Com’è? Il rumore che ti fa balzare O tirare un calcio’ o’ un sospiro di sollievo. Il rumore a cui sei abituato o’ l’armonia’ che trovi in esso ‘.come’ un
Abbandonato il capo reclinato respirai la prima voluta e il passato che tornava nella nebbia che ovatta il pensiero La realtà è un artificio che si fissa nella mente come
Al semaforo le chiedo: ‘Ma sei più ricca, qui?’ La disperazione scivola al mio fianco, mi accompagna nell’open space, che fastidio! Tutte quelle voci all’unisono! Preferivo la povertà del suo
Nel momento del risveglio alla fine del sogno mirabile è il nuovo giorno pieno del tuo segno
Cicala in delirio per nessuno che sei? cosa fai? cadenze perdute urli al culmine dell’alba. Notti divorare da incendi campestri. Cicala del mezzodì chi sono? Cosa faccio? Cosa fa? (il
Nel silenzio della notte guardo il tuo volto, spio il tuo respiro di bambino, sfioro con le labbra la tua pelle diafana, accarezzo i tuoi riccioli ancora dorati, sorrido alla
Ed ecco il Natale: con vivo augurio vi penzolano a fiotti, dai soffitti dei mercanti, opulenti cartelli celebrativi a stagionarsi nell’effimero e li vedo uno ad uno come quei crocifissi
Dolce Contrada in cui riposano Le Sacre Spoglie dei Padri Io mi siedo su queste pietre E ammiro l’immaginifico monte Colmo di fiabeschi pinnacoli Dove gli angeli trascorrono le notti
Padre mio assente più di mia madre che non c’è più. Padre mio che nell’imbarazzo invernale mi offri una manciata di liquirizia tra i viottoli del cimitero.
Sento. Vedo da qui i vecchi ulivi del Parco, agitarsi a questo ponentino, forte ora. Sento salire da Roma i rumori della moderna edilizia… vada essa alla malora! Tra le
Tesa come gli uccelli che si squarciano la gola al mattino per farsi sentire. Tienimi la mano madre mia. Che io non impazzisca a vedere il mondo
un mare in burrasca ti trascina non vuoi annegare non respiri l’acqua non ti lascia non puoi fuggire cerchi la morte ti abbandoni cominci a bere non senti più l’acqua
Uno squarcio d’azzurro tra grigie nuvole; un odor di mosto, un canto; un fiore appassito, un ciclamino. Poi… Lento, muto
Luccichio di stelle, chiarori di luci ed ombre. Angoli di strade bui. Rumori lontani portati dall’eco notturna. Poi un fruscio,
(continua) Nella tragedia Enrico IV di Pirandello si trova la rivolta di un uomo che è stato ingannato e deluso
Prima di affrontare la lettura di questo libro, mi sono predisposto nel giusto ordine d’idee: Disorder. Unkonwn pleasures sono scivolati
Di grande attualità il dibattito che si è svolto il 2 dicembre presso la libreria ‘Il Libro parlante’ di Marino
L’editoria castellana si arricchisce di un nuovo e raffinato prodotto. Imagine Uzbekistan è il titolo del volume da poco edito
La signora Caporale, amante di Terenzio, in un attimo di sconforto, svela la verità e spiega al signor Meis che
«(…) l’eternità è l’essenza stessa di Dio, in quanto questa racchiude l’esistenza necessaria; dunque le cose nella specie dell’eternità, vuol
Primavera del quarantaquattro, la giornata è vanamente tiepida e serena, continuano movimenti di truppe tedesche che si susseguono da giorni.
Dall’1 al 3 dicembre scorso si è tenuta a Roma la mostra fotografica ‘Un Angolo di Angola’. Magistralmente curata dall’associazione
Con il nuovo anno riprendiamo il nostro viaggio attraverso l’immenso patrimonio linguistico trasmessoci dai Latini. Album (bianco): in Roma antica
La battaglia contro il ‘contributo di ricarica’ del credito di telefonia mobile, applicato dagli operatori telefonici italiani, è iniziata nell’aprile
Nel suo ultimo progetto discografico, dal titolo Le mie emozioni, Guido De Angelis ripercorre il cammino dei ricordi attraverso tutti
Sabato 15 dicembre 2006, nella solenne cornice della basilica di San Giovanni in Laterano, ha avuto luogo la cerimonia annuale
Quattordici manifestazioni hanno ricordato nel 2006 il centenario della nascita di Bruno de Finetti, fra cui due congressi internazionali (
Il Teatro Tendastrisce di Roma ha ospitato per l’unica data romana delle tre italiane, il ‘Lunatico Tour’, concerto dei Gotan
‘Che mangino la torta allora!’ è la frase che meglio riassume l’ultima, frivola produzione cinematografica di Sofia Coppola, Maria Antonietta.
In scena fino al 18 novembre al Teatro Valle, per la sapiente regia di Ugo Chiti e nell’allestimento del Teatro