Torna il Teatro delle Streghe a Monte Compatri
Anche quest’anno nel fresco giardino del Casale delle Streghe un gruppo di amici ha voluto regalare due ore di sorrisi ai monticiani: tra le cicale ed i fiori del parco de ristorante è infatti andata in scena nella seconda metà di luglio la nuova commedia a firma di Maria Letizia Mele, intitolata Ammettiamo che Luca abbia un’amante.
Il titolo della rappresentazione è la domanda che Marta (al secolo Marina Tocci) pone al cognato Ugo (Tonino Pacini) angosciata dal dubbio se la vita familiare perfetta che ha costruito in vent’anni con pazienza e generosità sia prossima alla fine. Ugo, dichiaratamente invaghito di lei, non riesce a negare la colpa del fratello e le racconta una triste storia nata dalla follia di una notte e divenuta poi un incubo fatto di ricatti e intimidazioni. L’impatto con questa pesante realtà invece di sconfortare Marta e allontanarla dal marito la spinge a saperne di più per decidere cosa fare. All’insaputa di tutti rintraccia così Laura (Paola Romano), l’amante del marito e ne diviene amica. L’avvenente donna, ignara a chi sia sposata la nuova amica, comincia a frequentare la bella casa dove ha modo di conoscere la stramba famiglia che vorrebbe distruggere: la rimbambita suocera Liliana (M. L. Mele), ignara come il famoso soldato giapponese Hiroo Onoda che la guerra non sia finita e che i Savoia reggano ancora questo paese (Dio ce ne scampi); la selvatica cameriera Gianna (Francesca Nicotera) che parla solo in dialetto, dà del tu a tutti e ama il villico giardiniere Giovanni (Andrea Mollari), a sua volta impegnato con l’altra cameriera Maria (Marta Angeli). Ci sono poi le due gemelle figlie di Marta, Francesca e Paola (risp. Romina e Susanna Pacini), macchiette sempre pronte allo scherzo e l’ultimogenita Roberta (Sofia Mastrofrancesco) ragazzina sensibile e giudiziosa che prova subito astio per Laura, come del resto sua nonna.
Al di là delle stranezze degli abitanti della casa quello che sorprende di più la giovane donna è l’incontrare l’amato Luca (Davide Mamone), proprio in quella casa e scoprirlo marito della nuova conoscente: ad un Luca imbarazzatissimo corrisponde un’isterica ed arrembante amante che rinnova le sue richieste di divorzio proprio nella casa che vorrebbe distruggere. A queste scene assiste da dietro le quinte Marta che ostenta una determinazione assoluta a voler difendere la famiglia di fronte a Laura, cui incredibilmente confessa di non amare più il marito e di non comprenderlo nell’armonia della sua famiglia. A queste dichiarazioni l’amante sembra prossima alla vittoria e all’ottenere l’agiato uomo dei suoi desideri, ma ancora non sa che le sorprese non sono finite. La confessione di Marta comprende anche il proposito di uccidere il marito ricevendone così la cospicua eredità come riparazione ad una vita di noia e oppressione: tanto è lo stupore di Laura nel sentirsi offrire la complicità nel delitto in cambio del premio dell’assicurazione sulla vita di Luca. La donna tituba incerta tra lo scegliere tra un Luca vivo e possibile marito e un Luca morto foriero dei 10 miliardi dell’assicurazione e opta per la seconda ipotesi ponendo la sua mente criminale al lavoro sul modo in cui compiere il delitto.
Passano due settimane e la tela che Marta ha costruito per avvolgere la sua felicità stringe Laura che in una drammatica riunione di famiglia viene finalmente incastrata di fronte ad un mortificato Luca. Il pericolo (anche fisico) scampato restituisce la forza ai legami familiari e la felicità torna a splendere.
Grande lavoro della rinnovata compagnia della Mele: attori giovani, evidentemente ben motivati e ben calati nelle parti. Si vede dietro un grande impegno di prove ed una cura del dettaglio che rende la regia di questa commedia (coadiuvata da Claudio Chiusano) la migliore tra quelle sinora viste al Casale.
Brava con qualche incertezza (ha una parte enorme) Marina Tocci, come una sicurezza Paola Romano. Le spalle questa volta sono numerose e vanno dalla Mele alla pletora di camerieri (su tutti la Nicotera) alle due Pacini e le risate esplodono copiose e naturali. Bravo ancora una volta Davide Mamone e gli altri attori citati sopra che hanno parti piccole, ma sempre ben recitate. Davvero una bella crescita per la compagnia che se non disperderà queste giovani energie potrà fare molta molta strada.
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