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La IUC all’Eliseo – Omaggio a Vienna

Febbraio 04
20:03 2020

La IUC all’Eliseo

Musica a Teatro

cinque appuntamenti, quattro matinée la domenica e un concerto serale fino al 18 maggio 2020

Piccolo Eliseo

Domenica 9 febbraio 2020 ore 11.30

Omaggio a Vienna

Carlo Maria Parazzoli violino

Luca Sanzò viola

Gabriele Geminiani violoncello

 

Franz Schubert Trio in si bemolle maggiore D 471

Wolfgang Amadeus Mozart Divertimento in mi bemolle maggiore K 563

Secondo appuntamento per Musica a Teatro, la serie di cinque concerti – quattro matinée e un concerto serale – nati dalla collaborazione tra la IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti e il Teatro Eliseo, che spaziano dal classicismo mozartiano al jazz più sofisticato.

Il concerto al Piccolo Eliseo di domenica 9 gennaio alle 11.30 sarà un omaggio al classicismo viennese, che impagina due capolavori assoluti del repertorio cameristico, composti tra la fine del diciottesimo secolo e l’inizio del diciannovesimo, quando la capitale degli Asburgo era anche la capitale indiscussa della musica.

Ad eseguirli, tre dei migliori musicisti italiani nel campo degli strumenti ad arco: Carlo Maria Parazzoli e Gabriele Geminiani, che sono rispettivamente primo violino e primo violoncello dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e svolgono anche un’importante attività di solisti, e il violista Luca Sanzò, regolarmente ospite di prestigiose sale da concerto e festival di musica da camera in Italia e all’estero.

Di Franz Schubert si ascolterà il Trio per archi n. 1 in si bemolle maggiore D. 471, scritto nel 1816 a soli diciannove anni d’età, quando già aveva al suo attivo brani rimasti tra le massime espressioni della musica romantica. Non si conoscono i motivi per cui lo lasciò incompiuto, fermandosi alle prime battute del secondo movimento, ma pur nella sua brevità è un piccolo capolavoro.

Il musicologo Alfred Einstein, un’autorità in campo sia mozartiano che schubertiano, lo ha definito «molto grazioso, mozartiano, fluente e melodico»; avviene quindi in modo naturale il passaggio al secondo brano in programma, che è proprio di Mozart, sebbene si faccia un salto indietro di quasi trent’anni. Il Divertimento in mi bemolle maggiore K 563 appartiene all’ultimo periodo della breve vita di Mozart, quello dei suoi supremi capolavori, in miracoloso equilibrio tra briosa leggerezza (d’altronde i Divertimenti, come dice chiaramente il nome, servivano ad allietare feste e banchetti dell’alta società) e sublime perfezione, che dischiude mondi di ultraterrena bellezza.

Mauro Mariani

Ufficio stampa della IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti

m.mariani.roma@gmail.com

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