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Papa Ratzinger e i papi nel tuscolano: una consuetudine nella storia

Papa Ratzinger e i papi nel tuscolano: una consuetudine nella storia
Giugno 18
22:00 2012

marcon-ratzingerNon si può dare per certo che il primo papa, colui al quale Cristo ordinò di pascere le sue ‘pecore’, Cefa-Pietro, abbia diffuso la buona novella nel Tuscolano, tuttavia a quanto afferma l’Ughelli nel suo Italia Sacra, questa potrebbe essere una ipotesi veritiera. E comunque il cristianesimo già nel II secolo fece la sua comparsa nelle nostre terre, come dimostra la testimonianza del martirio di Santa Flavia Domitilla della quale il ricordo si è perpetuato anche nei nomi di persone e siti della stessa Frascati, come avvenne nel sedicesimo secolo quando il papa Paolo III fece ristrutturare Frascati in tre quartieri: S. Pietro, Santa Maria in Vivario e, appunto, Santa Flavia Domitilla, al cui nome fu anche intitolato un monastero di suore agostiniane di clausura dal 1613 al 1906. Invece non si sono trovate tracce di antichissime chiese nel tuscolano che pure furono dedicate al primo degli apostoli.

E quindi Pietro sarebbe stato il primo papa che avrebbe calcato la terra di quella che poi diventerà la diocesi tuscolana, tra le più importanti perché suburbicaria e la più vicina alla sede del pontefice ed essa stessa luogo di riferimento della corte dei papi quando questi si trasferivano per importanti decisioni o i riposi estivi o meno, in questo territorio che verrà arricchito di fastose dimore e ville grazie proprio alla munificenza del papato. Il secondo papa, ma certamente il primo di cui si ha notizia certa per i rapporti col territorio tuscolano fu Leone IV (847-853)del quale – a detta del Duchesne nel Liber pontificalis – si ricordano alcune donazioni di paramenti sacri per le chiese di S. Maria, San Vincenzo e alla ‘basilica’ di san Sebastiano “in Fraschata”. Successivamente anche Benedetto III (855-858) fece doni simili alle tre chiese. Il periodo successivo vede regnare sul soglio di Pietro una serie di papi della famiglia dei Conti di Tuscolo, essi sono: Giovanni XI (931-935), poi Ottaviano dei Conti di Tuscolo col nome di Giovanni XII (955-964); Giovanni XIII (965-972), quindi Teofilatto sempre dei Conti di Tuscolo col nome di Benedetto VIII cui si devono alcuni editti per la riforma del clero, quindi il fratello di questi, Romano, col nome di Giovanni XIX (1024-1032), cui seguì il nipote Teofilatto Benedetto IX che dopo aver più volte rinunziato al pontificato si ritirò nell’Abazia di Grottaferrata dove morì (1055 o 1056) ed è sepolto. Nel 1149 si rifugiò a Tuscolo durante la rivolta di Arnaldo da Brescia, l’abate delle tre fontane padre Bernardo Paganelli, papa Eugenio III (1145-1153). Si narra che anche l’unico papa inglese, Adriano IV (Nicola Breakspear, 1154-1159) sia stato per qualche mese a Tuscolo. Alessandro III (1159-1181) al secolo Rolando Bandinelli divenne sovrano di Tuscolo entrandovi nel 1170 e rimandavi fino al 1172. Forse, (a detta di A. Atti che lo afferma nel suo Il card. Duca di York) Sinabaldo Fieschi, cioè papa Innocenzo IV (1243-1254) può aver soggiornato nel castello di Molara, ospite degli Annibaldi. Il primo vescovo tuscolano a divenire papa fu il portoghese Pietro Juliani col nome di Giovanni XXI. Era stato vescovo tuscolano dal 1273 al 1276. Un centinaio di anni dopo, avvenne il contrario: un papa – Angelo Correr di Venezia, papa Gregorio XII (1406-1415) – riconobbe il Concilio di Costanza e regnò durante lo scisma d’Occidente, ma nel 1415 pro bono pacis, rinunciò al pontificato e assunse il titolo di cardinale vescovo tuscolano e decano del S. Collegio. Anche un antipapa – Giovanni XXIII – divenne successivamente vescovo tuscolano. Oddone Colonna col nome di Martino V (1417-1431) certamente stette a Frascati da cui datò una sua bolla, nel 1424. Pio II (Enea Silvio Piccolomini, 1458-1464), grande figura di letterato e mecenate, ristrutturò la cinta muraria di Frascati e affidò il governo della città al Prefetto del palazzo Apostolico. Fece costruire o perlomeno ristrutturò la torre del castello dove molti anni dopo abiteranno i vescovi tuscolani, mentre Francesco della Rovere, papa Sisto IV (1471-1484), probabilmente non venne mai a Frascati, ma avendo ottenuto dal Cardinale Guglielmo D’Estoutville un ingente prestito, concesse a quest’ultimo il governo di Frascati e il cardinale fortificò intorno alla torre quelle mura che ne costituiranno l’attuale Rocca (così da allora venne chiamata la fortezza che diverrà in seguito dimora di papi e poi dei vescovi tuscolani). Anche di Giulio II (Giuliano della Rovere, 1503-1513) non si hanno notizie di una sua presenza in Frascati, tuttavia questo papa concesse a sua nipote Lucrezia e al marito Marcantonio Colonna (I) il castello di Frascati. Marcantonio darà il primo statuto alla città di Frascati e ne definì lo stemma comunale. Qualche anno dopo un altro cardinale-vescovo tuscolano (1519-1523) diventerà papa: Alessandro Farnese, Paolo III (1534-1549) che darà a Frascati il titolo di Civitas Tusculana (11 gennaio 1538) ed elevò a cattedrale la Chiesa di S. Maria in Vivario. Nella Rocca ricevette S. Ignazio di Lojola cui concederà la fondazione della Compagnia di Gesù. Un altro vescovo tuscolano (1550-1553), Giovanni Pietro Carafa, diventerà pontefice col nome di Paolo IV (1555-1559), cui successe Pio IV (1559-1565) che nel 1561 farà una visita a Frascati per trovare il preposito generale dei Gesuiti, dove sembra abbia alloggiato nella Rocca. Una data notevole da ricordare in diocesi è quella del 24 febbraio del 1582, quando papa Gregorio XIII (1572-1585) , Ugo Boncompagni, firmò la bolla per la riforma del calendario giuliano che da allora si chiamò ‘gregoriano’, attualmente in vigore. La firma avvenne nel palazzo di Mondragone costruito per lui dagli Altemps. (lo stemma dei Boncompagni era un drago). Felice Peretti , Sisto V (1585-1590)restaurò la porta Romana a Frascati facendovi apporre il suo stemma e controllò i lavori per l’acqua cosiddetta ‘Felice’. Fu Gregorio XIV (1590-1591), Nicolò Sfondrati di S. Cecilia che destinò la Rocca a villa pontificia e fondò a Frascati nel 1598 un orfanotrofio poi affidato nel 1735 alle maestre Pie Filippini. Clemente VIII (Ippolito Aldobrandini 1592-1605) dimorò spesso nella Rocca di Frascati e fece costruire la Villa Belvedere per suo nipote il cardinale Pietro. Sotto Clemente VIII, il cardinale vescovo tuscolano Tolomeo Gallio, fece iniziare i lavori per la nuova Cattedrale di S. Pietro. Anche Paolo V (1605-1621), Camillo Borghese abitò nella Rocca e in altre ville di Frascati (del galio- oggi Villa Torlonia- Villa Taverna. Accolse S. Giuseppe Calasanzio che aprì le prime scuole pie a Frascati. Alessandro Ludovisi, Gregorio XV (1621-1623) dimorò sia nella Rocca che nella villa del nipote card. Ludovisi (già villa Gallio, Conti e poi Torlonia). Altro papa che dimorò per qualche tempo nella Rocca fu Urbano VIII (1623-1644), Maffeo Barberini, mentre il cardinale Pietro Ottoboni di Venezia dopo essere stato vescovo tuscolano dal 1683 al 1687, salì al soglio pontificio nel 1689 fino al 1691 col nome di Alessandro VIII. Brevi visite avrebbero fatto a Frascati sia Innocenzo X che Alessandro VII. Gian Francesco Albani, Clemente XI (1700-1721) venne almeno due volte nella nostra diocesi celebrando nel 1713 una Messa nella Chiesa del Gesù mentre un suo nipote era governatore di Frascati (dal 1708 al 1713). Il domenicano cardinale Vincenzo Maria Orsini fu vescovo tuscolano dal 1701 al 1715 diverrà papa col nome di Benedetto XIII (1724-1730) e così Lorenzo Corsini, vescovo tuscolano dal 1725 al 1730, eletto papa dal 1730 al 1740 col nome di Clemente XII. A Prospero Lambertini, papa Benedetto XIV (1740-1750) si deve il chirografo con cui nel 1756 donò la Rocca quale abitazione per i vescovi tuscolani, per cui da allora sarà definita ‘episcopio’. Il papa che soppresse la compagnia di Gesù, Clemente XIV (1769-1774), Vincenzo Antonio Ganganelli prima di essere eletto papa fu consacrato vescovo dal cardinale Enrico Benedetto Stuart duca di York, vescovo tuscolano. L’ex collegio dei gesuiti divenne quindi la sede del Seminario tuscolano. Barnaba Chiaromonti, Pio VII (1800-1823), venne in visita pastorale a Frascati nel 1802 visitando cattedrale, seminario, monastero di S. Flavia e fu ospitato nella Rocca dal cardinale Stuart col Re Carlo Emanuele IV, re di Sardegna. Annibale della Genga, Leone XII (1823-1829) il 24 febbraio del 1794 era stato consacrato vescovo nella cattedrale tuscolana dal cardinal duca di York e da papa nel 1826 fu ospitato nella Rocca dal vescovo tuscolano Francesco Saverio Castiglioni (1821 al 1829). E proprio il Castiglioni diverrà Pio VIII (1829-1830) il quale nel 1826 creerà cardinale il cappuccino frascatano padre Ludovico Micara. Gregorio XVI (1831-1846) era il camaldolese Bartolomeo Cappellari, il quale prima di essere eletto al pontificato veniva spesso nell’eremo sotto il Tuscolo e fu ospite anche della regina Maria Cristina vedova del re del Piemonte. Di Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti, 1846-1878) non si contano le numerose visite che tenne a Frascati e nella diocesi, venendo per lo più in estate da Castel Gandolfo. Visitò nel 1858 anche la Stazione ferroviaria da lui voluta nel 1856, e fece il primo e unico viaggio in treno per Frascati nel 1868, per poi proseguire per Rocca di Papa in carrozza e ripartire lo stesso giorno di nuovo in treno fino alla stazione Termini allora in costruzione. Gioacchino Pecci, Leone XIII (1878-1903) da giovane prete si recava talvolta a Frascati non vi si recò mai da papa ed una volta raccontò ai fedeli tuscolani che lo andarono a trovare in Vaticano, che da cardinale gli fu proposta la diocesi tuscolana… ma ormai stava già a Perugia. Più di un secolo dopo Pio IX, un papa ritornò a Frascati. Era Giovanni XXIII (Angelo Roncalli, 1958-1963). Fu una visita privata ed inattesa, il 19 maggio 1959, per andare dall’ ammalato card. pappalardo ricoverato nell’Istituto delle Suore di San Carlo; il papa passerà rapidamente dai padri Camaldolesi, dove nel 1905 da giovane chierico si era fermato per gli esercizi spirituali (come ricordava in un suo scritto sul card. Baronio). Paolo VI (Giovanni Battista Montini) da papa verrà in diocesi tre volte per alcuni incontri, ma soprattutto il 1 settembre del 1963 in visita pastorale celebrando la Messa in Cattedrale, da dove lanciò il famoso invito: “è l’ora dei laici”. Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla)verrà anche lui più volte nella diocesi, ma specialmente l’8 settembre del 1980 celebrando la Messa sul sagrato della Cattedrale e poi nel pomeriggio incontrando i giovani a Capocroce. Non poteva mancare naturalmente l’attuale papa Benedetto XVI che verrà il 15 luglio in diocesi. Da cardinale è stato in diocesi in particolare per la presa di possesso del titolo della diocesi da parte del cardinal Lopez Truijllo. E più volte era venuto a Villa Cavalletti. In definitiva però i vescovi ‘tuscolani’ saliti al soglio pontificio sono 13 oltre ad un papa che rinunciò al pontificato per divenire vescovo di Frascati (Gregorio XII dopo il Concilio di Costanza) e a un antipapa che in seguito fu vescovo tuscolano (Giovanni XXIII). Invece l’unico cardinale vescovo tuscolano nato a Frascati, cappuccino, Ludovico Micara (al secolo Agostino Maria) per quanto avesse buone probabilità nei conclavi cui partecipò, di salire al soglio pontificio…non ebbe evidentemente il parere favorevole dello Spirito santo!

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