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Purga etnica e censura sistematica

Novembre 14
18:18 2009

Purga etnica e censura sistematica. La verità si fa comunque strada

Milano, 14 novembre 2009. Se ne parla molto di più all’estero che in Italia, dove gli uomini dell’informazione rendono piccoli e grandi “favori” a “sultani” e “zar”. A chi si chiede come sia possibile che 120 mila Rom siano spariti dall’Italia nel silenzio-stampa, basta dare un’occhiata a come è stato accuratamente “velato” lo sgombero, inumano oltre ogni immaginazione, del Casilino 700 a Roma. Accade nel nostro Paese (dove un Pannella viene deriso da anni quando parla di “partitocrazia”), mentre all’estero (nel mondo minimamente “civile”) è diverso. Non sono “rose e fiori”, d’accordo, ma nessun bavaglio è messo sulla bocca di chi denuncia ogni minimo episodio di discriminazione. Anche in Francia le amministrazioni di centrodestra (da noi non sono diverse da quelle che predicano il “razzismo rosso”) hanno tentato di attuare azioni di pulizia etnica. E nel Regno Unito (vedasi Dale Farm), in Spagna, in Germania ecc. Ma hanno dovuto fare sempre dietro-front, dopo che i GIORNALISTI hanno resi noti all’opinione pubblica gli abusi.
Il problema non è una stampa “libera da Berlusconi”. Il problema è una STAMPA LIBERA e obiettiva. PUNTO. Nonostante ciò (e con qualche eccezione: il giornalismo onesto non si è estinto, neanche da noi!), come dimostra la vittoria di Cosenza (vedi www.everyonegroup.com). In ogni caso, l’attivismo può essere EFFICACE anche senza supporto dei media di destra o di sinistra. Esiste una voce di verità e giustizia, che rappresenta gli “invisibili”, che riesce a essere più chiara del rumore del mondo. Grazie a chi non si è fatto “vampirizzare” dalle due facce dello stesso potere. Roberto Malini – Gruppo EveryOne

L’operazione di purga etnica del Casilino 700 su El Pais (in spagnolo):

http://www.elpais.com/articulo/internacional/alcalde/Roma/desaloja/familias/gitanas/elpepuint/20091114elpepiint_6/Tes

El alcalde de Roma desaloja a 100 familias gitanas

MIGUEL MORA – Roma – 14/11/2009

El Ayuntamiento de Roma, dirigido por el posfascista Gianni Alemanno, y el de Milán, que rige la ultraderechista Letizia Moratti, llevan meses echando abajo asentamientos de gitanos en cumplimiento de las normas aprobadas en mayo de 2008 por el Gobierno italiano.

Diversas organizaciones de derechos humanos denunciaron ayer la “persecución sistemática de la minoría romaní” en Italia. En apenas un año, calcula Roberto Malini, de EveryOne, se ha reducido en más de la mitad la población gitana residente en el país: de 170.000 a sólo 50.000 personas.

El miércoles pasado, al alba, se produjo en la periferia de Roma el último desalojo forzoso. Alrededor de 150 agentes de policía destruyeron con excavadoras y bomberos el campamento Casilino 700, en el que vivían 100 familias gitanas.

Amnistía Internacional ha condenado la acción llevada a cabo por la policía y ha lanzado un manifiesto denunciando la “grave violación del derecho internacional y los derechos humanos” que suponen los desalojos que no son comunicados con anterioridad al juez y en los que no se ofrecen alojamientos alternativos a toda la comunidad afectada.

El alcalde de Roma, Gianni Alemanno, ha protestado contra la queja de Amnistía Internacional, aunque ha reconocido que ignoraba por completo el hecho de que los tratados internacionales protegen los derechos de las personas desalojadas

Varias ilegalidades
Según reiteró ayer la organización no gubernamental, el municipio italiano incumple la legalidad en varios puntos: “Destruyen sus bienes y no les indemnizan, no se les ofrece protección legal, muchos niños se ven obligados a dejar de ir a la escuela y algunas familias son divididas a la fuerza”.

La Cruz Roja ha asistido con mantas y comida a algunos miembros de la comunidad que se habían refugiado en una fábrica abandonada. “Pero el Ayuntamiento ha desalojado también la fábrica”, cuenta Roberto Malini.

El portavoz de EveryOne afirma que algunos padres, arrestados y llevados en autobús a comisaría, han sido obligados a firmar peticiones de repatriación voluntaria: “Ya no hay escrúpulos. Ante la pasividad de la Unión Europea, no rige más ley que la del odio racial”.

Contact:

EveryOne Group

info@everyonegroup.com

www.everyonegroup.com

+39 334 3449180 :: +39 334 8429527 :: +39 331 3585406

 

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