Notizie in Controluce

«Non leggete i libri fateveli raccontare» (Luciano Bianciardi)

(Serena Grizi) Tsugumi (titolo originale: Tugumi/Tsugumi) di Banana Yoshimoto, Feltrinelli ed. 2018 – traduzione di Alessandro Giovanni Gerevini € 8,50 isbn 9788807880865, e-book € 4,99. Disponibile al prestito inter bibliotecario SBCR https://sbcr.comperio.it/

Tsugumi con tutta probabilità è il long seller dell’autrice Banana Yoshimoto che racchiude in sé molte delle virtù narrative di questa divertente autrice. Scritto nel 1989, non invecchia col suo chiaro codice che ricorda una storia manga e una volta aperto, il volumetto, vive di luce propria, quella del mare e quella della protagonista che, cagionevole di salute, brucia di febbre ‘vitale’. In queste pagine, delicatezza e schiettezza estrema nei dialoghi tra amiche, sentimenti importanti, sullo sfondo d’un paesino marinaro nella penisola giapponese di Izu (quanto sembra lontano, eppure…) alla luce di albe e tramonti a volte memorabili, creano uno strano ed indimenticabile miscuglio di sensazioni molto simili…al vissuto. Il vissuto qui è un ricordo non effimero dell’adolescenza e fra le pagine l’autrice cerca di trattenerne quell’essenza che, forse, ogni adulto cerca di trattenere della propria attraverso la memoria di quei momenti perfetti che poi si cercherà di replicare per tutta la vita. Perfetto qui non sta certo per senza difetti, ma intenso: momento nel quale ci si è detti tutto con sincerità, come nelle serate piene di chiacchiere e affetto davanti ad una bibita, quando ancora sembra che non debba accadere altro e nulla è ancora accaduto. Ma anche sulle teste di Tsugumi e sua cugina Maria, la narratrice della storia, incombono cambiamenti e difficoltà: la pensione Yamamoto gestita dalle sorelle madri di Maria e Tsugumi dovrà affrontare una crisi condotta sulle rive del mare dal ‘progresso’; Maria avrà finalmente la propria famiglia ma dovrà allontanarsi dal mare per la città. Tsugumi combatte col proprio fragile stato di salute; il gruppetto ed un nuovo amico subiscono l’ombra dei bulli. La purezza dell’adolescenza illumina questi personaggi che sembrano non temere nulla, ed anche la sorpresa finale rivelata dalla stessa scrittrice non fa altro che donare nuove chiavi di lettura, altri sguardi nei confronti d’un racconto semplice ma che brilla di ricordi e intensità. Qui la scrittrice ha riposto alcune delle sue gioie fra le più profonde: quando lo ha scritto la memoria delle vacanze ripetitive e felici con la propria famiglia nella penisola di Izu poi, più tardi, la soddisfazione per il successo dei propri libri in Italia. Il pregio di questa lettura è nel sentimento di pacificazione e leggerezza che trasmette al lettore fra passaggi d’una riflessione che a volte ha i contorni d’una favola pur senza esserlo.