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The Mind is a Muscle. Danza e arti performative

The Mind is a Muscle. Danza e arti performative
Ottobre 22
13:53 2019

ICA Milano presenta

The Mind is a Muscle. Danza e arti performative
Un calendario culturale di incontri e conversazioni per il pubblico
dedicati ai temi della danza e della performance.

A cura di Riccardo Venturi

Da ottobre 2019 ad aprile 2020

ICA MILANO | Istituto Contemporaneo per le Arti
Via Orobia 26, Milano
Ingresso libero

Primo appuntamento:
Venerdì 25 ottobre 2019 ore 18.00
La danza, la guerra, la diaspora: quando il movimento racconta il presente
con Cristiana Natali, antropologa

ICA Milano, aperta a fine gennaio e che ha al suo attivo già quattro progetti espositivi protagonisti di un grande successo di pubblico e di critica, avvia ora il primo public program, un calendario di incontri e conversazioni con scrittori, curatori ed esperti di varie discipline, che si svolgerà da ottobre 2019 ad aprile 2020.
The Mind is a Muscle. Danza e arti performative è il programma culturale che offrirà riflessioni e momenti di approfondimento sulle tematiche della danza e della performance dando vita a un fil rouge tra le mostre di Masbedo, Simone Forti e Charles Atlas in programma durante la stagione invernale negli spazi dell’istituzione.

Il titolo The Mind is a Muscle vuole essere un omaggio a una delle performance più innovative della danzatrice, coreografa e filmmaker americana Yvonne Rainer e alla fertile stagione degli anni Sessanta di cui è stata protagonista Simone Forti.

Ogni incontro del public program sarà articolato attorno a una parola chiave suggerita dall’invitato.
The Mind is a Muscle riflette su un momento chiave nella storia dell’arte contemporanea, segnato dall’irruzione del vivente nel campo dell’immagine. Il corpo danzante trasmigra dal palco del teatro allo spazio espositivo: non si tratta di una semplice rimessa in gioco della separazione tra la scena e la platea, che si può far risalire al tableau vivant. Il corpo vivente e danzante del performer all’interno del white cube della galleria finisce per mettere in crisi e riscrivere i codici propri alle arti visive e all’esposizione.

Spiega il curatore Riccardo Venturi: “Gli interventi aiuteranno a costituire una nuova grammatica generata dall’incontro tra danza e arti plastiche, tra corpo danzante e presenza degli spettatori, tra teatro e spazio espositivo. E fornirà gli strumenti storici e critici per comprendere la centralità che la performance gioca nel campo delle arti visive ma anche la sua polisemia. Oggi, infatti, la performance si estende al di là della sfera artistica, e diventa sinonimo di efficienza, in campo commerciale, sessuale o sportivo. Fino ad arrivare alla post-performance, consapevole di essere rappresentata e per questo capace di prendere le distanze da sé stessa, di giocare con la sua messinscena”.

Il primo appuntamento: venerdì 25 ottobre 2019
A segnare l’avvio del programma culturale sarà venerdì 25 ottobre 2019 alle ore 18.00 l’appuntamento dal titolo “La danza, la guerra, la diaspora: quando il movimento racconta il presente” con Cristiana Natali, esperta di antropologia della danza e antropologia del rito.
Al centro dell’incontro una riflessione sulla danza sacra bharata natyam, propria dell’India meridionale, protagonista a ICA dell’installazione Blind Mirrors di Masbedo – in mostra fino al 10 novembre 2019 – che presenta l’esibizione di quattro danzatrici Tamil dall’interno di Palazzo Gangi a Palermo.

La parola chiave che guiderà l’incontro sarà Trasformazione, a sottolineare i profondi mutamenti che hanno caratterizzato questa danza nel corso del Novecento e la sua capacità di aggiornarsi integrando tematiche attuali, con l’ambizione di raccontare il presente, anche nelle sue traiettorie più drammatiche. Spiega Cristiana Natali: “Il caso dei tamil dello Sri Lanka è emblematico a questo proposito. Nella diaspora i movimenti classici della danza bharata natyam sono stati trasformati per poter raccontare la guerra: l’arco di Shiva è diventato un fucile e nuovi gesti sono stati creati per narrare episodi bellici che vedono in scena bombe, elicotteri e navi”.

 

 

ICA MILANO | Istituto Contemporaneo per le Arti
Via Orobia 26, 20139 Milano
office@icamilano.it | www.icamilano.it
Orari giovedì – domenica, 11 – 19
Ingresso libero

NOTE BIOGRAFICHE

Riccardo Venturi
Riccardo Venturi è storico e critico d’arte. Ex-pensionnaire dell’Accademia di Francia – Villa Medici e dell’Institut national d’histoire de l’art (INHA) di Parigi, vive e lavora a Parigi dal 2002. Tra le sue pubblicazioni: Mark Rothko. Lo spazio e la sua disciplina (Electa 2007), Black paintings. Eclissi sul modernismo (Electa 2008) e Passione dell’indifferenza. Francesco Lo Savio (Humboldt Books 2018). Su Lo Savio ha anche co-curato, assieme ad Alberto Salvadori e Silvia Lucchesi, la recente retrospettiva al MART di Rovereto.
Scrive regolarmente per Artforum, Alias de Il Manifesto, Flash Art, doppiozero.com.

Cristiana Natali
Cristiana Natali (PhD) insegna Antropologia culturale, Antropologia dell’Asia meridionale e Metodologie della ricerca etnografica presso l’Università di Bologna. Ha condotto ricerche nei territori dei guerriglieri tamil dello Sri Lanka e tra i tamil della diaspora. Si occupa in particolare di antropologia della danza e di antropologia del rito. Tra le sue pubblicazioni: Cristiana Natali, Percorsi di antropologia della danza, Milano, Libreria Cortina, 2009; Cristiana Natali, Nicola Bardasi, Io a loro ho cercato di spiegare che è una storia complicata la nostra. Voci, esperienze, testimonianze sulla disabilità all’Università di Bologna, Bologna, Bononia University Press, 2018; Cristiana Natali, The anthropological recorded interview. Methodological issues and ethnographic examples in Teaching and University Internationalization: The E-QUAL Project, San Lazzaro di Savena (Bologna), Bonomo, 2018.

ICA MILANO

ICA Milano – Istituto Contemporaneo per le Arti è una fondazione privata non profit dedicata alle arti e alla cultura contemporanea, alla ricerca e alla sperimentazione, nella quale convergono diverse forze e tipologie di protagonisti del mondo dell’arte: artisti, collezionisti, professionisti del settore, appassionati.
Diretto da Alberto Salvadori, ICA è il primo Istituto Contemporaneo per le Arti che sorge al di fuori del mondo anglosassone, situato nell’ex area industriale di via Orobia a Milano.
L’attività dell’Istituto si sostanzia in un’offerta alla città e al pubblico, dove condivisione e partecipazione sono le parole chiave per comprenderne l’attitudine. Mostre, editoria d’arte, ceramica, cinema, performance, musica, letteratura, attività seminariali di divulgazione, formazione, educazione e molto altro ancora costruiranno un percorso improntato su interdisciplinarità e transmedialità.
Espressione di una precisa identità ‘milanese’ che storicamente mette in relazione l’iniziativa privata con la dimensione istituzionale, ICA trova ispirazione nella cultura del give back, ossia restituire per condividere.
ICA Milano ha aperto le sue porte al pubblico a gennaio 2019, con la mostra collettiva Apologia della Storia – The Historian’s Craft (25 gennaio – 15 marzo 2019), curata da Alberto Salvadori e Luigi Fassi, alla cui inaugurazione hanno partecipato più di mille persone. Successivamente, ICA ha presentato: Hans Josephsohn, a cura di Alberto Salvadori; Galleria dell’Ariete. Una storia documentaria (24 marzo – 2 giugno 2019), a cura di Caterina Toschi, prima edizione di Gallery Focus, il progetto che esplora la storia delle gallerie italiane dagli anni Cinquanta a oggi; Equivalenze (Equivalence) – new work by Julian Stair e Verso Nuovi Canoni (Towards New Canons) – ceramics and contemporary art in Great Britain (21 giugno – 15 settembre 2019) a cura di Tommaso Corvi-Mora, inserite nel percorso Ceramics con cui ICA intende indagare l’utilizzo della ceramica come medium artistico; Books and Others (27-29 settembre 2019), prima edizione della manifestazione dedicata al libro d’arte e cultura visiva che diventerà un appuntamento annuale.
Dal 12 ottobre al 10 novembre 2019 ICA presenta MASBEDO perché le frontiere cambiano, a cura di Alberto Salvadori.

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