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URBANISTICA A GROTTAFERRATA: LA CITTA’ AL GOVERNO LANCIA UN APPELLO

Ottobre 25
12:52 2021

Forse non è ancora chiaro: se vogliamo che ci siano ancora speranze per la salvaguardia del nostro territorio, dobbiamo resistere in Consiglio Comunale, il 28 ottobre, con il sostegno di tutti i cittadini, e bloccare atti che sono contrari al reale avvio della nuova pianificazione urbanistica, attesa da anni e deliberata con dettagliato cronoprogramma nel dicembre 2019 ma ancora non partita.

Facciamo qualche considerazione in merito a questo appello.

La Città al Governo ritiene che occorra pensare al Piano regolatore come a uno strumento di tutela e salvaguardia del territorio, e non come un mero sistema di distribuzione di diritti edificatori; la corretta lettura di un territorio ne fa una risorsa ambientale limitata, ascrivibile alla categoria dei beni comuni, per cui occorre procedere ad una pianificazione che tenga prioritariamente conto del benessere dei cittadini, di oggi e di domani.

Il PRG di Grottaferrata, concepito nel 1966, adottato nel 1968 e approvato dalla Regione nel 1972, ha bisogno di una sua profonda revisione, ovvero di essere sostituito da uno strumento con caratteri completamente diversi e, in qualche modo, innovativi.

Da vari decenni la politica urbanistica adottata dalle diverse amministrazioni ha comportato “frenesia edificatoria” volta spesso alla realizzazione dell’edificato indipendentemente dalle reali necessità e bisogni della comunità o dalla qualità, o dalla sicurezza idrogeologica, compromettendo il paesaggio, il benvivere e la sicurezza stessa delle persone.

Mentre l’edificazione, legittima o meno, occupa inesorabilmente tutto il territorio occupabile, cresce la carenza di servizi, in particolar modo di una rete stradale capace di fronteggiare l’incessante incremento del traffico veicolare; occorre una decisa ed efficace azione di tutela del territorio mediante una politica di “espansione zero”, stabilendo la perimetrazione dei margini urbani quale invariante strutturale, puntando sul recupero dell’esistente e sulla valorizzazione del paesaggio.

La nostra visione è che sia necessario ridurre il consumo di territorio, riqualificare l’esistente, recuperare gli edifici vuoti, mettere in sicurezza il territorio”.

Queste considerazioni non sono il frutto di una sorta di “risveglio”, come abbiamo letto in qualche recente commento da parte di altre forze politiche dopo i fatti dell’ultimo Consiglio Comunale, né sono testimonianza di un allineamento a battaglie in corso, né tantomeno rappresentano una voce nuova o diversa, insomma non sono una “novità”.

Il virgolettato è stato usato in quanto si tratta di alcuni passaggi della relazione politica che La Città al Governo inviò all’appena insediato commissario prefettizio nel lontano 2016.

Esse sintetizzano i concetti – cui bisogna aggiungere la questione dell’acqua – delle battaglie che La Città al Governo stà conducendo, sul territorio e in Consiglio Comunale da circa 8 anni.

E queste battaglie non sono fatte di parole scritte sui giornali, sono fatte di atti concreti, di convegni, di raccolte firme, di interrogazioni e mozioni presentate in Consiglio Comunale, molte di queste ultime tradotte poi in Delibere di tutto il Consiglio, spesso votate all’unanimità.

Come  normale, in un periodo così lungo, le battaglie condotte hanno attraversato fasi diverse: prima la mobilitazione sul territorio, poi il tentativo di coinvolgimento attraverso iniziative pubbliche, la presentazione in Consiglio Comunale di atti di contrasto prima, atti propositivi dopo, prima una fase di contrasto verso un’amministrazione totalmente indifferente, infine il tentativo di condivisione con un’amministrazione che aveva promesso ai cittadini di voler migliorare il territorio.

Fino ad oggi nessun tentativo ha avuto successo e forse siamo di fronte alle ultime possibilità di salvare Grottaferrata, ci troviamo alla “battaglia del Piave” in difesa del nostro territorio. La battaglia ruota intorno alla mozione presentata da La Città al Governo che chiede la revoca di atti che bloccherebbero definitivamente il processo di nuova pianificazione che, ricordiamo, sarebbe dovuto partire sin dall’inizio del 2020.

La prima parte di questa battaglia si è svolta nel Consiglio Comunale del 19 ottobre, ove, al termine di un lungo dibattito, un veemente ed accorato intervento di Rita Consoli ha messo alle strette la maggioranza, che ora si trova costretta a scoprire definitivamente le carte della sua identità: vuole veramente difendere il territorio o è interessata solo a continuare l’ammuina?

La seconda parte della battaglia si svolgerà nel prossimo Consiglio Comunale del 28 ottobre, dove staremo a vedere e peseranno i cittadini quali forze politiche sosterranno questa battaglia e chi sarà in grado di assumersi le responsabilità politiche di immobilismo e di errori commessi.

Ancora una chance, ancora La Città al Governo, ancora un occasione da cogliere!

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