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#Nonleggeteilibri – Prima persona, il singolare di Murakami

#Nonleggeteilibri – Prima persona, il singolare di Murakami
Febbraio 19
19:43 2023

«Non leggete i libri fateveli raccontare» (Luciano Bianciardi)

(Serena Grizi) Prima persona singolare (titolo originale: Ichininshō tansū ) di Haruki Murakami, Einaudi Super ET ed. 2022 – traduzione di Antonietta Pastore € 10,50 isbn 9788806252915, e-book € 7,99 Disponibile al prestito inter bibliotecario SBCR https://sbcr.comperio.it/

Un buon approccio alla produzione letteraria di Haruki Murakami possono considerarsi i racconti. L’autore, pur avendo venduto milioni di copie dei suoi romanzi e saggi, in alcuni passaggi di Prima persona singolare, si considera scrittore di non grande levatura. Quel che più è chiaro, invece, pur non trovandolo scritto da nessuna parte, poiché l’attuale editoria a volte fa il paio con l’attuale sistema dell’informazione stentando, perciò, a fornire un minimo di contesto così che ogni produzione letteraria, o d’altro genere, viene presentata come ‘novità’ e non come prodotto di una storia complessa, è che in questi otto racconti l’autore si rifaccia notevolmente alla tradizione narrativa moderna giapponese fiorita attorno alla prima metà del ‘900. Nelle trame ritroviamo la malinconia, l’importanza dello sfondo costituito dalla natura, qui la stazione termale, il senso d’un destino che chiude cerchi nella vicenda umana, anch’essa un cerchio per quanto imperfetto, gli animali che parlano. A tutta prima, questi racconti, come quelli contenuti nel volume Lo scudo dell’illusione, di autori vari, rintracciabile alla fine di questo articolo, appaiono come vicende, per qualche strano sortilegio, piatte, quasi noiose se non si riesce a cogliere lo spirito candido che anima sia le stesse che la volontà del narratore. Ma il sortilegio, per l’appunto, sta nel fatto che dopo averle lette è difficile dimenticarle: l’autore con leggera perizia ci fa entrare in punta di piedi in una strada, in una giornata, in una strana coincidenza ma poi queste poche coordinate divengono quelle d’una storia che al lettore sembra di aver vissuto in prima persona: da qui, ci sembra, il titolo del libro che, a questo punto, suggerisce che l’autore più che rifarsi, come recita la quarta di copertina, a storie ‘vissute in prima persona’, eserciti invece un’arte antica del racconto che pone il lettore nelle storie lasciandolo poi fantasticamente solo al centro d’una locanda, di una conversazione, di un tormentoso ricordo. Fra i vari magnetici racconti: Charlie Parker Plays Bossa Nova (Murakami ama la musica ed è stato gestore di noti jazz bar), dove un giornalista in erba inventa di sana pianta l’uscita del disco del titolo per poi trovarlo davvero anni dopo, e perderlo, in un negozietto di vinili; With the Beatles, storia di un primo amore dimenticato e ritrovato nel ricordo d’una conversazione davvero fortuita. Il magnifico Carnaval: l’incontro con una donna ‘brutta’, ma affascinantissima truffatrice con cui il protagonista condivide l’amore per l’omonima opera di Schumann (la donna ha una doppia vita che sarà svelata solo dopo molti mesi d’amicizia). L’incontrovertibile bellezza, di tradizione mostruosa, di Confessione di una scimmia Shinagawa. Qui il protagonista, in una sperduta locanda termale raggiunta al buio in una remota cittadina, avrà una lunga conversazione notturna con un inserviente bestiale: una scimmia che, innamorandosi di donne bellissime, ruba loro il nome precipitandole, quando pensate, in una angosciosa anomia. E così di seguito fino a raggiungere solitudini urbane, dimenticanze di se stessi, il sentimento capace di dominare il libro (senza che mai venga nominato il Monte Fuji o il mare, o luoghi preziosi ed antichi) d’un Giappone perduto ma davvero incombente nella tradizione narrativa: «Sono solo due episodi di poca importanza successi nella mia vita. Adesso li considero quasi delle piccole deviazioni nel mio percorso di vita. (…) A volte però il loro ricordo viene da lontano a visitarmi, facendo un lungo e tortuoso cammino. Ed è strano con quanta forza riesca a scuotere il mio cuore. Solleva le foglie degli alberi nei boschi, piega le piume della Pampa nei campi, picchia forte contro le recinzioni delle case, come fa il vento alla fine dell’autunno». Così l’incantesimo passa al lettore…

#Nonleggeteilibri – “Lo scudo dell’illusione”, il Giappone tra noi

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