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“Aspettando la Quarto Savona Quindici”

“Aspettando la Quarto Savona Quindici”
Marzo 04
18:25 2022

“Aspettando la Quarto Savona Quindici”

Il “Gulluni” incontra Giuseppe Costanza, autista scampato alla stage di Capaci, nell’ambito del “Festival della legalità – C’è chi dice no”

in collegamento gli alunni del “Don Lorenzo Milani”, “Marco Polo” di Borghesiana e del “Paolo Borsellino” di Montecompatri

Ci sono momenti che possono segnare la vita di una comunità intera, l’arrivo della “Quarto Savona Quindici” a Colonna, nel trentennale delle stragi di Capaci e di Via D’Amelio, è uno di questi. Un evento a cui la comunità di Colonna e la Scuola “Tiberio Gulluni” si sono preparate dedicando una mattina di incontri e riflessioni. “Aspettando la Quarto Savona Quindici” si è svolto in presenza oggi in Via Capocroce ma che ha visto la partecipazione, in collegamento da remoto, di tanti ospiti di rilievo e di oltre 700 studenti degli istituti scolastici del circondario, grazie all’organizzazione tecnica degli insegnanti Francesca Palmerio e Daniele Ciuffa.

Gli eventi, quando sono importanti, possono avvenire solo in sinergia, possono nascere solo da incontri speciali: per la comunità di Colonna, attraverso la Scuola e le istituzioni, gli incontri speciali sono due, con Tina Montinaro e con Giuseppe Costanza.

La signora Tina è la vedova di Antonio Montinaro, caposcorta di Giovanni Falcone, che perse la vita nella strage di Capaci del 1992. Quel 23 maggio di trent’anni fa, lungo l’autostrada A29 che collega Palermo all’aeroporto, saltarono in aria tre macchine. La prima, una Fiat Croma blindata chiamata “Quarto Savona Quindici” dal nome della sigla radio della vettura, venne investita in pieno dall’esplosione e sbalzata dal manto stradale ad alcune decine di metri di distanza, uccidendo sul colpo gli agenti Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo. Nella seconda viaggiavano il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e l’autista Giuseppe Costanza, miracolosamente sopravvissuto all’esplosione. Dal 2017, da quando grazie alla signora Tina è nata l’Associazione “Quarto Savona 15”, i resti della macchina della scorta viaggiano per l’Italia e sosteranno per la prima volta nel Lazio, a Colonna, il 6 marzo.

La mattinata si è aperta con un pensiero di speranza e solidarietà per i bambini e i ragazzi ucraini, che da una settimana vivono l’incubo della guerra, ed è proseguita con i saluti della Preside dell’Istituto Comprensivo Don Lorenzo Milani, prof.ssa Fabiola Tota, e del Sindaco di Colonna Fausto Giuliani: i rappresentanti delle due istituzioni che, lavorando in totale accordo, hanno costruito questo evento straordinario. La Dirigente Scolastica ha ringraziato i presenti ricordando il percorso formativo rivolto alla legalità che la scuola sta realizzando proprio in questi mesi e il Sindaco ha sottolineato che quella di oggi è una testimonianza forte e come tale in grado di passare il “testimone” ai ragazzi che diventeranno loro stessi detentori di questa memoria.

La giornata è entrata nel vivo con gli interventi dell’avvocato Roberto Molle, presidente dell’Associazione “Battaglia di Cassino”, del dottor Marino Fardelli, difensore Civico della Regione Lazio, e del dottor Andrea Del Ferraro, primo dirigente della Polizia di Stato, sul tema della legalità come base della Costituzione Italiana.

L’avvocato Molle ha illustrato ai ragazzi l’essenza della Costituzione Italiana, riferendosi ad essa come l’insieme delle regole fondamentali per il vivere civile. Essa è entrata in vigore all’indomani della conclusione della Seconda Guerra Mondiale ed è proprio ispirata al principio della legalità, intesa nel suo senso più ampio di rispetto degli altri e delle leggi.

Il dottor Fardelli, nel suo toccante discorso, ha ricordato il fratello di suo padre che è stato vittima di mafia. Marino Fardelli (suo omonimo) era un carabiniere che perse la vita all’età di vent’anni nella Strage di Ciaculli. Marino Fardelli è stato insignito della Medaglia d’Oro al Merito Civile “alla memoria” e a lui è anche intitolata, dal 25 giugno 2013, la Caserma sede del Comando Compagnia Carabinieri di Cassino (FR).  

Il dottore Del Ferraro nel suo intervento ha precisato che la giustizia si ottiene anche con la memoria e con il coraggio di testimoniare quello che è stato affinché si possano prevenire accadimenti simili in futuro.

Gli ospiti sono stati accolti nell’aula laboratoriale allestita dai docenti: Massimo Busenti, Ilaria Marcelli, Francesco Villa, Valentino Chiapparelli, Rosaria Bromuro e dai ragazzi che hanno predisposto significativi disegni e cartelloni inerenti i temi affrontati. Particolarmente apprezzato è stato il lavoro dei bambini della Scuola Primaria che hanno realizzato, sotto la guida dell’insegnante Michela Donfrancesco una colorata mongolfiera in miniatura, sinonimo di scoperta di nuovi orizzonti all’insegna della legalità.

Ma il cuore della mattina è stato senza dubbio l’incontro emozionante con Giuseppe Costanza, autista di Giovanni Falcone, che con il giudice e sua moglie viaggiava quel 23 maggio di trent’anni fa, e che è miracolosamente sopravvissuto. Su sua precisa richiesta, Giuseppe Costanza ha voluto parlare di persona almeno in una classe, incontrando simbolicamente gli occhi dei numerosi alunni collegati insieme ai loro docenti. Ha raccontato, con parole semplici, la sua storia, una storia che ha fatto Storia, quella che ormai è scritta sui libri di testo, rispondendo alle domande dei giovani futuri cittadini.

Il sig. Costanza ha ricostruito gli anni in cui ha accompagnato il giudice Falcone in tutti i suoi movimenti. È stato il suo autista dal 1984 al 1992, fino a quel fatidico giorno. Il giudice si fidava molto di Costanza e voleva esclusivamente lui negli ultimi anni della sua vita. La descrizione del loro rapporto e di quel 23 maggio hanno coinvolto molto i ragazzi che sono rimasti incantati dalla sua commossa testimonianza. Costanza ha concluso il suo ricco intervento raccomandando ai ragazzi di creare il proprio futuro attraverso delle scelte giuste.

La storica mattinata è terminata con un video di speranza, “Per noi legalità è…”, realizzato dagli studenti con l’aiuto della Signora Anastasia Savino, dedicato a Giuseppe Costanza e a tutte le vittime di mafia.

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