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A 150 anni dalla nascita, Grazia Deledda a Ciampino con Rossana Dedola

A 150 anni dalla nascita, Grazia Deledda a Ciampino con Rossana Dedola
Ottobre 21
07:50 2022

Per la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale, che ritrae in forme plastiche la vita quale è nella sua appartata isola natale e che con profondità e con calore tratta problemi di generale interesse umano”: è la motivazione che ha accompagnato l’assegnazione del premio Nobel per la Letteratura 1926 (1927), che la vincitrice andò a ritirare a Stoccolma  insieme col marito Palmiro Madesani.

A Ciampino, davanti a un numeroso pubblico, alla presenza della Sindaca Emanuela Colella e dell’Assessore Umberto Verini, in occasione dei 150 anni dalla nascita, è stata ricordata Grazia Deledda con l’autrice Rossana Dedola e due opere sulla donna unica vincitrice di Premio Nobel femminile per la Letteratura. Dall’incontro, coordinato dalla Presidente Eleonora A. Persico  della Proloco e partecipato da Antonio Testoni Vicepresidente dell’A. C. “ Grazia Deledda”, organizzatori della manifestazione, è emersa una ricca letteratura della  ricercatrice e studiosa Dedola che ha messo in risalto le opere di Grazia Deledda. Dalla critica dei relatori e dalle letture dei libri presentati  emerge una personalità deleddiana forte e determinata, amante della propria terra di origine, la Sardegna. Gli scritti e la stessa serata  hanno rappresentato una forma di riconoscimento verso una donna che ha delineato il genere femminile  riscattando, non senza difficoltà, una dignità culturale e sociale  in un’epoca quando le resistenze erano molteplici e donne non potevano proseguire gli studi.

 “In Sardegna con Grazia Deledda – Isola di feste, riti e racconti”, questo uno dei due testi presentati, lavoro  che percorre l’isola aspra e selvaggia e ha come accompagnatori alcuni amici, ma soprattutto Rossana e Grazia alle quali si aggiungono altre amiche, donne tutte conoscitrici e amanti dell’Isola affascinate dalle sue caratteristiche ambientali nel senso geografico ma soprattutto culturale, storico, religioso. Vari sono gli argomenti, nei quali il lettore piano piano entra, penetra nell’ambiente descritto e come nelle opere di Grazia Deledda emerge un’atmosfera mistica, impregnata di tradizioni, credenze, riti.  Sarda anche lei, ma nativa di Sassari, l’autrice persevera, cammina, si sofferma nei luoghi descritti nei vari romanzi di Grazia, si inerpica salendo verso il centro del paesino che appare come un paese fantasma. Va e ritorna per vedere meglio: la curiosità, la voglia di vedere con i propri occhi i particolari spingono a tornare sul luogo, vedere le decorazioni scolpite sul portale della chiesa che non aveva notato… ci introduce in strade assolate e vento verso santuari e cumbessias; ci accompagna per mano in una terra raccontata dalla scrittrice Deledda nei numerosi romanzi che sono una celebrazione dell’isola. Incontaminata, selvaggia, primitiva, intrisa di legami atavici e di retaggi patriarcali, sono queste caratteristiche che diversificano la Sardegna: spazi, luoghi fisici, ma anche gli infiniti moti dell’anima, amori, rimorsi, pena, devozioni. Tutte dimensioni che conducono gradualmente tra leggende, boschi, monti, chiese; un percorso di ricerca nella cultura sarda. È letteratura  che spazia, esplora il mondo raccontato da Grazia, ma entrambe le autrici in sintonia traggono pennellate ispirate all’asprezza e al fascino di un’isola rocciosa, cruda, autentica, cullata dal mare.  L’ opera di Rossana Dedola – “Grazia Deledda. Lettere e cartoline in viaggio per l’Europa” l’altro testo introdotto – conferma, in modo ora pacato ora vivace, che Grazia Deledda con i suoi scritti intrisi di poesia ha reso immortale il suo paese, l’ha fatto conoscere a persone che non hanno mai messo piede sull’isola; contribuiscono a diffondere un’opera poco padroneggiata dai lettori attuali e al tempo osteggiata da scrittori e parenti stessi della giovane Cosima.

Nata il 27 (28?) Settembre 1871, quinta di sette figli, la sua vita viene narrata soprattutto nel racconto autobiografico postumo, “Cosima” appunto, che rivela la determinazione e la forza della ragazza ambiziosa che si sente stretta a Nuoro, in quell’ambiente ostile e si ribella attraverso la scrittura, scoprendo così l’arte letteraria, un talento che coltiva con tutte le sue energie, riuscendo nell’ intento. Intenso è il racconto della fragilità umana, in quello che è considerato il suo capolavoro: “Canne al vento”. Nel libro di Rossana Dedola, che intercala critica alla cronaca di un viaggio tra gli ambienti daleddiani, in apertura viene riportata la singolare immagine di “Cosima” sul monte; da questa posizione Grazia osserva il mare affascinata dalla distesa azzurra: ciò che lei vede è un orizzonte che la spinge ad andare a Roma, oltre i confini. E i suoi sogni di diventare scrittrice, le sue aspirazioni, presto si av

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