Giustizia: guanti bianchi o mani nude?
Bene. Teresa Lewis di 42 anni è stata liquidata con una iniezione letale, nel rispetto della legge dello Stato americano della Virginia, che così ha decretato. Teresa, accusata di aver fatto ammazzare il marito da sicari da lei prezzolati per arrivare a riscuotere una assicurazione sulla vita, a quanto è stato dimostrato dai suoi avvocati non è una cima, anzi è al limite della disabilità mentale con un quoziente intellettivo bassissimo.
Giustiziare una donna in guanti bianchi, su un lettino bianco, in una stanza che si presume bianca, con tutte le accortezze del caso come sedativi e forse estrema unzione, non è certo la stessa cosa che prendere la donna a sassate. La lapidazione si sa ha le sue regole, che detta la dimensione delle pietre che non devono essere né troppo piccole né troppo grosse, che non devono ammazzare al primo o al secondo colpo, ma dare una morte lenta e possibilmente dolorosa.
Adesso dirò una eresia, non me vogliano gli iraniani né gli abitanti della Virginia né nessun altro, è solo una questione di gusti personali: ebbene, se toccasse a me preferirei la sassaiola in mezzo alla strada piuttosto che il macabro rituale in un ambiente asettico studiato apposta per uccidere a freddo. Che figura! Parlando di Sakineh Mohammadi il portavoce del ministro degli esteri iraniano così si espresse quando la lapidazione della donna pareva imminente: “È un caso normalissimo, simile a quelli che esistono in altri Paesi“.
Eh no, in occidente non si uccide per ripristinare “una legge divina”, ma solo per onorare leggi fatte dagli uomini, col senno degli uomini. E la cosa si fa con civiltà, e non come selvaggi. Non c’è altro da aggiungere. Salvo il fatto che se per Sakineh tutto il mondo chiamato civile ha gridato allo scandalo e si è mosso in blocco per fermare l’esecuzione, riuscendo a farla almeno sospendere, per la povera ritardata Teresa non si è mossa paglia, e la morte le è stata data in tutta tranquillità e col tacito generale assenso in Virginia, celebre per le sue prestigiose Università.
È qui la differenza, è qui la colpa maggiore: nella barbarie compiuta da una civiltà avanzatissima, che ha la pretesa d’insegnare ai popoli meno progrediti come stare al mondo.
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