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(…) ammettendo che un giorno il pensiero razionale rimpiazzi il pensiero religioso allo scopo di opporsi ad un’altra religione, sarebbe comunque una cosa orribile e disgustosa far saltare in aria la Moschea Blu di Istanbul o il Vaticano, o il tempio dei Mormoni a Salt Lake City, o qualunque altro luogo di fede. L’arte e la storia non devono mai essere distrutte, né nascoste né alterate, solo perché ci si evolve razionalmente. Così come abbiamo preservato Stonehenge dobbiamo preservare anche la Mecca, la Cupola della Roccia o il Tempio d’Oro, sempre, perché senza questi luoghi non saremmo più in grado di capire i nostri progressi dall’età primitiva. (…). Newton Compton editori, 2009. Nuova, e sostanziosa (pagine 563), tappa in un viaggio per la comprensione della fede religiosa. Con ragionevolezza si tenta di comprendere in modo critico – a volte provocatorio – quello che definisco un bisogno del “trascendentale” oltre che del “reale”, di non limitare cioè la vita alla sola e semplice “sfera mortale”, reale, razionale (persino il capo giacobino Robespierre o gli illuministi temevano l’ateismo; arditi ma “schietti” invece, i ragionamenti sulle divinità dell’antico filosofo greco Evemero). Discutibile rimane forse o comunque, comprendere o solo approcciarsi in termini razionali a quello che rimane uno dei più sensibili aspetti della vita della razza umana: la religione, il “credere” a prescindere dai fatti a sostegno della credenza. La Fede rimane mistero, ma non esente in quanto aspetto della vita umana a critiche qui, propositive. Purtroppo «Toccar la tradizione, e suoi simboli, è far scoppiar la rivoluzione!». Illustrati limiti oggettivi, per esempio l’impossibilità che l’attuale topografia della “santissima” Gerusalemme sia la stessa di 2000 e più anni fa, o di soli mille, oppure le inevitabili “corruzioni” degli eventi, nella forma quanto nella sostanza, da migliaia di anni ad oggi. Le antichissime storie, culti o leggende dei popoli Mediorientali le basi, rielaborate, del pensiero monoteista (biblico). Discutibile invece (n.p.), indicare in fine libro “liberi pensatori” uomini di affari come Alexander Graham Bell, autore della prima rete telefonica statunitense di massa, che voleva far sterilizzare i sordi (“Ausmerzen”, opera teatrale sull’eugenismo, di Marco Paolini). Uno degli autori è del Texas, uno degli U.S.A più caratterizzato dal cristianesimo e da un attento studio della Bibbia. Si analizzano limiti se non pericoli, tipo il fondamentalismo o “cieca” fede così come problema, ancor più subdolo e pericoloso, è il cinismo amorale della ragione o dello stile di vita che porta a offendere o svilire la “umanità”. Delle forme di “paganesimo” legate al godimento dei piaceri materiali e mortali (soldi, successo-potere e sesso; “eugenetica” strisciante). La “umanità”, la saggezza dunque, la virtù che sta nel mezzo. Faccio chiosare da Voltaire: «Se mi sono riconciliato con Dio? Beh, ci salutiamo ma non ci parliamo».