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Il Suono di Liszt a Villa d’Este

Maggio 20
00:00 2012

Lo scorso 18 marzo è stata Viviana Lasaracina a condurci con bravura e sensibilità “Verso il futuro: da Liszt alla musica del ‘900”. Per quanto scritto nelle note al programma di sala, era emblematico che a condurci dalla musica di Liszt verso “il nuovo”, verso la musica del ‘900 rappresentata qui da Ravel e Debussy, fosse la più giovane (solo 23 anni) tra i partecipanti alla rassegna. Una particolare attenzione, oltre al bicentenario di Liszt, era stata rivolta alla contemporanea ricorrenza del 150enario dell’Unità d’Italia. Quest’ultimo concerto, programmato proprio a ridosso della chiusura delle celebrazioni dell’Unità d’Italia, era pensato infatti a completamento della rosa d’interpreti, tutti italiani e rappresentanti, a grandi linee, tutte le zone d’Italia, nessuna esclusa. Tale intenzione era sottolineata per l’occasione da un bel cestino floreale che abbelliva il colpo d’occhio presso il pianoforte: le rose – fiore prediletto da Liszt per via del miracolo delle rose di S. Elisabetta d’Ungheria, di cui egli era molto devoto – erano questa volta rosse e bianche e col verde delle foglie alludevano chiaramente al tricolore della bandiera italiana. Gli interpreti, tutti giovani e giovanissimi ma già con eccellenti ed importanti carriere a livello nazionale ed internazionale, hanno dato vita a questa prestigiosa iniziativa a partire dallo scorso 4 dicembre, coprendo così tutto il periodo in cui Liszt solitamente amava soggiornare quasi ogni anno nella villa tiburtina. Cominciava Irene Veneziano con “Liszt e il suo grande amico Chopin” in cui, oltre alle musiche lisztiane, erano in programma brani dell’autore polacco, particolarmente caro a questa interprete, semifinalista al celebre Premio Chopin di Varsavia nel 2010. Domenica 11 dicembre era la volta di Massimiliano Genot, pianista molto interessato agli strumenti d’epoca, che ha voluto anche utilizzare uno sgabello a tre gambe, della stessa epoca del pianoforte, in luogo della usuale panchetta. “Liszt e i giovani musicisti” era il titolo del concerto che alludeva all’opera di promozione di Liszt nei confronti dei giovani: c’erano così anche musiche dell’allievo Sgambati e di Grieg. Di quest’ultimo, la terza sonata per violino e pianoforte vedeva al violino Claudio Corsi – un vanto locale, visto che risiede a Lanuvio – il quale aveva sostituito Alessandra Genot per una indisposizione sopravvenuta negli ultimi giorni. Il 18 dicembre toccava a Gloria Campaner, che proponeva un interessante excursus da Beethoven, maestro del maestro di Liszt, a Rachmaninov, allievo di un allievo di Liszt, con al centro naturalmente celebri composizioni dello stesso Liszt: il titolo del concerto “Dai predecessori agli epigoni” metteva in evidenza questa particolare impostazione. Il primo appuntamento del 2012 vedeva impegnato, domenica 8 gennaio, Maurizio Baglini, interprete particolarmente legato alla figura di Liszt, di cui ha inciso ultimamente almeno tre CD con importanti case discografiche; il programma era tutto di musiche lisztiane con la sola eccezione di “Reflets dans l’eau” di Debussy, inserita proprio per dimostrare come Liszt sia stato un precursore del Simbolismo in musica e quindi dello stesso Debussy. Il concerto, intitolato appunto “Franz Liszt, il primo simbolista”, prevedeva anche alcuni brani di grande suggestione introspettiva, scelti nella rara produzione da camera del compositore ungherese, dove interveniva con toccante sensibilità la violoncellista Silvia Chiesa. Il 22 gennaio il concerto di Gesualdo Coggi: “Aspetti del pianismo di Liszt” esplorava le diverse tipologie di composizione del catalogo lisztiano, dalla trascrizione per pianoforte solo dell’ottava sinfonia di Beethoven, alla trascrizione di una commovente aria dal Tannäuser di Wagner, alla parafrasi da concerto sul “Miserere” dal Trovatore di Verdi, fino alle composizioni originali dello stesso Liszt. Inutile dire che tutti gli interpreti sono stati non solo all’altezza delle aspettative, ma hanno entusiasmato il pubblico, determinando per la rassegna un notevole successo, sempre crescente fino a registrare il tutto esaurito ben prima dell’ora stabilita per i concerti stessi, le 11,15 di mattina: una formula, questa del matinée, finora mai usata a Villa d’Este – per quanto asseriva nel suo benvenuto al pubblico la direttrice della Villa, Marina Cogotti – ma che a quanto pare si è rivelata vincente, considerando pure che di giorno il clima è sicuramente più mite che di sera e che si era nella stagione invernale. I concerti si sono svolti con la formula “musica da vedere” ormai abbastanza consueta per l’Associazione Colle Ionci, cioè con un grande schermo, posto di lato agli interpreti, dove viene proiettata la ripresa del concerto stesso, fatta con più telecamere e con la regia, in modo che anche gli spettatori delle ultime file possano godere pure visivamente della manifestazione. L’evento si è svolto con la collaborazione della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo e della Direzione della Villa d’Este di Tivoli; riprese video a cura di MTS Video (Ulderico Agostinelli e Giulio Bottini); registrazione audio Patrizio Petrucci; foto di Marco Martini; assistenza “I Reduci di Colle Ionci”; presidente della Associazione Colle Ionci Daniela Ferretti e coordinatore Valeriano Bottini.

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