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Senz’ altro il più bell’evento della settimana trascorsa, quello ospitato giovedì 1 dicembre al Teatro Tendastrice di Via Perlasca a Roma.
La capitale per l’occasione ha accolto gli Editors, band rivelazione di Birningham, che oltre a scalare le vette delle classifiche discografiche e gli ascolti televisivi sui canali musicali, ha stregato il pubblico presente alla serata, raccoltosi in massa attorno ai suoi paladini che cavalcano l’onda di un ritorno alla New wawe, in questo primo decennio del 2000. Il gruppo, con Tom Smith, frontman polistrumentista, ha presentato per intero il suo terzo, recente lavoro discografico “In this light and on this evening”, album uscito in anteprima il 21 settembre di quest’anno, e presentato in un tour europeo in questa seconda parte d’autunno, stagione ideale per suffragare, con i suoi toni lividi, il sound notturno ed inquietante degli Editors.
Dopo i due primi album, “The back Room” e “An end as a start”, dove la band partorisce i suoi primi pezzi, ripercorrendo le vestigia di storici gruppi inglesi come Joy Division, Cramps, e Depesche Mode, ed inseguendone le tipiche sonorità cupe, questo terzo lavoro stravolge interamente gli esordi della band, presentandosi con un volto più elettronico, dove tastiere, mug, e sintetizzatori sono di gran lunga preferiti alla strumentazione classica, composta da basso, chitarra e batteria, che rimangono però a sottofondo e base d’ogni brano.
Si fanno aspettare gli Editors, solo alle 10.30 sale sul palco la band supporto dei Maccabies per 20 min. e 7 pezzi d’intrattenimento. Solo alle 11 della sera, i nuovi cavalieri del dark si affacciano sul palco, ma già dall’ingresso danno i brividi.
Due ore di assoluto rapimento lirico, sotto un fondo continuo di tracce sintetizzate, dove si muovono lancinanti gli assoli del chitarrista Urbanovichz, una batteria imperante e mai discontinua è la guida alle follie di Tom Smith, che pur giovanissimo è già una furia, un animale da palcoscenico. Il frontman si muove di continuo tra microfoni, tastiera e chitarra acustica, suoi strumenti per eccellenza, e con una forza incredibile ed una voce che raggiunge liricità inaspettate, trascina di continuo i presenti, sovente coinvolti alla partecipazione attiva, con poghe e batter di mani. Non una sbavatura, non un virtuosismo, la scaletta va avanti imperterrita, i pezzi si susseguono uno dopo l’altro senza stacchi.
Gli editors scarrellano tutti i pezzi del repertorio di 6 anni di attività, reinterpretandoli in chiave live, con magici inserimenti di basso e chitarra e rimodellamenti elettronici.
Un concerto d’altri tempi, la folla è incantata, gli editors concedono un’altra mezz’ora di bis, e vanno via con la promessa d’un imminente ritorno a Roma, per un tour tutto italiano.
Ma se gli Editors ci salutano qui, un’altra grande band si affaccierà sugli spalti della capitale per la settimana che viene.
I Deep Purple ci aspettano sabato 12 dicembre al PalaLottomatica.
Info allo 060608.