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Un pomeriggio di allegria quello trascorso domenica 27 marzo al Teatro Civico di Rocca di Papa: tra i bambini,  anche gli adulti tornano a esserlo. E questo grazie alla magia delle favole, soprattutto quando a raccontarle è un buffo folletto incline al travestimento e alla trasformazione con i quali anima personaggi tra i più vicini ai cuccioli.

Ed ecco Piripò trasformarsi da elfo in un re vecchio vecchio, una povera principessa che non vuole assolutamente sposarlo, un sarto saccente, un principe azzurro…

Tutti questi personaggi prendono vita coinvolgendo i bambini in un grande, corale abbraccio, facendoli entrare nella storia con le loro osservazioni, interventi, suggerimenti, conclusioni… e il divertimento dilaga tra grandi e piccini, perché questo personaggio è proprio in gamba: coglie ogni spunto per far sì che la fiaba sia di tutti, cresca con il piccolo pubblico nella trama, evolva in cerchi concentrici fatti di botta e risposta tra lui che di volta in volta si “cambia d’abito” con veli, parrucche, forbici, penne, ombrello…  e i piccoli spettatori di turno che sempre più s’entusiasmano.

La narrazione della fiaba Pelle d’asino diventa un esilarante pretesto per stimolare la fantasia e far crescere con il divertimento le capacità critiche, fantasiose, intelligenti, curiose come possono essere quelle dei piccoli, quando lasciano andare a briglia sciolta le loro personalissime convinzioni.

Al termine dello spettacolo, il racconto è scritto sul grande librone da Piripò che, premiato dagli applausi di tutti, dà appuntamento al prossimo mese con un’altra stimolante storia, alla quale molti bambini hanno già detto saranno presenti!

Un vero plauso a Simone Luciani, versatile e creativo, abile animale da spettacolo, come ha dimostrato negli anni precedenti in diverse occasioni: tra queste la bella rappresentazione con gli studenti del suo gruppo teatrale, Montanari, medico chirurgo condotto di Rocca di Papa decapitato ai tempi del Papa re.

Avvicinare l’infanzia al teatro, facendo respirare quell’aria di storie, quel buio che cela sorprese, quelle luci che vagano sul palcoscenico creando attese,  è il modo migliore per favorire la crescita delle future generazioni in un mondo fatto di creatività e fantasia, qualità che certamente saranno favorevoli trampolini di lancio verso un futuro fatto di pensiero e razionalità.

Rita Gatta