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Ridendo e scherzando, ma non troppo

Aprile 08
12:53 2010

I proverbi sono la saggezza popolare, e a quanto pare ne siamo bene impastati visto che tornano sempre a galla come la preghiera del mattino. Vi ricordate? «A Voi, Gesù, Giuseppe e Maria, dono il cuore e l’anima mia». Mi rivolgo naturalmente a quelli della mia età, che hanno studiato a fondo le Massime Eterne, se non a scuola dalle suore al catechismo per prepararsi alla Prima Comunione. Ride bene chi ride ultimo è un proverbio sibillino, quasi malignetto, del tipo “mo’ te la tiro”. Come a dire che chi fa il furbetto non sempre arriva giulivo alla fine della partita. Però c’è da chiedersi che senso avrebbe ridere per ultimo, quando non c’è nessuno che rida con te; che tipo di vittoria sarebbe ridere da soli, perché agli altri nel frattempo è passata la voglia. Ridere fa buon sangue, recita un altro proverbio, ma non specifica se fa riferimento alla risata isolata o fatta in compagnia, mentre molto più chiari al riguardo si presentano i proverbi Chi non beve in compagnia o è un ladro o è una spia, e pure Chi si vanta da solo non vale un fagiolo. Ma questo poco c’entra con l’argomento risata. Che ridere fa buon sangue è stato attestato anche dalla ricerca scientifica, tutti i cardiologi sono infatti concordi nel dire che la risata è un vero e proprio farmaco, con tanto di indicazioni: ridere 15 minuti al giorno migliora la circolazione del sangue e previene le malattie vascolari, e ciò vale per grandi e piccini e senza nessuna controindicazione. Fra gli assertori dei benefici effetti della risata spicca un certo Patch Adams, medico americano che, uscito da una brutta depressione, si mise a lavorare alla ricerca di ciò che rende felice l’uomo, e inventò la Clown Terapia, il famoso metodo che porta il suo nome. Nei reparti pediatrici di diversi ospedali viene applicato il metodo Patch Adams grazie all’operato di tanti volontari, tra cui artisti professionisti riuniti in cooperativa, che si prestano a fare i pagliacci per vedere il sorriso fiorire sulle faccine dei piccoli degenti. La risata inoltre è contagiosa, attacca anche operatori e ricoverati di altri reparti, con conseguenze esilaranti che attenuano, almeno per un po’, gli effetti della malattia. Ridere dunque, per stare in forma e in buoni rapporti con la vita, ma ridere di che? Ridere di te, canta Vasco Rossi, ma il testo va interpretato: ridere di te – e non degli altri – potrebbe essere forse una buona ricetta per alleggerire la pressione del sangue.

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