Teatro, l’attesa e la passione
. Queste le intenzioni, le aspettative e le notizie confortanti per tutti. Ed infatti questa forma d’espressione artistica sembra essere da sempre nelle corde locali, come testimonia una lunga tradizione di associazionismo di amici e praticanti di teatro con opere dialettali, eredi magari di antichissime rappresentazioni agresti a festeggiamento dei raccolti, o commedie in lingua secondo i canoni classici. In città, nonostante la chiusura dello spazio teatrale principale, che dura da oltre venti anni, il fermento e la passione hanno trovato sempre strada e luoghi per esplicarsi. Stanno sopperendo egregiamente lo storico Teatro Aurora e, più di recente, il piccolo Teatro di Terra, nato nel residuo centro medievale, mentre il nuovo Teatro Tognazzi ha visto esaurire la sua funzione quasi naturalmente, essendo nato, di ripiego, in locali non progettati per lo scopo. Delle compagnie teatrali veliterne, alcune stabili ed altre più ‘liquide’, non è opportuno parlare con contezza in questa rapida sede, per non far torto ad alcuno; si può solo dire che svolgono un eccellente lavoro, anche di scuola e laboratorio, e spesso si distinguono in concorsi e rassegne anche fuori d’Italia, rendendo onore in questa vita ai numi tutelari Pio Zaccagnini e Romoletto De Crais (due per tutti, tra autori ed attori). Perciò, sempre in tema, si torna alla cronaca. Prosegue infatti, presso il teatro Aurora, il 2° Festival del Teatro Amatoriale, quest’anno dedicato ad uno dei promotori, Guglielmo Bongianni, recentemente scomparso. Nove spettacoli per altrettante compagnie regionali e nazionali con testi classici – da Shakespeare a Pirandello, da Cechov a Campanile, da Simon a Schmitt – e novità – un testo di Erri De Luca ospitato eccezionalmente a Velletri prima di essere rappresentato all’Eliseo di Roma -. Le associazioni organizzatrici, Amici del Teatro Aurora, Il teatrone, e Duetto a Teatro, hanno creato una ottima rassegna – ultimi due eventi il 6 e 13 marzo – che ha permesso agli appassionati di apprezzare testi ed interpreti di grande qualità e di partecipare ad un progetto di spessore umano perché il ricavato delle recite sarà devoluto alle comunità H.E.W.O. per la cura di un ospedale in Etiopia. Domenica 20 febbraio, la compagnia Il Teatrone, con la regia di Enrico Cappelli, ha presentato Tragedie … ed Acque Minerali dai successi di Achille Campanile e Domanda di matrimonio di Anton Cechov. Combinazione quanto mai azzeccata per svelare gli ‘assurdi’ che intessono l’esistenza degli uomini: la irrefrenabile tendenza al litigio tra due aspiranti sposi nello scherzo di Cechov, e le famose ‘tragedie in due battute’ ed i nonsense sul ‘naturale’ dell’acqua minerale del geniale Campanile. Tutti bravissimi gli attori, Antonella Fede, Elisabetta Berdini, Patrizia Arcioni, Gianni Bottacci, Fulvio De Angelis, Roberto Pennacchini, Pasquale La Rotonda ed Enrico Cappelli, con una particolare citazione per Monia Rosati nell’interpretazione tambureggiante e senza sbavature del monologo di Campanile sulla ‘Rivoluzione delle Sette alle sette’, nelle infinite esilaranti variazioni.
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