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I migliori libri di viaggio da leggere a fine estate

I migliori libri di viaggio da leggere a fine estate
Agosto 26
21:26 2016

L’estate sta ormai volgendo al termine, ma a quanto pare ci aspettano ancora molti giorni di caldo e sole almeno fino ad inizio settembre. La stagione calda non vuole insomma cedere il passo all’autunno e molti vacanzieri avranno forse già letto tutti i libri che si erano scelti da portare sotto l’ombrellone. Si ripopoleranno quindi più lentamente del previsto le città italiane che leggono di più, mentre noi vi suggeriamo una serie di letture di viaggio che vi potranno accompagnare sotto l’ombrellone in questa parte finale dell’estate. O che comunque potranno riportarvi con la mente altrove, se già siete rientrati dalla villeggiatura.

Strade blu

“Strade blu” è a tutti gli effetti un grande classico della letteratura di viaggio on the road, seppur meno noto di titoli come “Sulla strada” di Jack Kerouac o “In Patagonia” di Bruce Chatwin. E come i grandi libri di viaggio, racconta un cammino on the road che è realmente avvenuto: quello dell’autore William Least Heat-Moon, che nella primavera 1978 decide di partire per un lungo viaggio nel cuore degli Stati Uniti. Un viaggio in cui con il suo furgone sconquassato, da lui ribattezzato Ghost Dancing, si muove alla scoperta dell’America più nascosta, quella raggiungibile solo attraverso le stradine secondarie: le strade blu appunto, quelle cioè che nelle vecchie mappe degli Stati Uniti erano contrassegnate con il colore blu. Perso il lavoro, abbandonato dalla moglie, William Least Heat-Moon lascia tutto e intraprende il suo viaggio, che sarà anche interiore, attraversando deserti, montagne, paesini sconosciuti, passando anche attraverso la costa, trovandosi nel caldo deserto così come in tempeste di neve. E incontra ovviamente sulla sua strada personaggi e situazioni di ogni genere. Un viaggio che in molti sognano di fare in diversi momenti della loro vita, ma che in pochi riescono davvero ad affrontare.

Kon-Tiki

Da un viaggio on the road ad uno che avviene interamente in mare: è quello del Kon-Tiki, avventuroso, ai limiti della follia, che ha portato nel 1947 sei uomini a partire dalle coste del Perù per arrivare fino alla Polinesia a bordo di una zattera. Il motivo? L’autore, lo scienziato Thor Heyerdahl (uno dei sei bordo della zattera chiamata Kon-Tiki) voleva dimostrare che era possibile, per gli antichi abitanti del Perù, arrivare fino alla Polinesia, e che pertanto i Polinesiani avessero origini sudamericane, sfidando in questo modo i dogmi scientifici di quegli anni. Organizzò quindi la spedizione, utilizzando solo mezzi disponibili all’epoca delle ipotetiche colonizzazioni: il viaggio avvenne perciò a bordo di una zattera costruita in legno di balsa e i sei uomini affrontarono l’impresa senza alcun aiuto esterno. La lettura è avvincente dalla prima all’ultima riga ed è impossibile non appassionarsi alle tesi sostenute dallo scienziato, che ha messo in gioco la sua stessa vita pur di dimostrare la possibilità di passate migrazioni dal Perù alla Polinesia.

I giocatori

Ritorniamo sulla strada, questa volta in una storia di fantasia ambientata nel vecchio continente raccontata da un autore italiano, Giovanni Delbecchi. È la storia de “I giocatori”, due giovani amici uniti dalla passione per il gioco e che partono alla scoperta dell’Europa dei casinò. Con un obiettivo finale: riuscire a fare il “colpo grosso” che permetta di finanziare il loro sogno, quello di partecipare ai campionati mondiali di poker che si tengono ogni anno a Las Vegas, quei campionati in cui si sfidano i migliori giocatori del mondo, ma che riescono ogni anno a premiare anche i più abili outsider. Ed ecco quindi che i due ragazzi partono per il loro viaggi attraverso luoghi storici dell’Europa del gioco, da Sanremo fino a Baden Baden, la località termale che ispirò Dostoevskij per ambientarvi le vicende de “Il Giocatore”. Un viaggio, quello dei due ragazzi, che forse risente in parte dell’anno della scrittura del libro, uscito nel 2000: oggi infatti i due giovani avrebbero potuto tentare il “colpo grosso” anche online, accedendo ad uno dei siti di casinò online disponibili sul mercato italiano, senza doversi spostare da casa. O in alternativa avrebbero potuto fare lo stesso il viaggio, tentando la fortuna anche in mobilità: i nuovi siti di gioco online sono infatti accessibili anche da mobile, per cui avrebbero avuto più occasioni per tentare il colpaccio durante il loro peregrinare. Le nuove tecnologie e i siti di gioco online avrebbero insomma potuto aggiungere nuove vicende al viaggio dei due ragazzi, che comunque hanno attraversato l’Europa in diciassette tappe tra i luoghi storici del gioco: non vi resta che scoprire se riusciranno alla fine a volare a Las Vegas ai campionati mondali di poker.

Un indovino mi disse

Uno dei capolavori di Tiziano Terzani, “Un indovino mi disse” è un resoconto di un viaggio attraverso l’Oriente più autentico, un viaggio anche spirituale, realizzato nel corso di un anno e senza prendere mai un aereo. Nel 1976, un indovino disse a Terzani che avrebbe corso un serio pericolo nel 1993 e che in quell’anno non avrebbe dovuto prendere mai l’aereo.  Passati più di quindici anni da quella profezia, Terzani decide davvero di seguire il consiglio dell’indovino: proprio lui che era scettico, ma allo stesso tempo rispettoso per chi si dedica alla vita religiosa. Quella che sembra una scelta che limita le possibilità, è in realtà una grandissima opportunità per il giornalista, scrittore e viaggiatore fiorentino: scoprirà che il mondo non è una semplice massa di terra punteggiata di aeroporti, ma attraverserà finalmente via terra le frontiere, viaggerà moltissimo in treno tra le stazioni che sono, a differenza degli aeroporti, integrate nel cuore delle città. E viaggerà anche in nave. Partendo dal Laos, passerà attraverso Birmania, Thailandia, Cambogia, Vietnam, Malesia, Indonesia, Singapore, Cina, per poi giungere in Europa attraversando la Russia.

Shantaram

A differenza dei libri elencati sinora, Shantaram non è un vero e proprio libro di viaggio, ma può essere sicuramente il libro ideale per chiudere questa lista. È un romanzo che porta a scoprire diversi luoghi dell’Asia, e in particolare dell’India e di Bombay. In Shantaram l’autore, Gregory David Roberts, narra una buona parte della sua vita, i fatti che sono avvenuti dalla sua fuga da un carcere in Australia e che lo portano poi in India, a Bombay, dove attraverserà numerose vicissitudini, compresa la vita in uno slum. Verrà in contatto con la mafia indiana, ma fonderà anche un ospedale per i più poveri e finirà per combattere in Afghanistan e in Pakistan. È il viaggio della sua vita, raccontato nelle oltre mille pagine di Shantaram

 

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