KeraKosmi, spiritualità e incanto
Kerakosmi, inaugurata da Ugo Onorati, è una mostra che – negli intenti della pittrice di Castel Gandolfo – nasce per avere un respiro internazionale ed è il frutto di una ricerca ventennale che abbraccia diverse tradizioni: è una sorta di viaggio che riporta alle miniere cinesi, alle tecniche di lavorazione occidentali e soprattutto all’estetica africana, con le sue figure spesso asimmetriche e decorate in oro. Tra le opere esposte nel museo di Viale Risorgimento 3, anche una riproduzione della Madonna di Czestochowa conservata nella sala Nobile del Palazzo Apostolico Vaticano di Castel Gandolfo.
L’artista cinquantaseienne, moglie di un cittadino congolese, replica il successo ottenuto un anno fa, quando la mostra KeraKosmi: spiritualità e incanto fu ospitata nella Pinacoteca del Convento di San Silvestro di Monte Compatri. Questo nuovo progetto ora intende rivalutare l’arte della decorazione in oro italiana e favorire l’incontro tra due miti: quello che portò Marco Polo lungo la Via della Seta e quello dell’Africa, dove il culto degli oggetti e la lavorazione degli utensili assume ancora un’importante funzione sociale.
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