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Hillary Clinton contro l’omofobia. Storico discorso alle Nazioni Unite

Hillary Clinton contro l’omofobia. Storico discorso alle Nazioni Unite
Febbraio 09
16:06 2012

dugo-Storico-discorsoNon è sfuggita ai media dei paesi di lingua inglese l’importanza del discorso di Hillary Clinton a Ginevra del 6 dicembre scorso, tenuto in occasione della «Giornata mondiale dei diritti umani» presso le Nazioni Unite. Definito dai più di «portata storica» per l’inedita, articolata e argomentata presa di posizione, l’intervento del segretario di Stato americano è una vera e propria «sfida» a viso aperto lanciata in casa e all’estero contro l’omofobia. Clinton ha affermato che la discriminazione nei confronti di lesbiche, gay, bisessuali e transessuali (LGBT) negli Stati Uniti e nel mondo non ha nulla di diverso da quelle perpetrate per secoli contro le donne e su base razziale o religiosa.

La nuova sfida consiste nell’eliminazione delle varie forme discriminatorie, sia in ambito giuridico, sia in quello culturale, facendo terra bruciata dell’abuso e tabula rasa dell’omertà e dei pregiudizi che gli fanno da sponda, talvolta involontaria. Dopo aver messo in risalto l’applicazione estensiva dei diritti umani rispetto alle idee originarie dei firmatari della Dichiarazione universale dei diritti umani (1948), Hillary Clinton ha in sostanza evidenziato sia l’insufficienza della nozione di «sesso» rispetto al «genere», sia quella di «identità di genere» rispetto all’«orientamento sessuale». In sostanza, la concezione oggettiva della sessualità, basata sulla fisiologia maschio/femmina è lungi dall’aver esaurito le problematiche della sessualità in materia di diritti civili. La dimensione della singolarità del soggetto è parte integrante della sfera della sessualità, e necessita un eguale riconoscimento da parte di tutti, quale presa d’atto della dimensione umana qual essa è: «Essere gay non è un’invenzione dell’Occidente; è una realtà umana.» Non si tratta di una formula di tolleranza nei confronti di LGBT e di una indulgente presa d’atto dei misteri insondabili della natura, ma di una messa alla berlina della nozione di sessualità umana qual essa è stata e viene sostenuta da troppo tempo da più parti. Per Clinton, la conseguenza più evidente dell’ideologia che disegna e rende possibile la condizione di inferiorità cui sono soggetti LGBT costituisce un gravoso impoverimento della collettività stessa, non meno di quella di privarsi del pieno e libero contributo sociale delle persone di classi e ceti sottomessi, delle donne, degli ebrei o dei musulmani, quale è facilmente riscontrabile nella storia non troppo lontana da noi. I pregiudizi e le paure cui sono circondati LGBT non solo non hanno ragion d’essere, se non quella di essere disinformati, né eliminarli è «un lusso che possono permettersi solo le nazioni ricche», «solo i governi dell’Occidente»: tali timori infondati tornano a danno anche di chi nutra «paure e preoccupazioni», finendo per assumere il sostegno del discrimine e degli abusi in modo più o meno consapevole. In un passaggio del suo lungo discorso, Hillary Clinton ha affermato che: «Si ha una violazione dei diritti umani quando le persone vengono picchiate o uccise in base al loro orientamento sessuale, o in quanto non si conformano alle norme culturali riguardo a come uomini e donne debbano apparire esteriormente o comportarsi. Si ha una violazione dei diritti umani quando i governi dichiarano illegale essere gay, o consentono l’impunità a coloro che nocciono ai gay. Si ha una violazione dei diritti umani quando le donne lesbiche o transessuali sono oggetto dei cosiddetti ‘stupri correttivi’, o costrette in modo forzoso a trattamenti ormonali, o quando le persone vengono assassinate in seguito a pubbliche incitazioni alla violenza contro i gay, o quando son costrette ad abbandonare le proprie nazioni per cercare asilo in altre terre al fine di salvarsi la vita. E si è di fronte ad una violazione dei diritti umani quando il soccorso sanitario d’emergenza è negato alle persone in quanto gay, o un accesso alla giustizia di pari eguaglianza è negato alle persone in quanto gay, o i luoghi pubblici sono fuori portata per coloro che sono gay. Non ha importanza come appariamo esteriormente, da dove proveniamo, o chi siano, siamo tutti egualmente portatori dei diritti umani e dell’umana dignità.» L’azione del governo americano è condotta a braccetto con le associazioni di LGBT, già molto attive nel promuovere modifiche normative ordinarie e delle carte costituzionali dei singoli Stati dell’Unione, oltre che nelle iniziative di sensibilizzazione culturale e in difesa della diseguaglianze e dei soprusi. Nell’occasione Hillary Clinton ha annunciato lo stanziamento di fondi federali disposti dal governo per l’apertura di sportelli in tutte le ambasciate americane nel mondo, al fine di sostenere in vari modi le organizzazioni che svolgono attività contro la piaga dell’omofobia. L’agenzia si chiama Global Equality Fund (Fondo per l’eguaglianza globale): la prima tranche dello stanziamento finanziario supera i 3 milioni di dollari. La linea politica del governo americano si inscrive in iniziative già adottate e promosse da altre nazioni, tra cui Sudafrica, Colombia, Argentina e Mongolia. «L’Amministrazione Obama difende i diritti umani di LGBT; essi costituiscono parte integrante della nostra politica in materia di diritti umani e rivestono un carattere di priorità nella nostra politica estera,» ha sottolineato Clinton. Rivolgendosi ai rappresentanti delle altre nazioni convenute, il segretario di Stato americano ha concluso: «Mi presento davanti a voi con una grande speranza e il convincimento che, non importa quanto lunga sia la strada che ci aspetta, percorreremo il viaggio insieme e con successo.» L’intervento di Hillary Clinton ha colto un po’ tutti di sorpresa, compresi gli addetti ai lavori, non essendo stato anticipato il testo del discorso per timore che alcune nazioni si astenessero dall’ascoltarlo: alla fine, anziché alzarsi e disertare la sala, i rappresentanti convenuti si sono alzati e hanno accolto l’appassionato discorso con un lungo e caloroso applauso.

Il video e la trascrizione in inglese del discorso: http://huff.to/thHGlh

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