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Sull’icona della ‘Madonna di Loreto’ a Frascati

Marzo 24
19:36 2019

Su un periodico pubblicato a Frascati in questi giorni, si narra di una edicola della Madonna di Loreto posta sul fianco di una casa in via Buttarelli (già via del Gesù). Ora di questa edicola non se ne conosce esattamente la data di esecuzione e comunque l’immagine non risulta del tutto ‘nera’ come quella del Santuario omonimo. Ma andiamo con ordine riprendendo a grandi linee, alcuni dati storici incontrovertibili. Innanzitutto è nota la storia della casa di Nazareth ‘trasportata’ dagli angeli a Loreto nel noto santuario che nei secoli fu abbellito e ampliato. In realtà, come tutti sanno, le pietre attribuite a questa casa furono portate a Loreto dopo il termine (1291) della terza crociata, quando i musulmani ricacciarono i cristiani dalla Palestina. Ma l’iniziativa del ‘trasporto’ sembra essere dovuto all’iniziativa della famiglia Angeli (o de Angeli) che era signora dell’Epiro.

Il tempio in cui fu posta la casa, al termine del lungo viaggiare, fu iniziato a costruire nel 1468. Tra l’altro, prima di ‘approdare’ a Loreto, questo carico di pietre passò per diversi altri Paesi fuori dell’Italia di allora. Non per niente Benedetto XV nel 1920 proclamò la Madonna di Loreto ‘patrona degli aviatori’. Già lo stesso Pio IX (1846-1878), parlò di questa casa fabbricata in Galilea, più tardi divelta dalle fondamenta e, per divino volere, trasportata… prima in Dalmazia e poi in Italia”.

Papa Giulio II nel ‘500, aveva voluto che la casa di Nazareth fosse custodita dentro un reliquiario monumentale di marmo. In quanto al ‘ritratto’ della Madonna col Bambino, originariamente era una icona di legno poi andata distrutta e sostituita con un simulacro di legno che ebbe vicende singolari in quanto, a fine ‘700 fu portato in Francia, poi restituito nel 1802 e infine distrutto da un incendio negli anni ’20 del ‘900, poi sostituito da una nuova statua. Sia la precedente icona che il successivo simulacro ligneo non erano ‘neri’ ma divennero tali perché affumicati da secoli di offerte di ceri votivi e candele.

La Madonna è stata –  si potrebbe dire da sempre – fatta oggetto di preghiere, in modo particolare col rosario. Una modalità di questo sono le cosiddette litanie lauretane (più note come ‘litanie della Madonna’) la cui formula più antica sembra risalire al 1200/1300, adottata poi dal santuario di Loreto e approvata da Sisto V nel 1587, mentre la festa liturgica fu ufficialmente istituita nel 1632.

 

E veniamo a Frascati. Purtroppo non si hanno documenti archivistici sulle origini di una devozione alla Madonna di Loreto e certamente – si può senz’altro dire – che non fosse molto venerata rispetto alle altre di S. Giuseppe Calasanzio (Madonna delle Scuole Pie,1616) e delle Madonna di Capocroce (ma entrambe le icone preesistenti già nel ‘500. D’altronde nei verbali delle varie riunioni e processioni della Confraternita della Madonna del Gonfalone(!) e di altre confraternite, non v’è cenno della Madonna di Loreto.  Qualche accenno lo troviamo allorché, sul finire del ‘600, la chiesetta-‘romitorio’ detta del Baronio (in realtà di don Ferrante de las Infantas), quando passerà nello juspatronato di don Ludovico Antonio Manfroni, decano dei preti della Camera apostolica vaticana, “vi si celebravano Messe nei giorni festivi dal cappellano ad nutum, don Ludovico Cifassino, nelle feste di san Michele, san Carlo, e san Filippo, recitandosi anche le litanie della Madonna di Loreto”.

Sempre in un verbale della Confraternita del Gonfalone si annota che dal 1932 e fino al 1942, il camerlengo Luigi Busco ha continuato a curare i seguenti punti: S. Messa domenicale nella Cappella della Confraternita; processione e ottavario del SS. Salvatore; ottavario dei morti con la recita dell’ufficio; festa della Madonna di Loreto; partecipazione alle processioni del Corpus Domini.

Quando, dagli inizi del ‘700, i papi venivano a Frascati, si recavano dapprima nella Cattedrale di San Pietro e da qui affrontavano un breve percorso, (che era stato rettificato da Paolo III fino alla Rocca), che verrà in seguito denominato ‘via papale’ e talvolta anche ‘via del Governo della Rocca’ (oggi Via R. Farnetti), perché la via di fronte al palazzo del magistrato (sorta di sindaco) era chiamata via Magistrale. Ora non risulta che su questa via ci fosse una edicola della Madonna, cosa che invece sarebbe stata presente nella via parallela, e tuttavia forse nemmeno in quel tempo era stata dipinta questa immagine. Infatti leggiamo ancora nei verbali -ma siamo già  nell’800 – della nostra Confraternita: “nel fabbricato in via della Costituente sito in questa Città, proprietà dell’Opera Pia (del Quarantesimo) evvi un dipinto di una Madonna all’esterno sotto il titolo della Madonna di Loreto, alla quale Immagine il giorno 10 dicembre in ciascun anno a cura di alcuni devoti si era sempre fatta una piccola festa, ma, ignorata per un anno, si vuole ora ripristinare addebitandone le spese di 15 lire a carico dell’Opera pia”. Da qui è chiaro come questo ‘dipinto’ era situato in una casa appartenente all’Opera Pia del Quarantesimo che era una sorta di ‘affiliata’ al Gonfalone.

Nel 1825 erano in corso diversi lavori e spese soprattutto per alcuni arazzi, tanto che la Confraternita, “per ora non poteva fare tanta spesa stante la fabbrica urgente della casa alla Madonna di Loreto [che stava crollando], ma si poteva chiedere un prestito all’Opera Pia di 50 scudi e il denaro potrebbe impiegarsi al restauro degli arazzi volendosi finiti gli arazzi per l’ottavario”.

Quella casa comunque col bombardamento del 1943 venne giù e, una volta ricostruita, vi fu nuovamente affissa una immagine della Madonna di Loreto (molto ‘chiara’ per la verità). Era l’icona precedente sette- ottocentesca? O addirittura novecentesca se si pensa che fu papa Pio XI in Vaticano nel 1922 ad incoronare la ‘nuova’ statua della Madonna di Loreto? E quindi una immagine precedente a quella data non può portare una corona. Ma queste notizie potevano essere già note, dal momento che sono state pubblicate non molto tempo fa, nel mio libro, ‘L’Associazionismo cattolico tuscolano. Vol I.Le Confraternite di Frascati dal 1500 al xx secolo’.

 

 

 

 

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