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S. Maria delle Grazie a Marino

S. Maria delle Grazie a Marino
Ottobre 11
02:00 2007

Nel cosiddetto borgo “delle Grazie”, sorto nel XVI secolo in prossimità dell’ingresso occidentale del paese di Marino, è collocata la chiesa di Santa Maria delle Grazie, già al tempo parrocchia del quartiere. L’edificio sacro segue forme architettoniche semplici e sobrie. Si affaccia su Piazza Garibaldi e mostra ai visitatori e ai passanti una facciata essenziale e misurata. Lesene robuste e massicce affiancano il fronte principale e abbracciano la quinta ce0ntrale le cui dimensioni corrispondono a quelle dell’aula interna. La chiesa nel suo sviluppo interno e nella distribuzione degli spazi segue lo schema sangallesco dell’edificio ad aula con cappelle laterali. Di conseguenza la navata è fiancheggiata da tre cappelle a cui corrispondono alcune aperture ricavate sulla cornice d’imposta della volta a botte. Per la precisione le finestre si aprono su unghiature i cui effetti plastici sono enfatizzati da intensi giochi chiaroscurali resi possibili dalla presenza della luce che penetra solo da un lato dell’edificio. Infatti le finestre scavate nelle unghiature sono aperte solo sul lato sinistro, mentre le opposte sono cieche. Questo vuol dire che la luce giunge diretta nell’ambiente investendo gli elementi architettonici ed esaltandone le forme. L’aula centrale è coperta da volta a botte il cui andamento si interrompe in corrispondenza del transetto e del suo intersecarsi con gli altari.
Gli eventi e i fatti che hanno accompagnato la costruzione della Chiesa di Santa Maria delle Grazie sono per lo più ignoti. Certo è che l’edificio è stato rimaneggiato e restaurato intorno al 1634. Studi e ricerche recenti hanno dimostrato come il progetto della chiesa possa essere attribuito a Vincenzo Della Greca. La presenza della menzione dell’oggetto nei disegni progettuali e il riscontro calligrafico confermano come Della Greca sia l’autore di un primo progetto. Inoltre il tutto è confermato dalle forme attuali della chiesa, anche se sembrerebbero esservi delle parti non corrispondenti ai disegni che ne illustrano pianta, prospetti e sezioni.
Attualmente la chiesa presenta un ordine architettonico gigante, ma ha sembianze più povere rispetto al progetto di Vincenzo Della Greca. Nella zona centrale le lesene a tutta altezza sostengono un timpano di forma triangolare, mentre nella laterale le partiture si interrompono all’altezza della copertura delle cappelle. La differenza con il progetto iniziale risiede nel fatto che la facciata non possiede quel tono monumentale che avrebbe dovuto acquistare grazie alla presenza di una sola ed unica trabeazione che avrebbe dovuto essere posta a coronamento dell’ordine superiore.
Di particolare interesse è il quadro raffigurante San Rocco contenuto all’interno della chiesa ed attribuito a Mattia Farnese.

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