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Da “Lu Monte” a Sir Monti

Maggio 23
07:35 2012

Se riformare significa rinnovare, modificare, intervenire e rimuovere integralmente strutture etiche, sociali, politiche e in genere tutto ciò che non va bene, allora mi sembra che finora il Governo non sia intervenuto in questo senso; eccezion fatta per i taxi e le farmacie che di riforma hanno ben poco

se non una agevolazione dei servizi nei confronti dei cittadini evitandogli qualche tempo di attesa in più senza nulla apportare nelle casse dello Stato. Caro dott. Monti bisogna mettere mano nei settori della pubblica amministrazione dove sono gli sprechi e i facili guadagni, vedi stipendi annuali dei Deputati e Senatori, nonché di tante categorie di dipendenti parlamentari, quirinalizi e di tante altre strutture costituzionali che sono intoccabili perché (si dice) sarebbe un attentato alla Costituzione. Ma perché si tira in ballo la Costituzione per i signori papaveri e non la si invoca per i tanti operai che rimangono disoccupati senza appello? Inoltre è dato sapere che anche gli organi regionali, provinciali e comunali hanno stipendi di molto superiori ai loro omologhi dei Paesi europei. Ciò è veramente avvilente. Si fa di sovente riferimento alla Germania come paragone, ma solo per ciò che fa comodo per qualche situazione o per qualcuno; prendiamo il modello in toto e vedremo che tutto cambierà. Questo però non fa comodo ai nostri furbetti politici e perciò non se ne parla.

Da parte del Presidente Napolitano si chiede equità e rispetto della legge che deve essere uguale per tutti, ed è esatto; voglio però dire che la legge è il contenitore dei doveri ma anche dei diritti uguali per tutti che stando a quanto sopra detto non sembra essere così. Lungi da me pensare, come si dice da qualche parte, togliamo a chi ha e diamolo a chi non ha; questo no. Ma rendere più equa l’esistenza, il modo di vivere dei cittadini nel senso logico del naturale riferimento comparativo nel campo del lavoro sì, questo sì (vorrei raffrontare ad esempio il compenso di un barbiere della Camera con un suo simile esterno).

Per quanto riguarda i partiti proporrei di requisire i saldi dei loro conti bancari e tutti gli immobili acquistati con i soldi di tutti noi; in proposito ribadisco che la riduzione del 50% del contributo è una bazzecola, questo obolo non deve superare un euro per votante, senza ulteriori aggiunte come avviene oggi; vedi sovvenzioni a gruppi parlamentari o altre strutture interne che macinano fior di milioni per il loro funzionamento senza alcun rendiconto, ignorando ed eludendo la disponibilità di numerosi dipendenti di Camera e Senato. Chi si toglie lo sfizio di uscire da un partito e farsi un gruppo, tanto per diventare “capetto”, può anche farlo ma a sue spese e non nostre. Deputati e senatori vanno ridotti a metà, e sono più che sufficienti (vedi altri paesi europei), ugualmente dicasi per gli organi degli enti locali.

Si parla di crescita, di ripresa dell’economia, ma ridurre le spese e destinare quei fondi in opere pubbliche o riduzione del debito pubblico è già ripresa; se si spende più di quanto i contribuenti pagano di tasse si va verso lo sfacelo. Altre economie, anche se poco, potrebbero venire dalla riduzione dei contributi ai giornali e alla stampa; la cultura, per carità, meno male che c’è ma constatare che molti quotidiani sfornano 60/70 pagine di cronaca mi sembra uno spreco di inchiostro e di alberi. Ci sarà qualcuno in Italia che in un giorno riesca a leggere tutta “Repubblica” o il “Corriere della Sera”? Se questo governo non riesce ad eliminare tutti quei rivoli che assorbono soldi senza produrre nulla stiamo perdendo tempo. Inoltre mi pare che fra i “secondi tecnici” chiamati dai tecnici per raddrizzare l’Italia ci sia quell’Amato che a suo tempo ha concesso l’assegno sociale agli immigrati ultra sessantacinquenni che sono in Italia da almeno dieci anni e al di sotto della soglia di 5.577,00 euro annui (cosa facile a dimostrare); ma attenzione la regalia è estesa anche ai familiari e parenti giunti in Italia a seguito di domanda di ricongiungimento. Una volta ottenuto l’assegno INPS i parenti se ne tornano in patria con i nostri soldi vita natural durante… e oltre… Chi controllerà il passaggio a miglior vita di costoro? Mi viene da piangere. Italia Paese del Bengodi… per gli altri. Demandiamo il caso al dott. Amato.

Potrei proseguire con altri cento suggerimenti, come le macchine blu, le sovrapposizioni di apparati istituzionali, i privilegi dei nostri governanti parlamentari che mangiano quasi gratis, viaggiano a spese di tutti, hanno locali e appartamenti a disposizione, non pagano il parrucchiere; ma allora perché prendono tanti soldi di stipendio? Con i tempi che corrono bisogna avere il coraggio di intervenire con la maniera adatta, forte, anche coercitiva, senza guardare in faccia a nessuno, solo così possiamo vedere in Parlamento gli onorevoli che votano a favore dell’Italia (anche perché questo governo non deve fare campagna elettorale per acquisto di voti), diversamente non si va da nessuna parte. Con tanti auguri.

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