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Salvare il patrimonio arboreo di Albano Laziale!

Febbraio 11
17:59 2024

Albano Laziale – Il Coordinamento Natura & Territorio, per la sua battaglia per trarre in salvo le alberature cittadine riparte da Piazza Carducci, conosciuta dalla cittadinanza come ‘Piazzetta delle Promesse’ (poiché utilizzata sempre nel periodo elettorale)  ‘minacciata’ da intenti modernisti senza alcuna considerazione ecologica. Albano, è storia degli ultimi anni, continua a perdere spazi verdi per incuria e alberi cittadini, come i magnifici platani di Villa Ferraioli, accanto al Museo Civico cittadino, dichiarati in fin di vita quando non lo erano. Il ‘piazzettismo’ nato da una progettualità comunale intenta a stabilire nuovi spazi cittadini nati dalla fantasia non piace a molti cittadini, soprattutto perchè snatura senza necessità l’aspetto e la funzione sociale di molti luoghi portando via discreti patriarchi arborei che oltre ad essere parte integrante del paesaggio cittadino hanno una funzione ecologica importante soprattutto se ragionata in un orizzonte di cambiamento climatico come quello che ci si trova davanti nell’attuale momento storico. 

«SALVIAMO i platani di Piazza Carducci. Il coordinamento Natura & Territorio, composto da diverse associazioni, sta cercando di proporre un modo efficace e sostenibile per conservare il patrimonio arboreo delle città dei Castelli Romani. Patrimonio storico e naturalistico di indubbio valore che si integra nel tessuto urbano e nelle ville storiche che contraddistinguono i paesi dei Castelli Romani. Conservare il patrimonio arboreo significa curare, alla stregua degli edifici e dei siti storici e archeologici, gli alberi presenti in città, soprattutto gli alberi monumentali e quelli significativi per posizione, storia, età.

Purtroppo non sempre le amministrazioni comunali sono sensibili a questa conservazione. Si preferisce abbattere gli alberi piuttosto che curarli, così facendo si perde un patrimonio, anche economico, e la possibilità di avere un riparo dal caldo e le funzioni ecologiche tipiche degli alberi, sempre più utili per combattere i cambiamenti climatici e migliorare la qualità della vita. E di certo non si può pensare che un albero appena piantato, di pochi anni di vita, abbia le stesse capacità di migliorare l’ambiente di esemplari di 70 anni e oltre.

Nel progetto di ristrutturazione di Piazza Carducci abbiamo chiesto da subito che gli alberi fossero conservati, sia per non snaturare il luogo “La Piazzetta delle Promesse”, sia per non diminuire considerevolmente l’effetto positivo che gli alberi presenti creano, soprattutto d’estate. Effetto che non è possibile ricreare con pergole o alberi giovani. Purtroppo il Comune ci fa sapere che è stata prodotta una perizia dove si attesta le varie malattie degli alberi e che “addirittura” alcuni sono da considerare morti. Conoscendo questi alberi e la loro storia la cosa ci ha allarmato tanto da richiedere a un esperto forestale una relazione indipendente. Tale relazione indipendente afferma che:

  1. i platani sono in buona salute e in grado di autorigenerarsi, che non ci sono malattie presenti che possano creare problemi o che possano uccidere gli alberi;
  2. le cavità presenti provocate dalle potature errate non pregiudicano la stabilità e si stanno autorigenerando;
  3. la stabilità degli alberi è completa, sono ben radicati, anche grazie alla permeabilità alla pioggia della copertura a sanpietrini della piazza, e non si riscontrano cedimenti ne movimenti della base;
  4. la chioma è in buona salute, eventualmente ha bisogno, come è naturale in città, di una potatura di ritorno;
  5. l’analisi strumentale non rileva lesioni che possano pregiudicare la stabilità.

È bene chiarire che un albero non crolla per qualche cavità o malformazione, ma per altri problemi, di solito causati dalle attività umane. Ci sono esemplari di platani, anche ai Castelli Romani e a Roma che, nonostante enormi cavità e una età più che secolare, 600 anni, continuano a resistere alle tempeste e ad altre avversità. Il Coordinamento ha chiesto la sospensione degli abbattimenti e una riunione tecnica con il Comune, il Sindaco ha aderito a questa richiesta e siamo in attesa della riunione. Il nostro scopo è di valutare in modo oggettivo se gli alberi di Piazza Carducci sono malati oppure possono essere conservati, non vogliamo ritrovarci a vedere abbattuti alberi che, come nel caso di Villa Ferraioli, sono poi risultati senza difetti e senza malattie, mentre pochi mesi dopo alberi che avevamo indicato come pericolosi, e non presi in considerazione dal Comune, sono poi crollati a causa del vento. Una tale decisione va presa con analisi tecniche e non perché gli alberi ostacolano un progetto o i desiderata di qualche cittadino, il patrimonio arboreo di Albano è di tutti. Il patrimonio arboreo va conservato, è un patrimonio di tutti e ha un valore economico e svolge funzioni che nel futuro saranno sempre più importanti, non possiamo pensare che la qualità della vita in città sia delegata a pergole e alberi stecchino».

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2 Commenti

  1. Serena
    Serena Autore Febbraio 12, 10:11

    già…

    Reply to this comment
  2. Drago@64
    Drago@64 Febbraio 11, 18:33

    Ad albano laziale non ci sono solo i platani da salvare ma ci sarebbero anche gli edifici storici (musei che hanno le persiane pericolanti e quello della legione è pieno di umidità e la caldaia non funziona ed è un po di tempo che un barbone scavalca e urina vomita e dorme davanti all’entrata e come al solito nessuno fa niente per porvi rimedio perché è più urgente tagliare platani e fare la pista ciclabile

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