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Jeune et Jolie, a Cannes tra sesso e bellezza

Jeune et Jolie, a Cannes tra sesso e bellezza
Luglio 24
22:00 2013

bozzo-Jeune-et-JolieEra il 1967 quando il regista Luis Buñuel faceva debuttare Bella di giorno alla 32ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, creando scandalo per la trama tratta dal romanzo di Joseph Kessel. Nonostante questo, il film si aggiudicò il prestigioso Leone d’Oro, forse anche grazie all’interpretazione di una giovanissima e straordinaria Catherine Deneuve. Poco meno di cinquant’anni dopo, il tema delicatissimo della prostituzione si è ripresentato sugli schermi alla 66esima edizione del Festival di Cannes, nella selezione ufficiale dei film in concorso. Jeune et Jolie di François Ozon è il ritratto di Isabelle, una ragazza di 17 anni che, dopo l’assenza di emozione totale derivata dal suo primo rapporto sessuale, sente il bisogno viscerale di sperimentare.

Durante le stagioni di un anno di scuola, scandite da quattro canzoni di Françoise Hardy, Isabelle non fa altro che assecondare le sue fantasie. La scaletta è sempre la stessa: si connette ad internet, trova il suo cliente, concorda un prezzo e lo incontra in hotel o in casa. Sarà Isabelle stessa a confessare allo psichiatra da cui i genitori la manderanno in cura che durante il rapporto sessuale è totalmente assente. Non sente nulla. E non ha nemmeno l’esigenza di farlo per soldi in quanto figlia di famiglia benestante. È l’eccitazione che risiede nella trasgressione che rende la voglia di Isabelle una malattia. È quello che la muove ed è quello il motivo per cui non riesce a smettere, nemmeno davanti alla morte di George, cliente fisso con cui aveva instaurato un legame particolare. L’unico con cui non si sentiva maltrattata o finta, in quanto lui uomo particolarmente sensibile e affasciante.Tra il cast, la partecipazione della magnifica Charlotte Rampling nel ruolo della moglie tradita di George. Una letteralmente fantastica Marina Vacth ad interpretare un personaggio che sembra dipinto dentro i suoi occhi e sulla sua bocca. La Vacth non fa fatica ad entrare nei panni di Isabelle: una bellezza sconfortante, una forza incredibile nel sopportare il dolore, una fragilità altrettanto estrema nei suoi rifugi erotici. L’attrice stessa ha confessato quasi di essersi immedesimata in Isabelle, grazie a quel carattere che l’ha toccata nel profondo. D’altronde la sua bravura è quella di farci sentire dentro il suo corpo e di ragionare come se avessimo la sua testa. E questo fa di Isabelle non più un’adolescente ma una donna bella, intelligente e triste, consapevole del potere che ha e con tutta l’intenzione di continuare ad utilizzarlo.

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