Notizie in Controluce

«Non leggete i libri fateveli raccontare» (Luciano Bianciardi)

L’altro capo del filo di Andrea Camilleri – Sellerio ed. 2016  € 14 e-book disponibile € 9,99 isbn 9788838935169

A 91 anni questo è il centesimo libro di Andrea Camilleri, il 1° nel quale ringrazia la sua storica assistente Valentina Alferj, perché è stato scritto col suo prezioso aiuto, raggiunta per lo scrittore, purtroppo, la cecità. Questa una delle matematiche del bel giallo che accompagna l’arrivo della parte ‘calda’ dell’estate. L’altra matematica, terribile, alla quale non sarà mai possibile abituarsi, è quella degli sbarchi d’immigrati: 300, 400, 700 persone alla volta, donne uomini, bambini, vivi…morti. Montalbano ci fa i conti mettendo a disposizione se stesso, gli agenti, giorno e notte, fino a superare qualche volta l’umana stanchezza; questionando con Catarella che stavolta come ‘accogliente’ e come ‘guardiano di gatti’ munito di ‘vissicassi’ proprio non ce la fa…Con la matematica dell’abitudine, Montalbano cerca di mantenere la rotta in mezzo alla tragedia umana giornaliera e alle disumane violenze su una giovane immigrata. Conosce altri stranieri ormai integrati, Il dottor Osman e Meriam, assistente di sartoria, e manda giù i pranzi di Enzo, a volte davvero troppo pesanti; così si costringe a fare decine di camminate al molo, scherza con un certo granchio che i lettori già sanno, beve cicaronate infinite di caffè in verandina. Davanti al mare: amico e nemico allo stesso tempo. L’amore con Livia è sempre tutt’altro che platonico, per amore suo va a farsi cucire un vestito da Elena la sarta rinomata del paese: bella e simpatica e presto vittima delle forbici impazzite di qualcuno (venuto dal passato, dal presente?) Le vite, anche quelle all’apparenza più semplici e limpide hanno i loro mille segreti. Montalbano cerca fra cassetti e vecchie e nuove splendide ‘pezze’ di sartoria, annota mentalmente i particolari di misteriose telefonate ricevute dalla bella Elena, trascorre i giorni quasi come in un film, senza riuscire a tirare le somme fra elementi che, probabilmente, sono sotto i suoi occhi, eppure tutto scorre e continua a scorrere troppo in fretta. Diventa anche più veloce, a tratti, del leggendario agente Fazio, ma non riesce a stare dietro al gatto Rinaldo, che invece pare saperla lunga…all’altro capo del filo (ma quale filo? Quello da sarti o quello d’un telefono che ormai, perlopiù, è senza fili?) c’è l’assassino: è una figurina da tempo presente in questa storia, fredda la sua vendetta…finale macchinoso? Forse, ma il lettore segue docile l’autore perché nel frattempo gli avrà dato modo di passare qualche altra ora assieme, sotto il sole cocente dell’Isola, fra vecchi amici e abitudini cognite, senza le quali sarebbe…meno estate. (Serena Grizi)