Notizie in Controluce

 Ultime Notizie

Io sto con Renzi: un endorsement generazionale

Ottobre 07
22:00 2012

Che bizzarria. Seguendo la massiccia dose di dibattiti che in questi giorni vede ospite il sindaco di Firenze Matteo Renzi, ci si rende conto che solo con lui si sentono fare determinate domande e mettere determinati puntini sulle “i”. Ecco alcuni esempi.

Quando i giornalisti hanno davanti Renzi non possono fare a meno di indagare sul suo doppio incarico e su come lui riesca a conciliare la campagna per le primarie e il lavoro da sindaco di una grande città. Dove erano questi giornalisti quando Veltroni fece la stessa identica scelta? Non c’è un solo politico in Italia che non abbia minimo un doppio incarico, eppure con Renzi diventa di colpo un problema.
Altro esempio divertente riguarda le regole delle primarie. Dopo anni che la sinistra si interroga su come andare a conquistare i famosi voti dei moderati, cosa succede? Ci si preoccupa che possa riuscire finalmente a farlo proprio lui, Renzi, e allora, visto che significherebbe la sua vittoria alle primarie, si comincia a ipotizzare addirittura un cambio di regole. E i giornalisti che cadono nella trappola (o, più verosimilmente, vogliono caderci), giù a chiedere se Renzi potrebbe sentirsi imbarazzato vincendo le primarie con i voti degli elettori del centrodestra. Pazzesco.
Ma ce n’è ancora. Mi rinfranca lo zelo con il quale gli addetti ai media spulciano il programma del “fiorentino”. Sui media di massa però raramente gli osservatori mi sono sembrati così attenti ai programmi. È un bene che finalmente si siano svegliati, ma c’è da chiedersi perché proprio ora. La politica italiana in tempo di elezioni, soprattutto da quando esiste il bipolarismo, ci ha abituato ai più bizzarri programmi: da “meno tasse per tutti” fino alle famose 256 pagine del centrosinistra di qualche anno fa che penso non siano state lette nemmeno da chi le ha scritte. Mai un’attenzione chirurgica così efficiente sull’analisi di questi programmi. Bizzarro.
I maligni potrebbero pensare che dietro questi atteggiamenti da parte dei giornalisti ci sia la pigrizia di chi non ha voglia di sforzarsi in un’analisi più approfondita. Ma c’è anche chi riesce a essere più maligno. E a essere molto maligni ci si prende sempre: se si trattasse di pura e semplice paura che un elemento proveniente dalla base di un partito, quindi del tutto interno al sistema, possa veramente far crollare i giganti d’argilla che i partiti li “occupano” ormai da decenni? Sarebbe proprio questo il caso di un Renzi vittorioso alle primarie.
Facile infatti raccogliere malcontento e punti percentuali nei sondaggi facendo come Beppe Grillo e cioè sommergendo l’intera nazione di invettive più o meno demagogiche e circostanziate, coperti dal fatto di venire da tutt’altro mondo e quindi pretendendo una patente di verginità assoluta. Ma provate a raccogliere consensi all’interno di un partito scagliandovi contro la generazione che di quel partito è “detentrice”.
Il valore di Renzi è tutto qui. Che ci piaccia o no la sua faccia da boy scout e la sua pronuncia con la zeppola, Renzi è il rappresentante della generazione che da più parti è ritenuta la vera vittima di anni di privilegi distribuiti alla generazione precedente. Tutti i nati tra il 1967 e il 1987 con la disoccupazione, la svalutazione del titolo di studio e il disgregamento del sistema pensionistico, stanno pagando e pagheranno la pioggia di privilegi ricevuti dalla generazione precedente, quella nata tra il 1947 e il 1967. E, come sappiamo bene, il potere economico rappresenta anche potere politico. Per questo la generazione renziana paga anche l’estromissione da tutte le cariche più importanti nel nostro paese, che si parli di azienda o di pubblica amministrazione. I renziani sono sempre troppo giovani per qualsiasi responsabilità, per qualsiasi ruolo di rilievo, per qualsiasi posto di peso. E la nostra nazione non ha un ricambio ed è in mano ai settantenni. Questo giochetto si vuole fare anche con Renzi, sia a livello di partito che a livello politico nazionale.
Certo non si può dire che Renzi sia il Tony Blair della politica italiana. Non si può dire perché è al suo primo mandato, ancora da terminare, come sindaco di Firenze e questa è stata la sua prima carica di rilievo. Sicuramente però abbiamo alcuni elementi per capire chi abbiamo davanti. Possiamo giudicare quello che ha fatto per i fiorentini, quello che dichiara di voler fare per l’Italia e quello che annuncia con il suo programma. Possiamo giudicare i suoi metodi e la sua vita, pubblica e privata, come succede per tutti quelli che decidono di scendere in politica, e forse anche di più, vista la trasparenza del suo sito web che ci informa veramente su tutto quello che fa.
Viva Renzi, dunque. Non importa se proveniamo da un elettorato cattolico, di sinistra, moderato o di destra. Votiamolo, facciamo andare a casa l’attuale oligarchia di sinistra con le primarie e poi mandiamo a casa anche l’altra parte dei “grandi vecchi” votandolo anche alle politiche. Se sarà vero che non è in grado di governare (il fatto di essere giovane non è garanzia di capacità, ovviamente) faremo in tempo a mandarlo a casa, e sarà in buona compagnia. Se invece non ci deluderà avremo finalmente cambiato qualcosa, e Dio solo sa quanto ne abbiamo bisogno.

Articoli Simili

0 Commenti

Non ci sono commenti

Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?

Scrivi un commento

Scrivi un commento

MONOLITE e “Frammenti di visioni”

Categorie

Calendario – Articoli pubblicati nel giorno…

Aprile 2024
L M M G V S D
1234567
891011121314
15161718192021
22232425262728
2930  

Presentazione del libro “Noi nel tempo”

Gocce di emozioni. Parole, musica e immagini

Edizioni Controluce

I libri delle “Edizioni Controluce”