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FRASCATI, 8 SETTEMBRE 1943

FRASCATI, 8 SETTEMBRE 1943
Ottobre 03
06:58 2021

L’8 settembre 2021 si sono svolte pubblicamente a Frascati le celebrazioni per la ricorrenza dell’8 settembre 1943. Due manifestazioni principali si sono succedute: una nella mattinata, l’altra nel pomeriggio.  La prima ricorrenza post Covid-19. Il bombardamento, i rifugi sotterranei, fotografie in bianco e nero per la prima volta realizzate a colori (mostra fotografica realizzata in P.zza San Pietro, il lavoro a colori è stato realizzato da un cittadino di Monte Compatri maresciallo dell’Aeronautica), le opere di artisti a tema (quadri e sculture), la Santa Messa, la presenza delle Istituzioni, Il Comitato promotore e il mondo associativo (si deve l’organizzazione e la realizzazione di libri in oggetto, 14 associazioni, anche l’Archeoclub di Monte Compatri), i Vigili del Fuoco e il loro Gruppo storico dei Vigili del Fuoco di Roma, i Corpi militari Carabinieri, Polizia di Stato, Aeronautica (ultima battaglia effettuata dalla Regia Aeronautica), e le medaglie loro conferite, la commemorazione delle vittime civili presso il monumento a loro dedicato, la presenza dei cittadini. Il “78 ANNIVERSARIO BOMBARDAMENTI DI FRASCATI”, dove qualche voce ha sottolineato che per meglio onorare la memoria sia opportuno un centro di documentazione storica (museo) per non disperdere il materiale storico. In effetti, Frascati ha subito quattro ondate in successione di bombardieri delle forze alleate che hanno visto sganciare ed esplodere oltre mille bombe. In totale per i bombardamenti subiti, Frascati ha pagato con più di 600 morti e 500 feriti. Il Generale Eisenhower disse: “E’ uno sporco Affare”. L’8 settembre del 1943, la città era in festa per la ricorrenza della Festa della Madonna, il suono delle campane e delle sirene a dettare l’allarme, i rifugi e i bombardieri, palazzi e chiese sventrate in meno di trenta minuti: “Eccidio, distruzione che non doveva mai avvenire”. Nella mattinata, il ricordo della scoperta di una poesia in un foglio di carta velina: “Signore mai più!” Redatta negli anni ’90 in ricordo dell’evento, è stata letta pubblicamente e poi a seguire il canto del Magnificat. Oltre alle opere degli artisti, presente l’elenco in pannelli delle vittime che riporta: “il numero dei deceduti accertati a causa del bombardamento dell’8 settembre raggiungono almeno il numero di 497. A questo dato occorre sommare le morti causate da: incursioni e bombardamenti successivi, fino al 3 giugno 1944, in numero di 101 vittime per scoppio di residuati bellici o da rinvenimento successivo, in numero di 11 totale 609.” Tra i militari tedeschi, “almeno 200”, 4 “piloti e membri di equipaggio americani” e “2 piloti tedeschi”. E poi 1 aviere italiano e 1 soldato del R.E. a seguito delle “incursioni del 21 gennaio 1944, altra data funesta con 27 vittime civili.” In sintesi, “il totale complessivo possibile… fu di 813 morti.” Il dato è comprensivo di 600 civili e almeno 213 militari “comprensive per gli italiani anche di 1 agente di P.S. e 4 Carabinieri.” Tra le foto, volontari in soccorso anche di Monte Compatri, i Generali Rommel e Kesserling  presso l’ Hotel Tusculum e la Chiesa di Santa Maria in Vivario, la stazione ferroviaria e Villa Torlonia in macerie.  Un omaggio floreale di rose rosse e bianche alle vittime e il lume acceso presso un ordigno inesploso. Esposto il medagliere “NASTRO TRICOLORE VALOR CIVILE”. L’Ave Maria come segno di rinascita e speranza. Nel pomeriggio, alle 18.00 il corteo per deporre la corona al Monumento delle Vittime Civili e con la presenza delle Istituzioni: ricordo, consapevolezza, valori come solidarietà, uguaglianza, libertà, diritti fondamentali, pace, benessere, lavoro e il riferimento all’evento come pezzo di Europa. Riconoscimenti: Riconoscimento all’aeronautica militare (Regia) e ai Vigili del Fuoco per il tempestivo intervento alla popolazione, Riconoscimento all’Arma dei Carabinieri per la tutela della città, Riconoscimento alla Polizia di Stato per il salvataggio degli ebrei. Presente uno stand del Gruppo Storico dei Vigili del Fuoco di Roma con elmi e divise d’epoca, nonché foto, documenti e cimeli di interesse storico e un autocarro antincendio risalente agli anni ‘30. A chiusura della manifestazione l’Inno Nazionale. Un pannello recita: “VOI CHE PASSATE, DISTRATTI O INDAFFARATI, NON SCORDATEVI DI NOI, MORTI PER NULLA. VITTIME FUMMO, ASSIEME ALLA CITTA’ CHE TUTTO ERA PER NOI, E NOI PER LEI. PER MAN DI MESSAGGERI DI FUTURE LIBERTA’, QUELLA CHE PAOLO III FECE IL LIBERATOR DISTESE. PERIMMO, IGNAVI PER QUELLA RAGION GIUSTA: UN SACRIFICIO IMPOSTO; MAI DEGNAMENTE AMMESSO, PERCHE’ SPENTI NELL’AGONIA DELL’IMPOTENZA. CHIUSI, TREMANTI E INFERMI, QUEL MARTEDI DI FESTA, TRADITI FUMMO, MA IN VER DA GIORNI, DA QUELLA ARRESA PATRIA, AHIME’ PERDUTA. E CIO’ CHE AVVENNE, QUELL’8 DISGRAZIATO, NON CI VENNE MAI RICONOSCIUTO COME: RAGION DI STATO. VOI CHE PASSATE, DISTRATTI O INDAFFARATI, NON SCORDATEVI DI NOI E, DI QUEL GIORNO INFAME. E TU, SE MAI SOSTI E PUR CI LEGGI, NON CI OFFENDI SE UNA PRECE, UN LUME O UN FIOR CI DONI, BAMBINI, DONNE, ANZIANI, IN TANTI SIAM, STRAZIATE FIRME DI QUELLA NUOVA PACE. LE VITTIME”.

Foto: una delle foto realizzate da Dario Dell’Uomo (colore) raffiguranti volontari in soccorso a seguito del bombardamento.

 

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