Caro Omero…
Caro Omero, se tu fossi qui oggi vedresti una situazione melo-drammatica: è vero che non si combatte più con lance, spade e spadoni, ma si “muore” economicamente con spread, debiti pubblici e continue riforme non approvate. Il popolo italiano, così come il tuo, è provato e stanco, ma cosa si può fare in una realtà come questa? Come è possibile muoversi per poter fronteggiare un simile clima?
Forse Platone a quest’ora con l’Idea di un Mondo Intelligibile, e con l’aiuto del materialista Aristotele, avrebbe già abbassato fortemente gli stipendi degli appartenenti alla Politeia, avrebbe risolto quel ‘piccolo’ debito pubblico che ci sovrasta. Così come il trasporto, l’economia nazionale, e qualsivoglia attività politico-sociale che non va, lui l’avrebbe risolta. O magari no, così come non ha risolto la crisi della polis democratica.
Ma sicuramente analizzando un tempo più vicino a noi, la questione migliorerà, sono fiducioso; Hobbes e Locke sapranno come aiutarci, alla fine son passati da una monarchia oppressiva ad una costituzionale, ma vedendola col senno di poi e con la sua trasformazione in parlamentare, forse, risulta ‘pesantina’ sulle casse dell’Inghilterra. Evitiamo. E allora andiamo in Francia, dai cugini transalpini. Vedo Montesquieu che rincorre furibondo con un martello in mano Luigi XIV minacciando di colpirlo, mentre Tocqueville se ne va curioso in America. E l’unico che resta è Rousseau, ed è proprio costui quello che cercavo, lui risolleverà l’uguaglianza mondiale. Porterò il suo pensiero nei giorni nostri.
“…. .. … . … ..” (Le parole sono state cancellate per presunta legge bavaglio).
Ma quindi, pensandoci bene, illustri personaggi hanno parlato in tutti i tempi dei difficili momenti economico-sociali e dei disparati modi per risolverli. Eventi così li abbiamo (stra)vissuti nel 400 a. C. come nel 2011 d. C., e la situazione, seppur con dinamiche e problemi diversi, è sempre la stessa: l’asse del pianeta è la crisi… e il mondo gli gira intorno.
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