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Terni, 28 lug. – L’AIACE DI SOFOCLE DI SERGIO MAIFREDI AL TEATRO ROMANO DI CARSULAE

Terni, 28 lug. – L’AIACE DI SOFOCLE DI SERGIO MAIFREDI AL TEATRO ROMANO DI CARSULAE
Luglio 26
09:34 2022

L’AIACE DI SOFOCLE DIRETTO DA SERGIO MAIFREDI. PRIMO CAPITOLO DI UNA TRILOGIA CHE IL REGISTA DEDICHERÀ AL PERSONAGGIO DI ULISSE NELLA TRAGEDIA CLASSICA: DA SOFOCLE A EURIPIDE, ALLA SCOPERTA DELL’ODISSEO TEATRALE. SEMPRE SULLA RIVA DI UNA SPIAGGIA. 

Giovedì 28 luglio ore 21 – Terni – Teatro Romano di Carsulae 

Teatro Pubblico Ligure presenta 

AIACE DI SOFOCLE 

Regia di Sergio Maifredi 

Con Corrado d’Elia, Alberto Giusta, Andrea Nicolini e Marco Rivolta 

Traduzione di Maria Grazia Ciani. Consulenza letteraria di Giorgio Ieranò 

Scene e costumi di Domenico Franchi  

Oltre all’Odisseo di Omero, nell’antica Grecia esisteva anche un Ulisse teatrale. È l’Odisseo protagonista di alcuni drammi superstiti di Sofocle ed Euripide: Aiace, Filottete ed Ecuba. Queste tragedie hanno in comune il personaggio di Odisseo e l’ambientazione: una spiaggia, quasi una terra desolata, un deserto beckettiano, dove si stagliano solo i corpi degli attori e dove rivive, in scena, il mito dell’uomo dal multiforme ingegno. Dopo aver lavorato per oltre dieci anni sull’Odissea, Sergio Maifredi porta in scena le tragedie Odissiache: Aiace (nel 2022), Filottete (nel 2023) e Ecuba (nel 2024). 

«Lessi per la prima volta “Aiace” in quinta ginnasio, nella traduzione di Umberto Albini. – racconta Sergio Maifredi – Partii per la Grecia portandomelo nello zaino. Un eroe smisurato e inflessibile. Come lo è la giovinezza. Poi per quaranta anni è rimasto lì, come un eroe sempre più distante da me. Ora lo ritrovo, guardandolo dalla prospettiva di Odisseo: della maturità che sconfina con la vecchiaia o, se vogliamo essere ottimisti, con la saggezza. Odisseo sa curare, seppur post mortem, il gigantesco furore di Aiace, sa trovare una via di uscita al conflitto che aveva dato scacco matto all’eroe. Odisseo è l’eroe moderno. Forse anzi un anti eroe, che davvero ambisce al suo destino di essere finalmente nessuno». 

La tragedia nasce dalla famosa disputa sulle armi di Achille a cui si accenna già nell’Odissea: Ulisse sarebbe riuscito a ottenere, tramite la sua abilità retorica, le armi del morto Achille, che dovevano invece andare ad Aiace, il più valoroso tra gli Achei. Aiace non accetta questa decisione e medita vendetta. Di notte si avvicina alla tenda dei capi Achei con l’intento di ucciderli. Ma la dea Atena tesse per lui un inganno: Aiace si avventerà contro pecore e buoi, facendone strazio. Al mattino dopo, si renderà conto di quanto ha fatto e del ridicolo in cui è precipitato. Deciderà quindi di uccidersi. In genere, in questa storia, Ulisse non fa una bella figura. Nell’Aiace di Sofocle, in verità, Ulisse si riscatta tramite la compassione che dimostra per il nemico suicida. Quando, nel finale del dramma, i capi degli Achei vogliono rifiutare la sepoltura ad Aiace, colpevole di avere tramato la loro morte, Ulisse si oppone, sostenendo appunto che la memoria delle gesta eroiche, compiute da Aiace, in passato non può essere cancellata dal suo recente tradimento. 

Nell’allestimento, l’azione di “Aiace” è sospesa nel tempo presente. Tre attori per coprire tutti i ruoli, come era nel principio della tragedia greca, più uno per la voce del coro. Tutti i personaggi sono interpretati da Corrado d’EliaAlberto GiustaAndrea Nicolini e Marco Rivolta, diretti da Sergio Maifredi, attori e compagni di viaggio che hanno dato corpo e voce ai suoi pensieri. I doppi e tripli ruoli di cui si fanno carico gli interpreti, mettono in luce cortocircuiti tra i personaggi: Teucro è anche Aiace; i due eroi fratelli sono indissolubili, sovrapponibili. Come lo sono Agamennone e Menelao. Odisseo ha la stessa voce, lo stesso volto di Tecmessa, la donna di Aiace. Odia Aiace ma è capace di compassione per Aiace, come Tecmessa. Le musiche originali composte da Mario Incudine con la collaborazione di Antonio Vasta ed eseguite dal vivo da Giorgio Rizzo, sono il vero e proprio coro di questa tragedia essenziale. Domenico Franchi, scenografo e costumista, ha sospeso la tragedia in un tempo presente, in cui ognuno può cercare il senso di una storia d’armi, onore, giustizia e memoria, temi presenti in ogni battaglia. Il nuovo spettacolo di Teatro Pubblico Ligure è prodotto per STAR – Sistema Teatri Antichi Romani, un progetto realizzato da TPL con la Direzione Regionale Musei Liguria. La messa in scena si avvale della collaborazione di due tra i più accreditati grecisti italiani: Giorgio Ieranò e Maria Grazia Ciani

 

INFO

Biglietti acquistabili online a questo link: https://www.vivaticket.com/it/ticket/aiace/185531  

Indirizzo: Carsulae, strada di Carsoli 8, Terni. 

 

www.teatropubblicoligure.it 

 

 

 

 

 

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