Io sono l’aria che respiri,il mare dove nuoti,la sabbia dove camminilasciando un segno del tuo passaggio.Il tempo scorrein questo corpo preso in prestito, ma nessuno mi toglierà quella luceche vedo
Era una sera d’estate, il caldo ancora regnava nell’aria.Attraverso i vetri dell’auto in corsascorrevano veloci le luci del porto.La tua mano si posò sulla mia, improvvisamenteun calore sali sulle mie
“La sentenza del tribunale di Milano che ha decretato la condanna a sei mesi di reclusione per tre dirigenti Google, per non aver impedito nel 2006 la pubblicazione sul motore