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The Juniper Passion. Dove c’è passione c’è vita

The Juniper Passion. Dove c’è passione c’è vita
Giugno 18
08:13 2013

the juniper passion cassino‘C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole,/ anzi d’antico’. Succede. Quando c’è troppo da dire la parola s’inceppa. E si ritrovano versi dimenticati. Per dire la meraviglia, la libertà, l’ineffabile. La statura immensa del ‘bambino’ capace di sovrastare l’universo. ‘Universo chiuso ed aperto’ come il Maestro Emiliano De Mutiis ama definire l’opera musicale. E spiega perché:

“Chiuso, perché tenuto insieme dalle relazioni tra le varie parti e il tutto che ne delineano la specificità distinguendolo da tutti gli altri. Aperto, perché dotato di confini permeabili, da cui far entrare i riflessi della storia e delle altre culture”. E qui mi aggancio a quel ‘qualcosa di nuovo’ difficile da esprimere e da definire. La sensazione di trovarsi di fronte ad un fatto nuovo che però ha una storia antica. Il senso dello stupore per come l’aspirazione umana tesa al divino – inteso come tensione al superamento e gesto creativo – trovi sempre il modo di emergere e riemergere dalla mole d’impedimenti che costantemente tentano di soffocarla. La percezione di un continuo sbocciare d’idee che cercano terreno abbarbicandosi anche addosso ai sassi se altro non trovano. Mentre attorno tutto sembra congiurare per una sconfitta a priori di ogni anelito che non sia legato alla pura sopravvivenza. “Nella nostra elefantiaca e frivola cultura contemporanea, che tutto comprende e relaziona – dice ancora il Maestro De Mutiis –, questa doppia natura rende molto problematica la creazione musicale. Per un compositore del passato – un passato precedente la rivoluzione tecnologica di cui è stato testimone il XX secolo – la sfida estetica era quella di mostrare originalità e maestria rispetto alle regole del suo tempo e alla piccola porzione di mondo in cui si muoveva. Un compositore di oggi deve invece necessariamente scrivere rispetto ad un corpus di musica di dimensioni mai esperite prima, facilmente e gratuitamente accessibile nei pochi secondi necessari al movimento di un mouse”. E proseguendo nella sua analisi di ‘universi chiusi ed aperti’ e di azzardati parametri temporali, arriva ad esprimere un concetto di una valenza smisurata: ‘Comprendere senza prendere’. Lo spunto per arrivare al dunque.
The Juniper Passion. Opera drammatica in tre atti del compositore Michael F. Williams su libretto di John G. Davies, entrambi neozelandesi. Una storia che si snoda tra i cimiteri di guerra della Nuova Zelanda e di Monte Cassino fra il 1944 e il 1960, e che trova il suo epilogo nel drammatico confronto tra i protagonisti/ antagonisti di un momento storico fra i più dolorosi della seconda guerra mondiale. La guerra il mostro insaziabile, l’Arte che ripristina spazi vitali. ‘Comprendere senza prendere’ è forse il solo modo di poter accedere a questa grandiosa proposta, una torsione incredibile rispetto all’andazzo comune, uno sforzo gigantesco per un passo oltre il guado, per ritrovare terra ferma e pensiero volitivo.
Una coproduzione (totalmente autofinanziata) Nuova Zelanda-Italia per un’opera lirica originale con uno straordinario cast internazionale, che per forza di cose lascerà il segno, un inoppugnabile segnale di ripresa.

Venerdì 21 giugno alle ore 21,00 – Prima Mondiale al teatro Romano di Cassino.
Martedì 25 giugno alle ore 18,30 – Aula Magna, ‘Sapienza’ Università di Roma
Mercoledì 26 giugno alle ore 21,00 – Museo delle Navi Romane, Nemi

Info: 3338691282
mail: info@colleionci.eu
www.thejuniperpassion.it

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