vedrà. E a proposito di illuminazioni, anche la centrale piazza Marconi non brilla per visibilità notturna, ma anche in altre strade centrali non c’è un lampione che abbia le lampade tutte funzionanti.
Imbrattatori e distruttori
Ormai in molti siti delle città d’Italia ci si è (quasi) fatta l’abitudine nel vedere muri, monumenti e case deturpati dai soliti imbrattatori (perché praticamente dovrebbero essere sempre gli stessi). Senza contare i distruttori di statue, di rinomati e antichi pezzi d’architettura e ora anche delle fontane. Come accaduto nel parco comunale (ex Villa Torlonia) a Frascati qualche giorno fa. E la vigilanza? La nostra città dopo Roma è quella in cui hanno sede quasi tutti i corpi di vigilanza dalla polizia urbana a quella di Stato, dai carabinieri alla finanza, alle guardie forestali, cinofile, protezione civile, ecc. E se non basta, da qualche tempo sono state apposte anche alcune telecamere per contrastare (!?) certi fenomeni, che però praticamente avvengono ancora sotto l’occhio vigile (!?) di tali mezzi tecnologici. Ci si chiede: ma perché i cittadini devono accollarsi (con le tasse) anche gli oneri di certi strumenti praticamente inutili se i misfatti sono reiterati? Almeno si risparmi su certe spese.

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MONOLITE e “Frammenti di visioni”

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