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Provvedimenti per i lavoratori Alitalia. E i l Lavoratori Over 40 espulsi dal mondo lavorativo?

Settembre 10
12:19 2008

Ora nella nuova ed impegnativa funzione di Ministro del Welfare, in cui sono state accorpate anche altre funzioni rispetto al passato, ho ritrovato nelle sue dichiarazioni pubbliche (per quello che traspare dalla stampa), la stessa determinazione e competenza che avevo riscontrato in un precedente incontro a Roma..
Anche la lettura del “Libro Verde sul futuro del modello sociale” ha evidenziato una strategia del futuro welfare in Italia molto impegnativa, che ricalca la chiara visione delle problematiche rilevate durante l’incontro a cui si accompagna l’esposizione delle complesse articolazioni e inter-relazioni tra i diversi fattori. La relazione contiene elementi di espressione teorica e di forte ottimismo (che non guasta mai) che bene difficilmente potranno tradursi in realizzazioni a breve-medio termine.

Sono rimasto invece abbastanza deluso dalla soluzione adottata sugli esuberi in Alitalia, fatta ancora ricorrendo ai tradizionali ammortizzatori sociali che sono completamente rivolti alla tutela delle aziende e poco rivolte alla soluzione dei problemi dei dipendenti considerati nella “centralità della persona” ed esaltazione del loro “capitale umano ” come viene invece auspicato nel Libro Verde.
Il prevedere una cassa integrazione di 48 mesi e una mobilità di 36 mesi con una legge speciale, sono uno schiaffo alle casse dello Stato (e quindi dei cittadini) e soprattutto una forte discriminazione verso persone che vengono comunque espulse dal mondo del lavoro e che, contrariamente a quanto accade in Alitalia, ma anche in altri casi di grandi aziende, non possono usufruire di lunghi periodi di mobilità e di cassa integrazione che li accompagnino morbidamente alla soglia pensionistica. Molte di queste persone, soprattutto over 50/55, spesso devono vivere in condizioni disagiate, al limite della povertà e del precariato, fino al raggiungimento dei requisiti pensionistici.

Sia ben chiaro che é importante aver trovato una soluzione per il personale in esubero Alitalia, cosi come appare evidente che le soluzioni ipotizzate per gli interventi non saranno solo con atti di politica passiva, come accadeva spesso nel passato, ma anche di politica “attiva” del lavoro, che si traduce poi in progetti collettivi di outplacement (una manna dal cielo per le società che si occuperanno di tale transizione!!!!). Ma non si può dimenticare la grande ed evidente discriminazione a cui ho fatto riferimento in precedenza, discriminazione che si traduce in rabbia ed impotenza per chi la subisce ( circa 1 milione di persone in Italia over 40 che tentano un reinserimento) e disaffezione più ampia e profonda verso la classe politica.
E allora vengono in mente le ipotesi di soluzione che come Associazione abbiamo elaborato e che ho presentato in occasione dell’incontro a cui ho accennato all’inizio della presente lettera. Ipotesi che non prevedono assolutamente una politica passiva del lavoro, ma un sostegno alla politica “attiva” del lavoro, individuando strumenti di reinserimento nel modo del lavoro sia in forma dipendente che autonoma oppure correggendo strumenti già esistenti e che voglio rammentare in questa occasione.

L’Associazione Lavoro Over 40, di cui sono presidente, da quasi cinque anni continua a sollevare il problema delle persone espulse dal mondo del lavoro e che trovano grandissime difficoltà a rientrare, ma trova sempre fortissimi ostacoli alle soluzioni possibili. Tuttavia siamo riusciti a creare sensibilità ed ora almeno riscontriamo consapevolezza, anche se parziale, da parte delle Istituzioni. Il risultato di tale sensibilizzazione è evidenziato dal fatto che nel Luglio del 2005 la Commissione Lavoro del Senato ha concluso un’indagine sul fenomeno dei lavoratori maturi espulsi, protrattasi per circa tre anni, approvando all’unanimità una relazione nella quale si evidenzia la gravità della condizione di tanti nostri concittadini e si sollecitano interventi urgenti ed efficaci.

Non altrettanta sensibilità riscontriamo nei sindacati, i quali dimostrano indifferenza o distacco rispetto al problema. Oppure l’indifferenza o il netto rifiuto al reinserimento dei lavoratori Over 40 da parte del mondo imprenditoriale (rappresentato dalle associazioni di categoria datoriali), accettandolo solamente per la parte che riguarda i possibili incentivi (assumo gli over 40 se ho incentivi…) senza mai porsi nell’ottica di un necessario cambiamento culturale rispetto questa categoria di persone, con vantaggio generale: delle istituzioni, dei lavoratori e delle aziende stesse. Un vero esempio di miopia verso lo sviluppo! Con il risultato di riscontrare una crescente moltitudine di cittadini inattivi impossibilitati al consumo dei prodotti/servizi.

Anche in ambito legislativo esistono impedimenti abbastanza pesanti. Sono state promulgate leggi antidiscriminazione per l’età (216/03 e diversi articoli della legge Biagi) che sono largamente ignorate anche dalle istituzioni stesse nei suoi concorsi, e che nessuno si cura di farle rispettare. Oppure leggi sulla autoimprenditoria sociale (es. 381/91) che escludono la possibilità di fare riscorso a questo strumento da parte dei lavoratori Over 40, ma anche da parte dei lavoratori svantaggiati over 50 definiti dalla comunità europea soggetti svantaggiati (regolamento n. 2204/2002 del 12 dicembre 2002): altro esempio di forte discriminazione. Oppure ancora la mancanza di agevolazioni all’autoimprenditoria, specifiche per le persone che vivono questa disagiata situazione e che vorrebbero tentare questa strada. E poi ancora la mancanza di ammortizzatori sociali che ad oggi sono solo a sostegno delle imprese, quando hanno momenti di difficoltà produttiva, mentre dovrebbero essere un sostegno agli interessati, accompagnandoli nel difficile percorso del vuoto lavorativo e del reinserimento.

Da questi esempi si comprende bene la rabbia e il senso di ingiustizia che emerge da cittadini che per una malaugurata sorte hanno perso il lavoro a 40 anni e che si ritrovano a dover affrontare difficili momenti, spesso insuperabili, di emarginazione sociale, difficoltà economica, psicologica e fisica di convivenza familiare, rispetto ai favori concessi a chi invece è incappato nella rete della giustizia, (legge 241 del 31/07/2006 – concessione dell’indulto, entrata in vigore il primo di Agosto 2006), oppure che appartengono, per loro fortuna, ad aziende per le quali sono possibili provvedimenti di tutela e di accompagnamento alla fuoriuscita

Nella mia qualità di presidente della Associazione Lavoro Over 40 ritengo doveroso far presente queste forti disparità ancor più accentuate nel caso Alitalia. Ma è anche uno stimolo per richiamare l’attenzione sulla sempre più frequente espulsione dal mondo del lavoro di fasce di lavoratori maturi ed anziani e sulla necessità di ricercare soluzioni efficaci ad un problema la cui portata sociale e dimensione è sempre più elevata ed allarmante.

Sono fiducioso nell’accoglimento di questa istanza, con l’augurio di poterla esprimere più ampiamente in un incontro che possa avvenire al più presto,

Associazione Lavoro Over 40
Il Presidente
Giuseppe Zaffarano

Associazione lavoro over40 – www.lavoro-over40.it
Referente Area Castelli romani – Patrizia – Tel.333.2681945 – orchidea.patrizia@alice.it
Referente Area Lazio – Gianni – Tel.3351705726 – giovanniguaglione@libero.it

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