Rocca di Papa: Agamennone nel Teatro Civico

Teatro Civico di Rocca di Papa: sul palcoscenico suppellettili moderni e ovunque brocche e larghi recipienti: un Agamennone che torna dopo anni di guerra e narra, racconta, ricorda… un gioco di suoni d’acqua che Clitemnestra, sua moglie, fa vibrare e tintinnare versando acqua o sfiorando i bicchieri: è un richiamo della memoria che viene filata, tessuta, avvicinata al presente…
E si fa concreta nel ricordo riportato alla luce dall’eroe – che di eroico minima parte può esserne vanto – la consapevolezza di una vita giocata tra morte, guerra, sacrificio della propria figlia Ifigenia, lontananza dalla patria, dalla sua donna, per… per cosa?
È la consapevolezza che rende Agamennone umano, spogliandolo dalla veste dell’eroe, del soldato, del guerriero… non ha più senso, si prende coscienza che d’immortale la vanità ha solo l’amaro sapore della disillusione…
Quel monologo che vorrebbe essere dialogo continua ad accendere i ricordi del guerriero tra una sonorità travolgente e silenzi, mentre la moglie versa acqua che poi sarà rosseggiante e infine scura… il piano di morte è attuato.
Dal testo di Ghianni Ritsos, con le musiche di György Ligeti e di Eleni Karaindro, e la regia di Alessandro Machìa, Andrea Tidona e Carolina Vecchia, hanno saputo creare uno spettacolo di eccellente qualità, valorizzando il nostro palcoscenico e rendendo merito al pubblico presente che ha applaudito e apprezzato la straordinaria bravura di tutti.
Il nostro Teatro Civico, ricordiamolo, offre a tutti noi scelte di qualità: merita un vero plauso chi, dopo il difficile periodo della pandemia, mostra costanza e continua a portare avanti un progetto che dona al territorio rocchegiano e castellano l’opportunità di spettacoli d’eccellenza. Onore alla Blue in The Face e a tutti coloro che s’impegnano a credere nella forza della cultura e del Teatro. Animiamolo anche noi con la nostra presenza.
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